L'unica medicina buona è quella che ti guarisce
Categorie: Attualità
Autori: Vittorio Feltri
Fonte: Libero
Caro presidente,
la polemica riguardante la efficacia della medicina omeopatica continuerà fino alla consumazione dei secoli, per cui non mi illudo che questi nostri interventi facciano chiarezza. Sono persuaso che le sue tesi quanto quelle della dottoressa Melania Rizzoli si basino su argomenti seri. Ma le vostre opinioni, essendo granitiche, non prevalgono l'una sull'altra. Personalmente non sono in grado per ignoranza scientifica di stabilire chi abbia ragione: gli amici della omeopatia o i suoi accaniti avversari? Pertanto noi di Libero ci limitiamo a registrare il pensiero di tutti senza parteggiare per nessuno.
Nel mio piccolo ho deciso da tempo che la sola medicina apprezzabile è quella che mi guarisce. Fosse anche quella di uno stregone la accetterei entusiasticamente qualora giovasse alla mia salute che, come quella di chiunque, è cagionevole benché di ferro.
Mio figlio Mattia, quando era piccolo, ebbe i famigerati reumatismi cattivi, quelli che danneggiano il cuore. Il primario dell'Ospedale di Caravaggio mi disse che il mio fanciullo non sarebbe diventato adulto, nel senso che sarebbe morto prima di compiere venti anni. Impazzii di dolore però non mi rassegnai. Mi recai a Pavia da un omeopata che lo prese in cura senza sospendergli la terapia antibiotica. Trascorsero un paio di anni e riportai Mattia all'ospedale di Caravaggio.
Il solito primario lo visitò accuratamente, sottoponendolo ad esami specifici e, sbarrando sorpreso gli occhi, affermò: il bambino non ha più niente. Non so cosa fosse successo.
Ignoro se il merito della guarigione fosse da attribuirsi all'omeopatia o a San Gennaro, ma è un fatto che Mattia oggi ha 48 anni, lavora, ha una famiglia e sta abbastanza bene. Con questo non voglio affermare che l'omeopatia sia miracolosa sempre e comunque. Ho solo raccontato un fatto incontestabile e documentabile.
Dopo di che mi fido altresì della Rizzoli che è un medico formidabile, capace di fare esatte diagnosi anche a distanza. È una dottoressa di talento e non me la sento di darle torto. Figuriamoci. Suggerirei a Melania e a lei, presidente, di incontrarvi una mattina dietro la cattedrale per scontrarvi in un cavalleresco duello. Vinca il migliore.
Non chiedetemi di fare il tifo per l'una o per l'altro. Libero dà voce a chiunque abbia qualcosa di serio da dire, ma non è un arbitro. È soltanto un mezzo di comunicazione. Noi che lo redigiamo non abbiamo altra pretesa se non quella di informare.
E aggiungiamo che ogni cittadino ha il diritto di scegliere come badare al proprio benessere. E se non lo ottiene sono cavoli suoi. Lo Stato deve rispettare la volontà di ognuno di noi, senza interferire sulle decisioni che prendiamo.
Tratto da Libero quotidiano del 18 gennaio 2018
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