Principi e pratica di Omeopatia
Processi terapeutici e di guarigione
- Affrettati! Solo 1 disponibile in pronta consegna
- Formato: Libro cartaceo - 430 pag
- Autore: David Owen
- Editore: Edra
- Anno stampa: Settembre 2008
- EAN: 9788821430817
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Descrizione
Questo volume propone un'analisi della medicina omeopatica e delle sue regole metodologiche con particolare attenzione alla complessità della relazione terapeutica tra medico e paziente.
Il principale pregio di questo libro è l'apertura verso le diverse correnti di pensiero delle quali si compone l'omeopatia, insieme al riconoscimento dei diversi livelli di cura e dei differenti approcci metodologici che sono illustrati senza conflittualità.
La lunga e ampia esperienza dell'autore consente infatti una visione globale e molto ben strutturata dell'omeopatia e questo può costituire un buon punto di partenza per un confronto costruttivo che porti all'evoluzione i questa materia all'interno di una visione interdisciplinare.
Cosa troverai:
- Nel testo sono descritti in modo sintetico ma dettagliato i principi di base dell'omeopatia e la struttura consente al lettore di passare in modo "logico" dalla teoria alla pratica.
- Ciascuna delle sei sezioni in cui è suddiviso il libro è costituita da cinque capitoli nei quali sono affrontate altrettante tematiche, segnalate da icone: Teoria, Materia medica, Il caso, Analisi del caso, Gestione del caso.
- In ciascun capitolo sono inseriti box di approfondimento, case study e momenti di riflessione che aiutano il lettore a soffermarsi sui contenuti.
Il libro, rivolto agli omeopati e agli studenti di omeopatia, è utile anche ai giovani medici i quali potranno ampliare le proprie conoscenze della medicina e riflettere su quanto e come si complessa l'arte della guarigione per chi abbia il dono dell'apertura mentale in medicina.
Prefazione del Dr. Peter Fischer
Con la scelta del titolo, David Owen ha definito se stesso come appartenente a una orgogliosa tradizione, dato che il suo Principles and Practice of Homeopathy è lungi dall'essere il primo libro con questo titolo o simili. Gli illustri precedenti includono il succinto libro di Richard Hughes con lo stesso titolo, ormai di un secolo fa. Principles and Art of Cure by Homeopathy di Herbert Roberts pubblicato nel 1936. I tre volumi di ML Dhawale Principles and Practice of Homeopathy pubblicati nel 1967 e il recente Homeopathy: principles and practice di Ernest Roberts. Ma il più conosciuto ai contemporanei omeopati britannici è il classico Introduction to the Principles and Practice of Homoeopathy di Charles Wheeler, che è stato pubblicato in tre edizioni tra il 1919 e il 1948. Molti omeopati britannici delle generazioni recenti sono stati addestrati dal "Wheeler e Kenyon" (Douglas Kenyon divenne co-autore per la terza edizione).
Il confronto tra il libro di David Owen e il Wheeler e Kenyon è la misura di come l'omeopatia si sia evoluta negli ultimi 60 anni o poco più. Il testo più vecchio è un semplice libro di 50 pagine di principi, seguiti da 300 pagine di materia medica e di un mini-repertorio. Ogni monografia inizia con un accenno sulla natura della sostanza, seguito dalla sua farmacologia e tossicologia, prima di descriverne l'utilizzo omeopatico. Per contro, il libro di Owen non contiene alcuna materia medica sistematica, ma il testo è intervallato con numerose inserti di casi clinici, che gli conferiscono il sapore della clinica pratica. Essa riflette anche la dilagante diversità dello scenario contemporaneo omeopatico.
La grande e peculiare forza di Principles and Practice of Homeopathy è la sua complessa natura: in nessun altro testo troverete un approccio così ampio, autori che conoscono approfonditamente il loro argomento, distillato con tanta brevità e chiarezza. Nessun autore può rivendicare la profondità dell'esperienza in tutte le aree necessarie per un completo e moderno libro di testo e, in un desiderabile percorso di sviluppo in linea con la moderna pratica, un certo numero di capitoli sono stati redatti da esperti delle singole aree, ognuna con una introduzione dello stesso Owen. Fra gli altri si evidenziano i capitoli sull'omeopatia veterinaria, sui software omeopatici, sui miasmi (ad opera di David Lilley) e il metodo di Sankaran (scritto da Helen Beaumont e Maggie Curley). David Owen personalmente contribuisce con una serie di pensieri conclusivi che coprono la gestione di problemi difficili e una specie di "self-maintenance" per omeopati.
Tutti sono intervallati da "case study", illustrazioni e spunti di riflessione.
Dr. Peter Fischer
Presentazione dell'edizione italiana
La medicina omeopatica, pur essendo una disciplina terapeutica vecchia più di due secoli, è oggi in rapida evoluzione. Le principali ragioni che hanno trasformato una cultura di nicchia in una cultura in progressiva apertura sono da attribuirsi sia all'ampliamento delle possibilità di comunicazione che alle recenti occasioni di scambio culturale con ambienti del mondo accademico. Come sappiamo la medicina omeopatica ha subito a lungo l'ostracismo dell'Accademia che ne ha di fatto relegato lo sviluppo al di fuori delle naturali sedi culturali e scientifiche.
Le principali conseguenze sono state la mancanza di una organizzazione didattica coordinata e l'impossibilità di accedere alle strutture sanitarie abitualmente dedicate alla sperimentazione clinica. Ciò nonostante tale pensiero della medicina non si è perduto, grazie al lavoro portato avanti dalla comunità dei medici omeopati in tutto il mondo. Ma è particolarmente nelle ultime decine di anni che la possibilità di veloci e ampie occasioni di comunicazione, anche conseguenti all'arrivo di internet, ha permesso uno scambio culturale tra medici omeopati collocati finanche in lontane aree geografiche, consentendo ai cultori della materia di dialogare, confrontare le proprie esperienze, ridefinire, ampliare e sistematizzare il loro pensiero. Nel contempo abbiamo potuto assistere, in numerose nazioni inclusa l'Italia, a una progressiva, seppure cauta, apertura degli ambienti della medicina accademica alla considerazione e alla discussione dei principi portanti della medicina omeopatica. Così, nella nostra epoca storica, sebbene il confronto tra il paradigma della medicina classica e quello della medicina omeopatica annoveri tuttora veri e propri scontri, relazioni sin troppo dialettiche, guerre e battaglie perpetrate dalle aree piu conservatrici della medicina accademica in difesa della supremazia del pensiero dominante della biomedicina occidentale, è pur vero che la medicina, nel suo insieme, ha imboccato una nuova direzione, a mio avviso rivitalizzante per entrambe le culture. Ira le piacevoli conseguenze notiamo come la biomedicina si vada nuovamente arricchendo dei temi tipici della medicina omeopatica quali la riconsiderazione dell'individuo nella sua interezza e il valore dell'accoglienza e dell'ascolto. Ma anche l'omeopatia, nel confronto con la medicina classica, ha potuto maturare e arricchirsi di imprescindibili concetti scientifici e di rinnovato rigore metodologico, anche grazie alle moderne ricerche scientifiche sul medicinale omeopatico.
Il fenomeno nascente, cui stiamo oggigiorno assistendo grazie a questo confronto culturale, è un tentativo di comunicazione e di reciproca riconsiderazione di due pensieri della medicina tra loro apparentemente incompatibili. La sfida che si sta delineando e della quale molti di noi sono convinti artefici, è quella di avvicinare due strategie terapeutiche con lo scopo di trasformare un approccio alternativo in medicina in una visione complementare, binoculare, strumento portante di una nuova strategia terapeutica: l'approccio integrativo alla Cura. Il progetto culturale che si va definendo non è semplice poiché esso prevede l'accettazione della relatività di ciascun tipo di sapere. Va da sé che tale premessa obbligata dovrà essere adeguatamente compresa sia dai medici classici o "convenzionali" o "tradizionali" che dir si voglia, sia dai medici omeopati, ma anche da tutti i medici esperti nelle discipline sviluppatesi a fianco della biomedicina occidentale, come l'agopuntura e la fitoterapia. Ed è proprio attraverso la consapevolezza che ogni aspetto della medicina è relativo, parziale, suscettibile di cambiamento conseguente al suo sviluppo e quindi di evoluzione, che tutti noi potremo adoperarci per sostenere la progressiva integrazione dei diversi pensieri medici nella medicina Una, la Medicina Integrata.
Considero queste elementari riflessioni una necessaria premessa all'introduzione in Italia del libro di David Owen alla cui traduzione e revisione hanno voluto dedicarsi proprio i medici della Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata. Il libro di Owen è un'opera complessa che ha indiscutibili pregi. La prima qualità che ho immediatamente apprezzato è stata l'apertura dell'autore inglese, membro della Faculty of Homeopathy del Regno Unito nonché past President della stessa, verso le diverse correnti di pensiero delle quali si compone l'omeopatia, insieme al riconoscimento dei diversi livelli di cura e dei diversi approcci metodologici che sono stati illustrati senza conflittualità. Giudico questa una qualità tipica di chi, avendo lunga esperienza della medicina, ha potuto constatare la complessità dell'approccio all'individuo ammalato e dunque l'utilità dell'integrazione di approcci terapeutici, diversificati finanche nell'ambito dello stesso sapere.
Il libro riporta una dettagliata analisi della medicina omeopatica e delle sue regole metodologiche, offrendo al lettore un ampio ventaglio di contenuti tra i quali la riflessione più minuziosa è dedicata alla complessità della relazione terapeutica tra medico e paziente. In questo senso giudico di particolare pregio e utilità l'ampia casistica clinica personale che l'autore mette generosamente a disposizione delle riflessioni di noi tutti.
Ritengo che il libro di Owen possa essere utile a diverse tipologie di lettori. In primis gli omeopati italiani più esperti della materia i quali potranno confrontarsi con l'autore arricchendosi della sua esperienza, evidenziando i punti in comune ma anche le necessarie differenze conseguenti alle diverse scuole di formazione che hanno caratterizzato l'insegnamento della medicina omeopatica nel nostro paese: il costituzionalismo della scuola di Santini, le scuole di omeopatia classica o unicista, l'ampia diffusione delle scuole di omeopatia pluralista di derivazione francese e, in ultimo, anche la visione dell'omeopatia clinica promossa dalle scuole della Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata. La ricca e lunga esperienza dell'autore offre una visione molto ben strutturata e consolidata dell'omeopatia ed essa può costituire un buon punto di partenza per un confronto dialettico e costruttivo nell'intento di sostenere l'evoluzione di questo sapere della medicina secondo i principi della condivisione interdisciplinare che ho voluto sottolineare più sopra. Ma il libro sarà sicuramente utile anche ai giovani medici e agli studenti di omeopatia i quali potranno ampliare le proprie conoscenze della medicina e riflettere su quanto e come sia complessa l'arte della guarigione per chi abbia il dono della preziosa apertura mentale in medicina.
Auspico che l'opera possa rappresentare un punto di riferimento nel confronto tra le diverse correnti del pensiero omeopatico contemporaneo. In questo senso essa potrà essere considerata al pari di una pietra di fondamento per la nuova "casa dell'omeopatia" da costruire con l'esperienza e l'amore di tutti noi omeopati contemporanei, consapevoli del nostro ruolo teso a promuovere lo sviluppo di questo pensiero medico nell'alleanza tra le diverse correnti metodologiche che lo compongono e nel confronto interdisciplinare con la medicina accademica.
Simonetta Bernardini
Presidente SIOMI
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