Vomito nel cane trattato con il rimedio omeopatico Phosphorus

Pubblicato il 30/07/2018

Categorie: Omeopatia per Animali

Autori: Marina Nuovo

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Vomito nel cane trattato con il rimedio omeopatico Phosphorus

Iron, cane di razza alano, colore arlecchino, otto anni.

Prima consultazione: 19 Febbraio 1997 - Grave deperimento organico.

Nel mese di Ottobre 1996, improvvisamente, insorgenza di una grave colica addominale con comparsa di vomito schiumoso incoercibile, che richiedeva il ricovero dell'animale il quale veniva sottoposto a terapia intensiva (reidratazione, antispastici, antiemetici, antibiotici). Gli esami ematochimici rivelano un innalzamento delle transaminasi. Dopo 24 ore si procedeva ad un intervento di urgenza per una gastrodilatazione acuta. In terza giornata l'animale veniva dimesso, ma in settimana giornata ricompariva il vomito incoercibile e ribelle al trattamento.

Sottoposto ed ecografia, si rilevava un ingrandimento del pancreas e si diagnosticava una parziale torsione gastrica (?); pertanto veniva rioperato il 17 Novembre 1996 e veniva eseguita una gastropessi. Dopo pochi giorni dall'intervento ricompariva il vomito schiumoso che, da quel momento, costituirà la costante quotidiana di Iron (e della sua padrona).

Viene dunque emessa una diagnosi generica di "disordini epato-pancreatici" e l'animale viene sottoposto alle cure più diverse, che spaziano dai fermenti lattici agli enzimi pancreatici, ai regolatori della motilità gastrointestinale, agli anti ulcera, agli adsorbenti, etc.

Nessuna terapia riesce a modificare in alcun modo il sintomo gastrico e l'animale inizia a perdere peso con quotidiana matematicità.

Al momento della prima visita pesa 35 Kg, contro i 52 iniziali (ha quindi perduto 17 chili in tre mesi!), è al limite delle possibilità di sopravvivenza, e la proprietaria, nelle ultime tre settimane, è arrivata a nutrirlo ogni ora al fine di evitare il più possibile l'insorgenza del vomito. In questo modo riesce a limitare il vomito a una-due volte la settimana.

 

All'esame obiettivo si rilevano:

- Addome fortemente meteorico, con anse intestinali dilatate e guazzamento, senza che si riesca a suscitare un dolorabilità evidente.
- Addome e organi genitali rilasciati, freddi; freddezza generale.
- Mancata ricrescita del pelo nelle zone sottoposte a tosatura.
- Alito freddo, acre con fauci secche e fredde, ma nel complesso le mucose esplorabili appaiono rosee e non vi è ritardo del tempo di riempimento capillare;
- Temperatura, polso e respiro sono nella norma;
- Prostazione estrema: si addormenta letteralmente in piedi e rischia più volte di cadere.
- Grave stato di deperimento organico, con magrezza impressionante.

Esame urine: nella norma
Esame feci: positivo per ascaridi e tricocefali.
Esame sangue: G.R 4,8 mil./mmc Hb l2mg Hc37
G. B. 3.700/mmc con linfocitopenia (12%)

 

PRECEDENTI PATOLOGICI

Precedenti patologici: grave gastroenterite emorragica a due mesi. Diarree ripetute nel corso degli anni, talvolta emorragiche, ad insorgenza improvvisa e apparentemente senza causa, molto acute e violente. Crisi epilettiche sporadiche (una volta ogni otto, dodici mesi), attribuite a cause emotive o comunque eccitative (spaventi, calori delle cagne).

L'interrogatorio omeopatico ha permesso di mettere in evidenza alcun dati caratteristici riguardanti i sintomi locali e generali del paziente, nonché di fare luce sugli aspetti temperamentali del soggetto e sul sottile e complesso legame instauratosi tra l'animale e la sua "difficilissima" padrona.

Sono in presenza, infatti, di una persona dall'apparenza molto dura e decisa, aggressiva, prepotente, con attitudine al comando. Iron è già stato seguito da eminenti colleghi, professori universitari, clinici d'alta fama. L'idea di ricorrere all'Omeopatia non è stata sua, bensì del nipote che sta seguendo il corso della nostra scuola; lei ha accettato in considerazione dell'ineluttabilità della situazione.

All'inizio è molto difficile colloquiare con lei; occorre leggere tra le righe delle sue frasi lapidarie e stare molto accorti a non dare l'impressione di giudicarla, poiché, lo capisco quasi subito, il suo grosso disagio deriva dal fatto di sentirsi profondamente in colpa per il problema del suo animale.

È di quei genitori (concedetemi il termine) disposti a spendere qualunque cifra per il loro "bambino", ma mai e poi mai a mettersi in discussione per modificare un rapporto conflittuale. Ma Iron è alla fine; non reggerà più di qualche giorno e lei ne è consapevole. Così decide di fidarsi. E nel raccontarmi di lui, in fondo, mi racconta di sé, considerato lo strettissimo rapporto che li lega.

Non è mia intenzione fare della psicologia spicciola; quello che voglio rimarcare è come spesso il rapporto uomo-animale di casa risenta delle stesse dinamiche che si ritrovano nei rapporti familiari e di come la comprensione di esse possa fornire una chiave interpretativa che ci può condurre ad una più profonda considerazione della patologia. In questo caso specifico, la malattia del cane era al contempo specchio e balsamo rispetto a difficoltà personali delle quali non è opportuno in questa sede discutere. Mentre da un lato la obbligava alla cura di un essere inerme (Iron veniva nutrito ormai solo più con cibo per neonati!), dall'altro le ribadiva la sua incapacità di farsene carico. Ma vediamone i sintomi.

 

IL VOMITO

Si tratta di un vomito schiumoso, improvviso, a getto, con schiuma bianca, che insorge anche a seguito dell'ingestione di uno o due cucchiai di cibo.

Se mangia maggiori quantità di cibo il vomito è assai più faticoso e doloroso. Tra un vomito e l'altro l'animale ha costantemente fame.

Quando sta per accingersi a mangiare si sentono dei borborigmi tipo boato provenire dallo stomaco; tuttavia i borborigmi sono una presenza costante e si percepiscono, più acuti, anche a livello intestinale, mentre dorme.

Non ha mai sete.

Mangia solo p/d (mezza scatola) e a/d (una scatola) - sono cibi per cuccioli - mescolati a tre liofilizzati di carne per neonati, farina di riso senza glutine per neonati, mezzo chilo di pastina per bambini. Lei prepara un unico pasto che porta con sé ed ogni ora somministra uno o due cucchiai di questo pastone (mangia 12 o 13 volte al dì).

Tra i cibi preferiti stava il pane secco, che ora non dà più.

LA DIARREA

Insorge sempre quando rimane solo in casa (anche 2 o 3 ore!) o dopo che in casa c'erano stati litigi (si spaventava molto).

SINTOMI GENERALI

Molto stanco al mattino, fa fatica ad alzarsi, non ce la fa, "dormirebbe fino alle 12.00". Alla sera invece è molto attivo, è come se carburasse solo alla sera; non andrebbe mai a dormire. Freddolosissimo da sempre, con un costante bisogno di calore, ora esasperato (deve vestirlo con dei maglioni di lana e trama sempre lo stesso): sta appiccicato al termosifone, "cerca ogni raggio di sole".

Ha bisogno continuo del contatto fisico, negli ultimi giorni "vive appoggiato a me" e si addormenta anche appoggiato a lei.

SINTOMI MENTALI

Non sopporta di stare solo, da sempre (ulula). Estremamente sensibile alle sgridate, ai rimproveri; si umilia (la padrona è molto autoritaria). "Crede sempre che tutti l'abbiano con lui".

Ogni cambiamento di abitudini costituisce per lui un trauma; è passato da una casa con giardino ad un appartamento e poi di nuovo a casa con giardino e "i cambi di casa lo hanno sempre sconvolto" (l'ultimo ad Agosto '96). L'ultimo trasloco è stato drammatico: ha ululato per due giorni. Molto partecipe, nella gioia e nella difficoltà: si accorge prima degli altri se lei non sta bene e se è malata non si muove più dal suo letto; se litigano lui si mette a tremare e uggiola ("non si può nemmeno litigare, per colpa sua"). Se lei è arrabbiata, lui "lo sente dentro" e si intristisce subito.

Si preoccupa, si spaventa, "soffre sempre per ogni sciocchezza".

Ama la musica; quando lei suonava il piano le stava sempre vicino. Ha paura dei tuoni, dei fulmini, degli spari; comincia a tremare ancor prima che venga il temporale. Prima dell'insorgenza della patologia, ("combinazione!"), erano due fine settimana che veniva lasciato solo in casa - si era interrotta un'abitudine.

DIAGNOSI CLINICA:

Anoressia mentale (?) Gastrite cronica (?).

CARBO VEGETABILIS 9CH - 5 granuli mattino e sera per una settimana. Plasma marino isotonico per via parentale - 2 fiale al dì.

Si tratta di una prescrizione momentanea, volta a stabilizzare l'animale e a saggiarne le potenzialità reattive, nell'attesa di compiere una ricerca del rimedio più idoneo, eseguita con tecnica repertoriale.

Dopo 5gg. Riferisce che negli ultimi due giorni ha vomitato con maggiore frequenza (2 volte mattino e due volte sera); inoltre ha preso a mangiare le proprie feci, cosa che già faceva in passato. Iron, però, è molto più attento, allegro, ha ripreso a fare le feste, chiede di uscire, non sta più raggomitolato su se stesso ma notano che dorma in maniera più rilassata, più serena (sta sdraiato su un fianco, cosa che non faceva più). Viene pesato: in una settimana ha perso ancora 500 grammi.

Alcune annotazioni personali:

"È difficile riuscire a convincere questa persona ad avere un atteggiamento normale con il suo cane; lei lo ama ma è piena di rancore nei suoi confronti perché è costretta a rivolgere costantemente verso di lui la propria attenzione.

"Mi sento i suoi occhi puntati addosso ovunque vada, è come se mi puntasse addosso il suo indice accusatore; a volte mi irrita così tanto che me ne devo andare per non vederlo". Lui è il bambino in fasce che ha costantemente con maglioni, deve portarlo con sé ovunque, deve pulire il suo vomito e la cacca. Rispetto al vomito, in particolare manifesta un atteggiamento ossessivo, come se tutti i problemi si condensassero in questo epifenomeno".

Nel frattempo è stato eseguito lo studio del caso, che ha portato alla selezione di diversi rimedi:

MENTE (MIND)
1- DISTURBI DA AFFLIZIONE (GRIEF, AILMENTS FROM)
2- ANSIA DI CONOSCENZA (ANXIETY, CONSCIENCE, OF)
3- COMPASSIONEVOLE (SYMPATHETIC)
4- ANSIA QUANDO È SOLO (ANXIETY, ALONE, WHEN)
5- DESIDERIO DI COMPAGNIA (COMPANY, DESIRE FOR)

Solamente il sintomo 1 e il sintomo 4 sono stati inseriti nella repertorizzazione, perché considerati i più significativi del nucleo profondo del soggetto in esame; gli altri sintomi di conferma o di eventuale esclusione, per la scelta del rimedio.

GENERALI (GENERALITIES)
6- DEBOLEZZA AL MATTINO, SVEGLIANDOSI (WEAKNESS, MORNING, ON WAKING)
7- MIGLIORAMENTO COL CALDO (WARM, AMELIORATE)
8- MAGNETISMO MIGLIORA (MAGNETISM, AMELIORATE)

È stato considerato solo in sintomo 8.

SINTOMI LOCALI (LOCALIZED SIMPTOMS)

9- STOMACO - VOMITO SCHIUMOSO (STOMACH-VOMITING, FROTHY)
10- STOMACO - VOMITO INCESSANTE (STOMACH-VOMITING, INCESSANT)
11- STOMACO - VOMITO DOPO MANGIATO (STOMACH-VOMITING, EATING, AFTER)

Il sintomo 9 e il sintomo 11 sono i più certi.

Ecco, pertanto, come è stata impostata la repertorizzazione:

- DISTURBI DA AFFLIZIONE (GRIEF, ALIMENENTS FROM)
- ANSIA QUANDO È SOLO (ANXIETY, ALONE WHEN)
- MAGNETISMO MIGLIORA (MAGNETISM, AMELIORATE)
- STOMACO-VOMITO SCHIUMOSO (STOMACH-VOMITING, FROTHY)
- STOMACO - VOMITO DOPO MANGIATO (STOMACH-VOMITING, EATING, AFTER)

Viene prescritto pertanto il rimedio PHOSPHORUS in potenze ascendenti a partire da dinamizzazioni basse, al fine di fornire degli imput energetici minimi ai quali l'organismo, altamente compromesso nella sua capacità reattiva (Forza Vitale), possa rispondere senza soccombere.

Le prime tre potenze, 7, 9 e 12 CH, vengono prese una di seguito all'altra, il 28/2, l'1/3 ed il 2/3. Iron viene pesato il 6/3: in una settimana ha preso un chilo e 500 grammi! Le sue condizioni generali evolvono verso un miglioramento, la sua attenzione è di nuovo rivolta verso l'esterno, ha voglia di giocare e di fare passeggiate, nonostante una esacerbazione del sintomo localizzato.

Il vomito, infatti, è ritornato ad essere quotidiano, ma la padrona è incoraggiata ad assumere un atteggiamento diverso rispetto a questo evento, grazie alle mie rassicurazioni e all'evidente benessere di Iron. L'esame del sangue effettuato in data 06/03 non mostra apprezzabili differenze rispetto a quello di 15 giorni prima.

Il 9/3 viene somministrata la 15CH. L'11/3 ha preso un altro chilogrammo! Il 12/3 inizia la somministrazione della 30CH in plus, che prederà per un mese.

Il 29/3 pesa 40Kg. Controllo emocromo in data 4/4: è sempre anemico (5.600.000 G.R., Hb 12.5) e leucopenico (4.000 G.B.), però sta sempre meglio.

Il 18/04 inizia Phosphorus 200 CH in plus per 15 giorni. Pesa 42 Kg.

Sta bene, non dà segni di malessere, è allegro, festoso; riescono anche a lasciarlo due giorni in pensione!

Il vomito persiste saltuariamente (una o due volte a settimana).

La terapia continua ripetendo Phosphorus 200CH ogni 15 giorni per i mesi di maggio e Giugno. Il 23/7/97 pesa 48,5 Kg ed è marcatamente e definitivamente un altro cane. È gradualmente tornato ad una alimentazione più a misura di cane e, soprattutto, è ritornato a mangiare anche il pane secco, che digerisce perfettamente.

Nel Febbraio del '98 è ancora stato sottoposto ad intervento chirurgico per una torsione di milza, dal quale si è ripreso prontamente ed in maniera ottimale.

Viene a morte nel Giugno dello stesso anno per cause accidentali.

 

CONCLUSIONI

Forse è azzardato per questo caso parlare di anoressia mentale - patologia della quale i moderni studiosi di terapia comportamentale veterinaria si stanno vieppiù interessando - tuttavia, dopo aver letto alcuni dati in materia relativi alla specie umana, la ritengo una diagnosi molto probabile.

Al di là dell'etichetta diagnostica, comunque, il caso di Iron porta a riflettere su quelle che sono spesso le problematiche legate al rapporto uomo-animale di casa, assai più complesse di quanto si possa pensare.

Al rimedio Phosphorus, probabilmente, saremmo arrivati comunque, ma la constatazione di una dinamica "sottile" di fondo ci ha potuto dare una comprensione più profonda del rimedio, mostrandoci un aspetto di Phosphorus che difficilmente negli animali si rende evidente.

In Iron la sensibilità, la incapacità di stabilire dei confini tra sé e l'altro, l'eccessiva permeabilità alle impressioni esterne, la dipendenza e la mancanza di difesa, diventando patologiche, lo avevano portato lungo una china difficilmente risalibile.

Il rimedio gli ha permesso di ritrovare fiducia e confini, di allentare la sua dipendenza, ma ha permesso anche alla sua padrona di "lasciare correre", modificando atteggiamenti sbagliati e controproducenti.

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