Ho fatto un figlio con un omeopata
Consigli per una gravidanza serena e un figlio sano
- Affrettati! Solo 2 disponibili in pronta consegna
- Formato: Libro cartaceo - 190 pag
- Autore: Francesco Siccardi, Alessandra Grillo
- Editore: insedicesimo
- Anno stampa: Luglio 2017
- EAN: 9788899866242
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Lo trovi in: Pediatria Omeopatica
Descrizione
Questo libro nasce dall'esperienza pratica di una coppia “attempata” che hanno avuto da una gravidanza nel pieno rispetto della fisiologia (il parto si è svolto senza complicanze in 4 ore) un figlio sano, il quale è passato indenne da malanni classici stagionali all'asilo e ora alla scuola elementare.
Alessandra ha messo in luce, da paziente, l'aspetto umano e le ansie che corrono nei pensieri di una donna quando è incinta.
Francesco, l'omeopata, ha corroborato questo testo con nozioni cliniche di alimentazione, omeopatia, costellazioni familiari e osteopatia (cenni). Questo perché se è vero che tutti vogliono un figlio sano, pochi però sono disposti a seguire alcune semplici ma rigorose attenzioni.
Come è scritto nel libro, tutto il periodo viene suddiviso in 30 lune:
- 10 lune prima di concepire
- 10 lune di gravidanza
- 10 lune per assecondare alla vita il neonato
Le prime 10 lune sono di preparazione affinchè l'organismo, sia femminile sia maschile, sia pronto a ricevere il prodotto del concepimento e a farlo crescere in un terreno sano. Spesso si smette di fumare appena si è a conoscenza di procreare, rilasciando in circolo accumuli di nicotina e tossine varie che non aiutano certo a creare un buon habitat. Peggio, si è rimaste gravide dopo una notte di sbornie e stravizi oppure la donna non riconosce come valido il partner-futuro padre, con cui ha procreato. Sono pensieri che devono essere presi in considerazione prima di concepire.
A questo proposito sarebbe utile coinvolgere le ostetriche al fine di accompagnare le ragazzine, non solo nell'uso della pillola anticoncezionale, ma soprattutto nella comprensione del loro corpo e di quello maschile, del valore e del rispetto di un sentimento, di una cura profonda omeopatica per risanare eventuali predisposizioni morbose e per alleggerire il “carico emozionale” con le costellazioni familiari che, facendo prendere coscienza dello stato inconscio, contribuiscono a risanare vecchie ferite, sciogliere nodi tensionali i quali inevitabilmente si rifletteranno sul nascituro.
10 lune di gravidanza dove alimentazione e stile di vita (respirazione, esercizio fisico e atteggiamento mentale) fanno la parte del leone
10 lune per abituare il neonato alla nuova vita, alle emozioni/impressioni che caratterizzeranno il suo aspetto caratteriale e dove i genitori (in particolare la mamma) fanno da volano a tutto ciò che sono le prime reazioni del bimbo.
Tutto ciò nasce dal pensiero: "Guarire la nascita per guarire la società".
Indice del libro
Care amiche lettrici (ma perché no, anche amici lettori)
Da ricordare sempre (anche quando la coppia va in crisi)!!!
La mia storia con Enry
La mia storia con Francesco, l'omeopata
Costellazioni familiari
Decidiamo di avere un figlio
Eugenetica
Miasmi
Preparazione rimedi omeopatici
Finalmente incinta!
Fondamenta
Prime settimana di gravidanza: igiene di vita e alimentazione
La teoria delle Signature
Acqua
Dieta Macrobiotica e Gravidanza
Buone abitudini alimentari
Buone abitudini generali
Respirazione
Amalgama e Mercurio
Movimento fisico
Atteggiamento mentale
Toxoplasmosi in gravidanza: prevenirla è facile
Il ruolo del futuro padre
Finalmente la gravidanza
Parto
Dolore di travaglio e parto
Miasmi: gravidanza e parto
Allattamento al seno
Allattamento e miasmi
Osteopatia: massaggio sul cranio
Riassumendo
Cosmesi in gravidanza
Ad un lettore che non conoscesse l'omeopatia, direi così
Cartella clinica omeopatica madre, padre, figlio
Bibliografia
Care amiche lettrici (ma perché no, anche amici lettori)…
ho sentito la necessità di raccontare la mia esperienza in quanto spesso incontro coppie che desiderano avere un figlio oppure donne, amiche e conoscenti che vivono in un continuo stato d'ansia per ciò che è legato alla gravidanza. Ansia per riuscire a rimanere incinta, ansia per le prime ecografie, ansia per la nausea, ansia per il bitest, ansia per l'amniocentesi, ansia per la “morfologica”, ansia per le analisi cliniche, ansia per la paura di non essere in grado, ansia per il freddo, il caldo, l'umido, il vento, il latte, il cibo, il pediatra, i vaccini, ecc. ansia per tutto, insomma! E vi capisco!
Sapete perché? Perché ero un'ansiosa anch'io, una grande ansiosa, a volte paranoica, il tutto condizionato anche dalle mie vicende personali.
Vi racconto (in breve) un po' la mia storia.
Sono nata nel 1965 (ahimè!). Sono cresciuta in una famiglia semplice, ma molto impregnata di valori: educazione, morale, affetto, amore, correttezza, responsabilità, giustizia inculcati da due meravigliosi genitori "all'antica", dove una parola data aveva un valore e una ripercussione sulla vita di tutti i giorni e non era solo un'emissione di fiato.
Mio padre, Luciano, era un uomo riflessivo, di poche parole, ma profonde e intelligenti. Delle lame che sono rimaste incise nella mia mente. Una persona con cui avevo sicuramente meno confidenza, ma molto amore e molta fiducia; ora ho il rammarico di non aver potuto condividere un dialogo più profondo con lui, anche perché, complice un errore medico, per una pericardite non riconosciuta, il Signore me lo ha portato via. Mi sembrava di aver perso un braccio, un braccio che non usi spesso ma che quando ti manca, capisci quanto ti era necessario per vivere.
Ero rimasta sola con mia mamma, sempre presente, con cui condividevo ogni (e dico ogni) aspetto della mia vita: affettivo, sentimentale, lavorativa, decisionale, persino sessuale. Non c'erano segreti. Ogni minima sensazione veniva comunicata senza veli e lei, pazientemente a volte, in modo burbero altre, ascoltava, consigliava, si arrabbiava, preoccupava, ecc., ma sicuramente era presente. Sempre! Era più di una confidente, più di un'amica, più di una mamma.
Era Rosanna! Aveva dei difetti: era un' “incazzosa”, un cerino che si accendeva come un lampo e una fumatrice incallita e il Destino me l'ha portata via in poche ore per un aneurisma aortico non riconosciuto in tempo (anche in questo caso un errore medico). Come spegnere la luce. È stato un dramma per me, avevo perso tutto. Giravo per la città e non vedevo nulla, mi sentivo persa, mi dava fastidio tutto. Io, da chiacchierona e amica di tutti, ero diventata una zombie asociale, senza amiche e senza scopi nella vita. Ho passato veramente un periodo nero della mia vita dove, dopo un anno di “prigione” e solitudine ho deciso di reagire e prendere in mano le redini della mia vita e, abituata com'ero, continuavo a parlare e a confrontarmi con una Rosanna immaginaria. Rosanna era diventata il mio pensiero, la mia testa, il mio modo di essere. Quando è mancata mi sono sentita svuotata, annullata e mi chiedevo: “Ora come faccio?”.
In quel periodo le mie frequentazioni erano limitate a 2-3 persone:
- mio zio Franco (fratello minore di Rosanna) del quale, dopo mia madre, ero io a prendermi cura
- il mio fidanzato ufficiale, Enry, con cui condividevo una storia stanca, finita, senza stimoli, ma a cui ero legata per la stima che mia madre riponeva in lui
- occasionalmente Francesco, un omeopata, che... è diventato il padre di mio figlio.
Chiaramente ho semplificato molto, ma non sono qui per parlare della mia vita, ma per farvi capire le origini e quel tessuto di insicurezza in cui anch'io sono cresciuta e vissuta, e come ho potuto superare momenti di incertezza grazie a un ragionamento più ampio e naturale.
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