Il Pensiero e gli Appunti di Pratica Omeopatica
Un Maestro dell'Omeopatia argentina visto attraverso i suoi appunti autografi e gli scritti di Marcelo E. Candegabe
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- Formato: Libro cartaceo - 192 pag
- Autore: Tomas Pablo Paschero
- Editore: Salus Infirmorum
- Anno stampa: Maggio 2014
- EAN: 9788886893367
- Titolo originale: Dialogos con Tomás Pablo Paschero, Maestro de la Homeopatía argentina
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Descrizione
Tomas Pablo Paschero, omeopata argentino di fama mondiale, ha sempre lasciato trasparire dalle sue lezioni la sua grande passione e profonda conoscenza per l'Omeopatia. Aveva sempre un'attenzione particolare per gli studenti che stavano completando la loro formazione omeopatica, ben conscio di quando fosse difficile la trasformazione da Medico a Medico omeopata.
Da grande studioso e ammiratore di Hahnemann, tutto il suo pensiero richiama gli insegnamenti del Mastro, focalizzandosi soprattutto sul rapporto con il paziente, sull'attitudine da mantenere con il malato e soprattutto sulla necessità di approfondire la conoscenza della psora profonda.
Possiamo dividere il testo in due parti. Nella prima sono riportati i dialoghi del Dr. Candegabe col Dr. Paschero, in cui vengono discusse e approfondite le basi filosofiche e metodologiche dell'Omeopatia classica, con l'intento di trasmettere un buon approccio per un adeguato trattamento unicista.
La seconda parte del libro è costituita da una raccolta di appunti autografati di pratica omeopatica, il cui cardine è ancora una volta il malato: viene approfondito il significato della malattia alla luce di quanto riportato nell'Organon, oltre a vari suggerimenti utili per la gestione del caso clinico.
A conclusione del testo sono riportate le rubriche repertoriali e la Materia Medica di Paschero, in cui si potrà notare come ancora una volta lo spazio dedicato alla sintomatologia mentale è molto più esteso di quello riguardante le principali caratteristiche fisiche.
Questo libro di Paschero ha infine un ultimo grande pregio: contribuisce in modo netto a definire e caratterizzare il vero soggetto della cura, l'uomo, con la sua storia biopatografica e la totalità dei suoi sintomi.
Indice Generale
Presentazione
Nota dell'editore italiano
Ringraziamenti
Cenni biografici
PARTE I - DIALOGHI CON TOMÁS PABLO PASCHERO, MAESTRO DELL'OMEOPATIA ARGENTINA
Prologo
Poche parole iniziali
Introduzione: Conferenza di inizio corso pronunciata dal Dr. Paschero
Primo giorno: L'uomo: nascita e sviluppo
A) Costituzione
B) Madre e mondo circostante
C) Simillimum
D) Sviluppo
Secondo giorno: L'uomo: salute e malattia
A) Cos'è la malattia
B) Il Malato
La causa della malattia
Terzo giorno: L'uomo: l'Omeopata e il Paziente
A) La diagnosi
Intuizioni delle essenze
B) La vita nella malattia e nella salute
C) La legge di cura o soppressione
D) Relazione Medico-Paziente
E) Empatia
Quarto giorno: L'uomo: essere nel mondo
A) La volontà e la coscienza morale
B) La libertà
C) Il senso della vita
D) La felicità
Quinto giorno: L'uomo: essere con l'altro
A) Amore e creatività
Sesto giorno: L'uomo: essere nel cosmo
A) Lo Spirito, il Tutto, Dio
B) Energia vitale, idea creatrice
PARTE II - RACCOLTA DI APPUNTI AUTOGRAFI DI PRATICA OMEOPATIA
Capitolo 1: Alcune note introduttive
CIÒ CHE VA CURATO NEL MALATO
Un esempio di patologie organiche
IL SENSO DELLA PATOLOGIA
IMPORTANZA DEI SINTOMI MENTALI
Un esempio di patologia psichica
L'UOMO HA SENSO COME PERSONA INSERITA IN UNA COMUNITÀ.
Capitolo 2: Sistematizzazione dei Principi della Dottrina Omeopatica
LE UNDICI REGOLE BASILARI
DECALOGO DEL MEDICO OMEOPATA
Capitolo 3: L'Organon dell'Arte di Guarire di Hahnemann
Capitolo 4: La Visita Omeopatica
INTERROGATORIO
Sintomi mentali: domande da porre
DIAGNOSI OMEOPATICA
ULTIME CONSIDERAZIONI
Capitolo 5: Studiare la Materia Medica
CONCETTI GENERALI
Qualche altro suggerimento
Capitolo 6: Appunti sui Miasmi
PSORA
SICOSI
LUE
Capitolo 7: Rubriche Repertoriali
COMMENTI E AGGIUNTI ALLE PIÙ IMPORTANTI RUBRICHE REPERTORIALI
ORARI DEGLI AGGRAVAMENTI
Capitolo 8: Trattamento pre- e post-operatorio
TRATTAMENTO PRE-OPERATORIO
TRATTAMENTO POST-OPERATORIO
Capitolo 9: Indicazioni Terapeutiche del Dr. Foubister
Capitolo 10: Nosodi del Dr. Schmidt
INDICAZIONI ALL'USO DEI NOSODI
Capitolo 11: La Materia Medica del Dr. Paschero
PREMESSA
Ambra grisea
Ammonium carbonicum
Sintomi clinici verificati
Argentum nitricum
Arsenicum album
Aurum metallicum
Calcarea carbonica
Calcarea phosphorica
Carcinosinum
Piccolo quadro sintetico di Carcinosinum
Causticum
Hepar sulphuris calcareum
Kali carbonicum
Lycopodium clavatum
Caratteristiche fisiche di Lycopodium
Magnesia carbonica
Magnesia muriatica
Medorrhinum
Mercurius solubilis
Natrum carbonicum
Natrum muriaticum
Il bambino Natrum muriaticum
Natrum sulphuricum
Nitricum acidum
Phosphorus
Phosphorus secondo R. Del Mas
Il signor Phosphorus
La signora di Phosphorus
I bambini Phosphorus
Ancora qualcosa sul signor Phosphorus
I membri del Club degli Ipnotizzati
Pulsatilla
Sanicula
Sepia
Silicea
Principali caratteristiche mentali di Silicea
Sulphur
Sulphuricum acidum
Thuja
Tubercolinum
ALTRI RIMEDI TRATTEGGIATI CON POCHI SINTOMI
Arnica
Baryta carbonica
Borax
Calcarea silicata
Colchicum
Conium maculatum
Drosera
Ferrum magneticum
Helonias dioica
Hydrocyanicum acidum
Hypericum perforatum
Ignatia amara
Kalium bichromicum
Lactuca virosa
Lathyrus sativa
Lithium carbonicum
Mercurialis perennis
Morbillinum
Nux moschata
Opium
Oxalicum acidum
Plantago
Psorinum
Pyrogenium
Ratanhia
Sanguinaria
Solanum nigrum
Spigelia
Streptococcinum
Tellurium
Thyroidinum
Tilia europaea
Vinca minor
Zincum metallicum
Indice dei rimedi
Indice generale
Indice dei rimedi
A
Abies nigra
Abrotanum
Aconitum napellus
Aesculus hippocastanum
Aethusa cynapium
Agaricus muscarius
Ailanthus glandulosa
Allium cepa
Alumina
Ambra grisea
Ammonium carbonicum
Ammonium muriaticum
Anacardium orientale
Antimonium crudum
Antimonium tartaricum
Apis mellifica
Argentum metallicum
Argentum nitricum
Arnica montana
Arsenicum album
Arsenicum iodatum
Aurum metallicum
B
Baryta carbonica
Baryta muriatica
Belladonna
Borax
Bromium
Bryonia alba
Bufo rana
C
Calcarea arsenicosa
Calcarea carbonica
Calcarea phosphorica
Calcarea silicata
Calcarea sulphurica
Camphora
Cannabis indica
Cannabis sativa
Cantharis
Capsicum annuum
Carbo animalis
Carbo vegetabilis
Carboneum sulphuratum
Carcinosinum
Caulophyllum thalictroides
Causticum
Chamomilla matricaria
Chelidonium majus
China officinalis
Cicuta virosa
Cimicifuga racemosa
Cina
Cocculus indicus
Coccus cacti
Coffea cruda
Colchicum autumnale
Colocynthis
Conium maculatum
Crotalus horridus
Cuprum metallicum
Curare woorari
Cyclamen europaeum
D
Digitalis purpurea
Drosera rotundifolia
Dulcamara
E
Eupatorium perfoliatum
Euphrasia officinalis
F
Ferrum magneticum
Ferrum metallicum
Fluoricum acidum
G
Gelsemium sempervirens
Glonoinum
Graphites
Gratiola officinalis
H
Hamamelis virginica
Helleborus niger
Helonias dioica
Hepar sulphuris calcareum
Hydrastis canadensis
Hydrocyanicum acidum
Hyoscyamus niger
Hypericum perforatum
I
Ignatia amara
Iodum
K
Kali bichromicum
Kali carbonicum
Kali muriaticum
Kali phosphoricum
Kali sulphuricum
Kreosotum
L
Lac caninum
Lachesis muta
Lactuca virosa
Lathyrus sativus
Lecithinum
Ledum palustre
Lilium tigrinum
Lithium carbonicum
Lycopodium clavatum
Lycopus virginicus
Lyssinum
M
Magnesia carbonica
Magnesia muriatica
Magnesia phosphorica
Medorrhinum
Mercurialis perennis
Mercurius corrosivus
Mercurius solubilis
Mezereum
Morbillinum
Moschus moschiferus
N
Naja tripudians
Natrum carbonicum
Natrum muriaticum
Natrum phosphoricum
Natrum sulphuricum
Nitricum acidum
Nux moschata
Nux vomica
O
Opium
Oxalicum acidum
P
Palladium metallicum
Petroleum
Phosphoricum acidum
Phosphorus
Picricum acidum
Plantago major
Platinum metallicum
Plumbum metallicum
Podophyllum peltatum
Proteus
Psorinum
Pulsatilla nigricans
Pyrogenium
R
Raphanus sativus
Ratanhia peruviana
Rheum officinale
Rhus toxicodendron
Robinia pseudacacia
Ruta graveolens
S
Sabadilla officinarum
Sambucus nigra
Sanguinaria canadensis
Sanicula aqua
Sarsaparilla
Secale cornutum
Selenium
Sepia
Silicea
Solanum nigrum
Spigelia anthelmia
Squilla maritima
Stannum metallicum
Staphysagria
Sticta pulmonaria
Stramonium datura
Streptococcinum
Strontium carbonicum
Sulphur
Sulphur iodatum
Sulphuricum acidum
Symphytum officinale
Syphilinum
T
Tabacum nicotiana
Tarentula hispanica
Tellurium
Teucrium marum verum
Thuja occidentalis
Thyroidinum
Tilia europaea
Tuberculinum
V
Valeriana officinalis
Veratrum album
Vinca minor
X
Xanthoxylum fraxineum
Z
Zincum metallicum
Presentazione Dr.ssa Rodriguez
Tomás Pablo Paschero, alla fine dei dieci consueti giorni di lezioni alla LUIMO, a Napoli e Roma, non dimenticava mai di ricordare ai Medici presenti e anche a noi quattro – Negro, Ortega, Rodriguez e se stesso – di domandarsi: "Chi sono io?".
L'umiltà del Maestro che sa che, per insegnare e praticare "la Divina Omeopatia" si deve conoscere se stessi … ecco la rivoluzione in Medicina, la trasformazione dell'uomo-Medico.
T. P. Paschero, il Maestro che "solo" non ha mai smesso di perseguire l'obiettivo ... Incomprensioni, delusioni e tradimenti non lo hanno mai fermato.
Gli ultimi anni, dal 1972 al 1986, due volte l'anno per dieci giorni arrivava con la sua piccola valigia, con la gioia che si rifletteva nei suoi occhi e con il suo sorriso per "lavorare molto" con suo fratello, il Prof. Negro, il Dr. Ortega e "Almina", la Dr.ssa Rodriguez ... così si esprimeva, con bontà e determinazione.
Lui credeva negli obiettivi della LUIMO. Era certo che sarebbe stata finalmente la svolta per La Medicina Omeopatica, il confronto, per eliminare le differenze e creare la Libera Università del Futuro.
Il Dr. Paschero leggeva le sue lezioni, che aveva molto meditato attraverso la sua straordinaria esperienza … ma come le leggeva! E insistentemente ripeteva: "Avete capito?". Voleva trasmettere l'esperienza trasformata in Amore per penetrare nel Medico che doveva nascere.
Queste ed altre sono le sue lezioni, le ripeteva … ma come le ripeteva!
Lui conosceva le difficoltà di trasformare un Medico in un Medico Omeopata!
Paschero ci ha lasciato molto, ma tre sono i punti su cui ci ha trasmesso sapere ed esperienza:
- il rapporto con il Paziente,
- l'attitudine del medico di fronte al Malato, e soprattutto
- la conoscenza della Psora profonda.
Nei tempi andati, molti hanno considerato Paschero come uno "psicologista". La realtà è che Paschero aveva studiato bene Hahnemann e l'aveva letto molto, soprattutto in relazione alle Malattie Croniche. Il conflitto primario, cioè la causa originaria di ogni malattia, è la reazione psorica profonda dell'individuo di fronte all'insulto interno ed esterno.
Paschero non aveva paura e andava fino in fondo, alla ricerca di quel momento che determina l'alterazione dello stato di salute; e lo indagava, come Hahnemann indicava, sul piano mentale perché "… in ognuna della malattie dell'organismo, chiamate fisiche, vi è sempre un'alterazione dello spirito e della mente" e ancora "lo stato d'animo costituisce uno dei sintomi più importanti…" (paragrafo 210 dell'Organon).
Paschero, in questi tempi in cui la Medicina Omeopatica è preda delle più disparate elaborazioni, ci riporta alla sostanza dell'oggetto della cura: l'uomo con la sua storia biopatografica e la totalità dei suoi sintomi.
Ma la comprensione della storia e l'individuazione dei sintomi dipendono dall'attitudine del Medico. E Paschero ci dice ciò che è essenziale:
"La cosa più importante, ciò che realmente ha valore nell'attitudine del Medico è il senso dell'unità della vita. Se il Medico non ce l'ha, non può comprendere l'ammalato né fare niente per lui".
Qui entrano in gioco la nostra formazione scolastica, universitaria, le nostre sicurezze ‘scientifiche', le nostre abitudini: come Medici – e anche come Medici Omeopati – siamo stati formati a frammentare, anche inconsciamente, il Paziente che è di fronte a noi e a prendere i sintomi come elementi separati.
Paschero ci insegna che è necessario individuare il nucleo fondamentale della sofferenza del Paziente: le serie di sintomi devono avere un senso compiuto, concreto per l'agire medico, e solo il Medico potrà riconoscerlo, il Medico che ha realizzato "il senso dell'unità della vita", che il Malato, persona umana, esprimerà attraverso il suo stato fisico, mentale ed emozionale.
Eccoci quindi alla relazione del Medico con il Paziente, quella relazione empatica in cui il Medico compartecipa alla sofferenza del Malato, perché solo così comprende cosa è necessario curare in lui.
Il ribadire continuamente la necessità di rapporto empatico con il Paziente ha fatto considerare il Dr. Paschero "psicologo-psicanalista". Benché Paschero fosse un grande conoscitore della psicologia del profondo, la sua attitudine è sempre stata, potremmo dire oggi, fenomenologica. L'empatia è necessaria per far emergere in maniera chiara e vivida i sintomi del Paziente. C'è poca interpretazione od introspezione: solo quella necessaria per verificare la coerenza dei sintomi.
Le chiavi dimostrative della Psora profonda e della evidenza miasmatica, Hahnemann le aveva riconosciute nelle sperimentazioni successive e le aveva comprovate nella storia evolutiva di ogni Paziente.
Pertanto, quando proposi la sperimentazione internazionale, il Dr. Paschero accettò la mia idea di definire clinicamente lo stato miasmatico di ogni sperimentatore.
Il rispetto e l'amore per la "Divina Omeopatia" che esisteva in questi eccezionali Maestri, Ognuno secondo la propria esperienza, mi permise di portare avanti il progetto con gli sperimentatori italiani.
Il Dr. T. P. Paschero era entusiasta, non si stancava mai di visitare i nostri studenti e di infondere in loro lo spirito, quell'empatia necessaria da dove doveva emergere lo stato miasmatico da definire.
Elaborai protocollo e cartella clinica in cinque lingue e partimmo per l'impresa … che ha certamente determinato il percorso evolutivo dell'insegna-mento della nostra Scuola.
Auto-osservazione e sperimentazione sono strumenti pedagogici e didattici che permettono l'evoluzione di un insegnamento che dimostrerà come la Medicina Omeopatica è "l'altra faccia della Medicina", la Medicina della persona umana, come il Dr. Paschero amava dire.
«Nel considerare i sintomi mentali come la prima cosa che bisogna captare nello studio di ogni persona per capire che cos'è che deve essere curato, ci riferiamo direttamente alla vera natura dell'essere umano che è sempre di indole puramente spirituale.
Non è possibile captare l'essenza dell'uomo partendo dall'auto-coscienza, ma partendo dalla peculiarità delle sue relazioni con le cose e gli esseri. L'importante, decisivo, fondamento per la diagnosi del simillimum è che il Medico capisca la vita di relazione dell'ammalato dalla sua nascita, con sua madre e con il mondo, per sapere con che tendenze congenite si è relazionato con le persone e ha formato il suo carattere, base essenziale di tutta la sua patologia.
L'individuo è un fatto dell'esistenza nella misura in cui entra in relazioni vive con altri individui. Il fenomeno vitale che singolarizza l'umanità è quello che, oltre alla sollecitudine, l'affetto o la disposizione a proteggere che unisce gli esseri umani, succede qualcosa fra due persone che non accade in nessun'altra manifestazione della natura umana. Succede qualcosa fra due esseri che oltrepassa l'individualità chiusa di ognuno e li apre mutuamente nella solidarietà di un mondo dove sparisce il tu e si identifica allora la realtà essenziale del nostro io.
Vivere è essere fuori di sé, è essere un altro; a rigore, solo la relazione è; ogni essere è un essere in relazione. L'io dell'essere umano si trova sommerso precisamente in quello che lui non è, nel puro altro, che è la sua circostanza.
Dobbiamo sperimentare in noi che esiste una partecipazione, che dobbiamo farla attiva finché non giungiamo alla coscienza del nostro vero essere. Se non si arriva a questo, non si può pretendere che l'essere umano guarisca radicalmente e sparisca in lui l'odio e l'egoismo che costituiscono la sua vera malattia.
Solo l'amore, che coinvolge la coscienza dell'io nella relazione con il tu e il noi, nell'unità di Dio, esiste quando l'uomo guarisce e l'uomo guarisce quando si realizza spiritualmente.
In considerazione di ciò, quello che dà un senso reale al lavoro del Medico Omeopata è quello che lui fa nell'esercizio della sua professione, quello che c'è in lui di personale, di autentico come essere umano che trascende dall'essere puramente professionale».
E' impossibile dire altro su Tomás Pablo Paschero. Egli ha studiato, insegnato e lavorato IMITANDO il Maestro.
Se, leggendo questi insegnamenti … riuscirete a vedere voi stessi … sani o malati… e a vedervi Medici, allora significa che fate parte dei Medici del Futuro, oggi … il futuro dell'altra faccia della Medicina: questa è «LA RIVOLUZIONE IN MEDICINA».
Napoli, 25 gennaio 2003
Dr.ssa A. Alma Rodriguez - Presidente della LUIMO
Prologo Sara de Candegabe
Quando Marcelo, mio figlio carissimo, mi chiese di scrivere il prologo a questo libro nel quale il Dr. Paschero riprende dal passato, da un lontano giorno, i suoi insegnamenti, pensai che fosse per me un compito assai difficile. Richiedeva un ritorno indietro nel tempo, quando il Maestro era il Medico di mia madre e quando stette vicino a tutti noi dopo la sua morte e ci accompagnò, soprattutto mio padre, con il quale condivise i ricordi e riscoprì nuovi motivi di vita.
Scrivere riguardo al Maestro è un dover tornare al passato, a quel tempo che dentro di me è sempre presente così come la vita me lo regalò. Oggi, dopo la morte del mio unico fratello, penso a quelle ore così lontane nelle quali condividevamo quella affettuosa allegria di Paschero e rivivo in me quella felicità di quei giorni ricchi e luminosi.
Pensavo anche che fosse arduo raccontare gli anni passati, quando con i Medici amici e le loro spose viaggiavamo per partecipare ai congressi e nel mezzo di tutta quella formale serietà accademica si cercava di visitare luoghi semplici che Tomás, come lui voleva che lo chiamassimo, scopriva con la meraviglia di colui che penetra la parte più nascosta delle cose.
Eravamo un gruppo di amici che conservava come un tesoro un'infinità di aneddoti. Abbiamo accompagnato Tomás Pablo Paschero per circa vent'anni. Le pagine del quaderno che regalò a mio figlio furono scritte, la maggior parte, nel corridoio di casa nostra mentre lui aspettava che finissimo i nostri abituali doveri per poter stare con lui.
E' facile dire che la vita vicino a lui era un privilegio, perché Paschero regalava a chi gli stava vicino un'allegria di vita, una serena saggezza, frutto senza dubbio del suo cammino, che è per tutti difficoltoso, ma che lui aiutava a percorrerlo con la tenerezza di un amore senza ritagli e un affetto candido sempre presente.
La richiesta di mio figlio, però, non era solamente per raccontare la convivenza quotidiana con Paschero, bensì voleva che parlassi dei suoi insegnamenti. Questo mi sembrò un compito impossibile, perché come avrei potuto descrivere il suo modo meraviglioso di risvegliare, amando, il meglio che c'è dentro ognuno di noi? E come avrei potuto descrivere il modo in cui ci faceva sentire, con le parole, il suo sostegno riuscendo a dare calma a tutti e infondendoci la sua stessa voglia di vivere?
Tuttavia, nell'aver dato a mio figlio, prima di morire, quei quaderni ricchi di pensieri sorti dalle sue profonde e determinate convinzioni e dalla sua vastissima esperienza come Medico Omeopata, Tomás lasciò, senza proporselo, la possibilità a tutti di conoscerlo.
Sento un profondo sentimento di affetto nostalgico nello scrivere questo prologo, perché ho la certezza che leggendo questi dialoghi che si sviluppano dal monologo, poi riportato in corsivo, sarà per molti il miglior modo non solo di avvicinarsi alla sua filosofia ma anche di poter sentire, anche se solo lontanamente, quello che il Maestro dava a tutti con semplicità e bontà.
E' per questo che, nel nome dei suoi amici, di quelli che lo ammiravano e lo rispettavano, nel nome di tanti altri che non lo compresero o non seppero scoprirlo e infine nel nome di quelli che lo hanno dimenticato, scrivo con emozione queste poche parole a mo' di prologo.
Vicente Lopez, 26 giugno 1997
Sara Fernandez de Candegabe
Prefazione Dr. Candegabe
Disse Miguel de Unamuno:
«C'è chi in tutta la sua vita non persegue un solo scopo, ma neppure un principio di continuità nel tempo ... la memoria è la base della personalità individuale, così come la tradizione lo è per la personalità collettiva di un popolo ... si vive nel ricordo e per il ricordo e la nostra vita spirituale è, in fondo, lo sforzo del nostro ricordo per perseverare, per divenire speranza, lo sforzo del nostro passato per diventare futuro».
Ho trascorso la maggior parte della mia vita con il Maestro: da bambino lo vedevo come il mio Medico; da adolescente quasi come un nonno; nella mia gioventù fu il mio Maestro di Omeopatia; da adulto la mia guida spirituale.
Oggi, ad undici anni dalla sua morte, quando i ricordi si affollano nella mia mente, la sua protezione è ancora viva e non smetto di pensare a lui, sia quando sono felice che quando mi assale il dubbio se esiste o no una fine dopo la fine del cammino terreno. Per venticinque anni tutte le domeniche mattina, nella mia casa, eravamo soliti conversare su differenti temi.
Il dialogo era calmo come lo era lui, piacevole e profondo. Io lo ascoltavo cercando di comprendere il più possibile, prendevo alcuni appunti e lo interrompevo di quando in quando con alcune domande; generalmente rileggevamo le sue annotazioni scritte su un piccolo quaderno che, senza dubbio, si è trasformato nel mio primo libro di Omeopatia.
Nel corso di circa cinque anni, interrotti solo da viaggi di studio all'estero del Maestro, quelle mattine furono per me come un viaggio iniziatico. Non avevamo un tema fisso di conversazione e molte volte, prima di una domanda, restavamo in silenzio come in attesa che affiorasse «qualcosa» dal profondo infinito che ci unisce tutti.
Con lui ho scoperto che non tutte le domande hanno una risposta e che l'importante non è lo svelare le verità, ma il «volare» verso di esse: questo conferisce un senso trascendente alla vita.
Tutti i temi erano stati affrontati con la serietà di una conferenza, dal punto di vista scientifico, filosofico e spirituale, e quest'ultimo aspetto era quello che mi coinvolgeva di più per le mie domande e le sue risposte. Senza dubbio il Maestro non indicava il sentiero da seguire, però io intravedevo il suo percorso o le distanti vette verso le quali tutti dobbiamo andare.
A ciascuna delle mie domande rispondeva come se io già sapessi, esortandomi a trovare dentro di me la risposta.
Da lui ho appreso che la vita è l'opportunità di essere nella pienezza, che l'incedere è rischioso e solitario, che il Maestro è l'unico che accompagna il discepolo, non così vicino da soffocarlo né tanto lontano da perderlo, e che il vero discepolo non ha bisogno di cambiare l'essenza di ciò che ha appreso per crescere libero diversificandosi dal Maestro e seguendo la propria originalità.
Mai dimenticherò quei dialoghi domenicali. Ricordo nitidamente l'ultimo, il giorno prima del mio matrimonio con Marta. Alla fine della giornata accompagnavo sempre il Maestro alla porta della mia abitazione per accomiatarmi da lui, però quella volta uscimmo insieme e lo facemmo con le lacrime perché entrambi sapevamo che si chiudeva un periodo e ne sarebbero venuti altri, anche se diversi.
Anni dopo, vicino alla sua morte, il Maestro mi diede un pacchetto che aveva conservato per me. Appena aperto riconobbi il piccolo quaderno ed altre note manoscritte che non riuscii a leggere nelle sue interminabili ore di agonia. Ho deciso oggi di pubblicare in un libro, anche se così piccolo, quei dialoghi.
Insieme a Ida Deschamps, laureata in filosofia e grandissima amica e collaboratrice, abbiamo trasformato le domande in titoli e sottotitoli, organizzando l'opera in temi affinché le parole del Maestro indicassero il percorso del suo Pensiero e della sua Filosofia.
Come introduzione abbiamo messo le parole di apertura ad uno dei suoi corsi di Omeopatia alla Scuola Medica Omeopatica Argentina che oggi porta il suo nome e abbiamo messo in corsivo quelli che sono i suoi aforismi.
L'opera si sviluppa in sei ipotetici giorni durante i quali, attraverso molteplici dialoghi, il Lettore è quasi portato a dialogare direttamente in privato con il Dr. T. P. Paschero.
Coloro che l'hanno conosciuto e hanno potuto godere della sua illuminante presenza testimonieranno che ciò che è scritto è realmente il suo insegnamento.
Lomas de San Isidoro, ottobre 1997
Marcelo E. Candegabe
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