Scritti Minori. L'esperienza clinica di un autorevole Maestro di omeopatia (Recensione)
Categorie: Estratti Libri - Recensioni
Autori: Nunzio Chiaramida
La copertina di 'Scritti Minori. L'esperienza clinica di un autorevole Maestro di Omeopatia'
Arriva in libreria un testo che fa parte della storia della omeopatia, secondo solo agli scritti di Hahnemann. Clemens Maria Franz von Boenninghausen, dopo essere stato salvato dall'omeopatia è stato uno dei più grandi omeopati del passato. Coevo di Hahnemann ci ha lasciato un gran numero di articoli e di lettere che tuttora sono estremamente attuali e di estremo valore.
Lo stesso Hahnemann aveva una grande stima e fiducia in Boenninghausen tanto da rivelargli personalmente le sue ultime scoperte sulle LM certo che, come accadde, Boenninghausen non rivelasse a nessuno il segreto di quella nuova procedura di potenziamento delle medicine che offre dei considerevoli vantaggi e della quale, come riportato nel testo, aveva avuto una esperienza personale e che elogiava pienamente. Grande personaggio, di grande integrità che difese a spada tratta l'omeopatia e le alte diluizioni con considerazioni che, alla luce del dibattito scientifico odierno sulle proprietà delle soluzioni altamente diluite risultano estremamente attuali.
Le Alte diluizioni sono illustrate in numerosi articoli in cui l'autore contrappone, come in una crociata, i dinamisti ai materialisti stigmatizzando anche coloro che rimangono a metà e che definisce anfibi, né uccelli né pesci, a metà tra allopatia e omeopatia, senza alcuna convinzione se non il proprio interesse egoistico. Folle impiegare il molto nei casi in cui il poco funziona. Lo spirito di Boenninghausen emerge con forza dai suoi scritti in cui evidenzia la sua abilità omeopatica descritta attraverso numerosi casi anche veterinari che sono presenti nel libro e che gli valsero la possibilità di esercitare l'omeopatia pur essendo un uomo di legge appassionato di botanica all'inizio del suo percorso.
La descrizione delle leggi dell'omeopatia viene fatta considerandole come leggi fondamentali per la biologia così come la legge della gravità di Newton per la fisica. Lo spirito battagliero di Boennninghausen si svela anche nella critica alla progressiva selezione degli alcaloidi e dei principi chimici contenuti nelle piante che stava osservando e che avrebbe portato alla nascita della moderna farmacologia che avrebbe ridotto anziché aumentato le proprietà curative di ciò che ci fornisce la natura. Le considerazioni di Boenninghausen, dunque, non possono che stupire per la loro modernità. Il libro contiene un articolo che è un classico della omeopatia e cioè quello sul valore caratteristico dei sintomi.
Dopo aver concesso un periodo di due anni alla comunità omeopatica in occasione del Congresso di Bruxelles indicendo un concorso diffuso dalle riviste di omeopatia per la elaborazione di un trattato sul valore caratteristico dei sintomi al fine di stabilire delle regole certe che aiutassero nella scelta del rimedio, non avendo avuto una risposta adeguata, Boenninghausen affrontò personalmente l'argomento nell'articolo pubblicato nel 1860. Traendo spunto da un eptamero della teologia scolastica elaborò 7 domande che potessero essere utili per avere tutti gli elementi essenziali per una immagine completa della malattia.
Le domande (Quis? Quid? Ubi? Quibus auxiliis? Cur? Quomodo? Quando?) sono ormai entrate a far parte del ragionamento clinico omeopatico e chiariscono in modo mirabile il valore dei sintomi approfondendo la comprensione del § 153 dell'Organon. Un contributo particolare viene, inoltre, da Boenninghausen con la domanda Quibus Auxiliis? che riguarda i sintomi concomitanti ritenuti molto importanti nella scelta del rimedio e alla quale alcuni repertori dedicano tuttora molto rilievo. Un altro argomento che viene affrontato spesso è quello della sicosi, a partire dal classico articolo sugli effetti curativi di Thuya occidentalis nel vaiolo a quello della massima importanza sulla anamnesi della sicosi.
Boenninghausen, riprendendo ciò che Hahnemann aveva effettuato per la psora nel Trattato sulle Malattie croniche, cerca di trovare nell'ambito della sicosi un altrettanto dettagliata raccolta di sintomi che possano essere utili per identificare al meglio la presenza di questo miasma nel paziente e spronando le successive generazioni di omeopati a continuare su questa strada sia per la sicosi che per la syphilis. Consigli sono presenti su come tenere un registro dei casi clinici, a partire dall'Organon, annotando personalmente gli aforismi relativi all'argomento, con numerose osservazioni tuttora valide (tra cui anche considerazioni attualissime per una possibile futura difesa o per soddisfare una richiesta legale) e con uno schema di registro medico al termine dell'articolo in questione.
Altri articoli riguardano la storia della omeopatia come quello sulle alte potenze di Jenichen, scudiero del duca di Gotha, che con la forza del suo braccio passò le giornate dal 22 dicembre 1845 al 1 gennaio 1846 ad effettuare 165.000 vigorose scosse per preparare Arsenicum Album 8000, o ancora sulle vicende che gli consentirono di continuare ad esercitare l'omeopatia nella terapia medica e veterinaria soprattutto grazie ai suoi notevoli successi pur avendo avuto numerosi contrasti con le autorità dell'epoca. Sono presenti anche diversi casi veterinari molto interessanti e che testimoniano delle grandi capacità diagnostiche e di acume clinico del grande omeopata.
Viene approfondita anche la lunga durata d'azione dei rimedi criticando l'uso scriteriato del troppo e troppo spesso che soprattutto nelle malattie croniche impedisce grossi risultati. Boenninghausen riprende inoltre, in un altro celebre articolo, le regole di Hahnemann per evitare errori nel trattamento delle malattie croniche esemplificando con dei casi clinici del Maestro e con la sua esperienza personale i possibili errori di condotta terapeutica. La descrizione degli scambi epistolari con Hahnemann in cui si evidenzia tra l'altro, la capacità di intravedere dei rimedi che avrebbero potuto essere utili nel proseguimento di un caso clinico sono delle ulteriori fonti di utile comprensione della mirabile arte del Maestro. La dieta più opportuna per i pazienti che si curano con l'omeopatia viene affrontata in dettaglio con numerosi consigli sui cibi permessi oltre che su quelli proibiti. Al termine del libro sono presenti lo schema che identifica il tropismo dei rimedi per i diversi organi suddivisi in base alla lateralità e uno schema sulle affinità tra i rimedi.
La traduzione è stata effettuata in maniera molto accurata dal dottor Romagnoli che ha contribuito con numerose annotazioni alle comprensione ed approfondimento del testo oltre ad aver riportato in bibliografia le numerose fonti che ha consultato per rendere al meglio la personalità del grande omeopata come emerge dalla storia della omeopatia. Da leggere anche per i numerosi spunti di estrema modernità presenti nel libro che meritano di continuare ad essere ulteriormente discussi e approfonditi dagli omeopati odierni, raccogliendo il testimone da uno dei Maestri indiscussi di questa disciplina.
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