In ricordo di Eugenio Candegabe [Maestro dell'Omeopatia]

Pubblicato il 29/07/2019

Categorie: Storia dell'Omeopatia

Autori: Andrea Brancalion

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

In ricordo di Eugenio Candegabe [Maestro dell'Omeopatia]

Il 23 marzo 2019 il Maestro Eugenio Federico Candegabe è passato oltre, nella dimensione a cui tutti torneremo, come Hahnemann disse. Sarà ricordato per sempre come uno dei massimi interpreti della Materia Medica Omeopatica associata ad un'acuta riflessione dottrinale ed all'ideazione della Prognosi Dinamica: prevedere prima l'azione del rimedio e non solo dopo la sua somministrazione come in Kent. Aveva 94 anni, 66 dei quali vissuti immerso nello studio appassionato dell'Omeopatia, sempre entusiasta, pronto a trasmettere tutto il suo sapere ad allievi e colleghi con affettuoso trasporto, Non perché mi interessi salire in cattedra, ma per il forte desiderio di divulgare questo meraviglioso modo di curare come hanno fatto i Pionieri e come ha fatto il Maestro Paschero.

Eugenio Candegabe nacque il 28 luglio 1924 e si laureò in medicina nel 1949 presso l'Università di Buenos Aires, specializzandosi poi in neurologia pediatrica. Subito poté indirettamente apprezzare i benefici effetti dell'Omeopatia quando praticava all'Ospedale di Vicente Lopez, il dipartimento della provincia di Buenos Aires dove ha vissuto e lavorato per tutta la vita. L'episodio che lo portò irreversibilmente a votarsi all'Omeopatia avvenne nel 1952 quando dovette occuparsi di un grave e complicato caso di costipazione in un bimbo di 3 anni. In quell'occasione, chiese consulto ad un collega omeopata esterno all'Ospedale che, una volta acquisito il caso, con una sola dose di Nux vomica 30 guarì il bambino.

Nel 1955 si diplomò all'A.M.H.A. (Asociación Médica Homeopática Argentina) e da quel momento lavorò molto strettamente con i più grandi omeopati del tempo ed in particolare con Tomás Paschero, che ha sempre considerato il suo Maestro e poi anche amico fraterno, tanto che quando questi rimase solo lo accolse in casa sua nell'ultimo periodo di vita. Proprio con Paschero, assieme ad Alfonso Masi Elizalde, nel 1971 Eugenio è stato membro fondatore della E.M.H.A. (Escuela Médica Homeopática Argentina), che diventerà presto una delle più prestigiose scuole di Omeopatia del mondo.

Dopo la morte di Paschero avvenuta nel 1986, mentre Masi aveva intrapreso il percorso che tutti conosciamo, Eugenio ha raccolto l'eredità della E.M.H.A. attorniato da altri grandi omeopati argentini discepoli del Maestro fra cui Zalman Bronfman, Juan Shaffer, Gustavo Krichesky, Marcelo Candegabe (suo figlio), Gustavo Cataldi ed altri ancora. Nel 2005 ha partecipato alla Fondazione dell'Universidad Candegabe de Homeopatía, uno dei primi esempi di insegnamento a distanza in Omeopatia, "fortemente voluta da quel animo inquieto di mio figlio Marcelo", disse, mantenendo comunque il suo posto di Professore Emerito e Presidente Onorario della E.M.H.A. e dettando le sue proverbiali lezioni di Materia Medica fino a pochi mesi fa.

Ha tenuto più di cento seminari in almeno una trentina di Paesi e l'Europa, con Spagna ed Italia in particolare, era una sua meta frequente; non si contano tutti gli interventi prestigiosi nei vari congressi in molti dei quali è stato invitato come ospite d'onore.

Indimenticabili gli "Incontri con Candegabe" progettati da Francesco Chianese, che non sarà mai ringraziato abbastanza per l'enorme sforzo organizzativo ed editoriale, visto che gli atti sono stati tutti pubblicati. Il primo seminario è stato tenuto a Perugia e gli altri a Roma, in tutto otto dal 1985 al 1990. In occasione dell'ultimo c'è stata anche una puntata a Cortona, dove allora frequentavo la Scuola Superiore Internazionale di Omeopatia Veterinaria di Franco Del Francia, grazie proprio all'amicizia fra quest'ultimo e Francesco Chianese. A quella conferenza straordinaria, in quella sala straripante c'eravamo di diritto anche noi allievi di Del Francia, visto che la Scuola aveva patrocinato l'evento.

Fu in quell'occasione che, come si dice, l'allievo incontrò il Maestro. Durante il pranzo mi ritrovai seduto proprio vicino ad Eugenio e così abbiamo cominciato a parlare, sembrava di conoscerci da sempre. Al termine del pranzo gli regalai una mappa antichizzata della città di Cortona con una dedica, lui cercò un suo biglietto da visita ed una penna per scrivermi il suo numero di telefono personale, la penna gliela diedi io, una Parker, che poi gli regalai: "Andrea, ma in Argentina non troverò mai i refills per questa preziosa penna, quindi sarebbe sprecata, è meglio che la tieni tu". Insistetti e da quell'anno, prima di ogni Natale ho inviato al Maestro i refills della penna. Quello fu l'inizio del nostro solido e duraturo legame.

La sua opera più conosciuta, quella che lo ha elevato nell'olimpo dei nomi dell'Omeopatia internazionale, è certamente la Materia Medica Comparata, pubblicata nel 1983 con la prefazione di Tomás Paschero; uscì tradotta in Italia nel 1989. In essa emergono i concetti che hanno fatto dell'Autore un fondamentale punto di riferimento:

- nella ricerca del rimedio più simile la Materia Medica risulta "generica, impersonale e statica" rispetto alla personalità del paziente, occorre quindi uno studio da cui emerga il genio del rimedio;
- i sintomi non sono mai fini a se stessi, quindi occorre cercare la logica che li collega, come per ogni fenomeno vitale, a ciascun sintomo corrispondono un senso, un'intenzionalità ed un fine.
- per ogni rimedio possiamo allestire una sindrome minima caratteristica, ma il sintomo come espressione letterale dev'essere associato ad un modo di sentire, agire e reagire.
- ogni schema è di per sé rigido, ma la sua applicazione dovrebbe essere elastica, perché la vita è dinamica, mutevole, oggetto e soggetto di studio, con una componente importante di mistero e di meraviglia.

Per questo lavoro E. Candegabe ha fatto l'estrazione dal Repertorio di Kent dei rimedi trattati in un'epoca in cui non esisteva ancora il repertorio informatico, un lavoro enorme!

Un giorno mi disse: Se vuoi conoscere bene un rimedio devi farne l'estrazione repertoriale, se vuoi conoscere cosa c'è nel Repertorio devi fare l'estrazione repertoriale di qualche policresto. Eravamo nel 1991 o forse nel 1992 ed ho provato a seguire il suo consiglio con il risultato che ho fatto l'estrazione di un rimedio solo, ricordo che era Silicea (oltre 5.000 sintomi nel Kent), poi nel 1993 mi attrezzai con il Radar!

Chi ha assistito alle lezioni di Materia Medica di Eugenio non può non aver apprezzato il modo di spiegare ed impersonare i rimedi, a volte recitando nel vero senso della parola! Quella lezione non te la dimenticavi più. La sua grandezza, universalmente riconosciuta, non gli impedì di essere sempre disponibile e molto rispettoso di tutti, rispondeva sempre anche a domande provocatorie con serenità e pacatezza. Ricordo che un medico in platea gli fece una domanda su Natrium muriaticum e lui cominciò la sua risposta con queste parole: Non credo mi siano bastati i trascorsi 40 anni di Omeopatia per conoscere ancora bene questo rimedio, ma proverò a rispondere alla sua domanda.

Nel 2007, un giorno a Buenos Aires, mi disse: Vengo a prenderti questa sera e ti porto a cena a casa mia, Sarita - l'amabilissima moglie - è un'ottima cuoca, ma soprattutto voglio farti vedere la mia casa. Risposi entusiasta: Con molto piacere, Maestro, ma prendo un taxi, non disturbarti!

L'appartamento che occupavo distava da Vicente Lopez almeno 30 km, ma non c'è stato verso di convincerlo ed alle 19,30 si è presentato al mio indirizzo con Sarita. Debbo dire che mi sembrava strano che un uomo come lui mi invitasse per farmi vedere la sua casa, non era certo la persona che usava vantarsi di qualcosa! Quindi ricordo che questo pensiero mi ha accompagnato per tutto il viaggio mentre lui guidava (allora aveva 83 anni) descrivendo le zone che attraversavamo e Sarita interveniva allegramente. Una volta giunti a destinazione, arrivò poi anche la risposta al mio intimo interrogativo.

Prima della cena mi portò subito su, al piano superiore, dove c'era il reparto notte e si diresse velocemente nella camera matrimoniale: Vieni! vedi? Questa è la camera dove io e Sarita dormiamo... ora quasi solo dormiamo... - ero letteralmente sbalordito, non riuscivo a capire - quando alla mattina mi alzo ed esco dalla camera, percorro questo corridoio per andare al bagno, qui a metà mi fermo e guardo la parete dove c'è questo quadro... ogni giorno tu sei nei miei pensieri da quando ci siamo conosciuti. Era la mappa di Cortona con dedica che gli avevo donato in quel lontano 1990!

Ciao Maestro, hai cominciato con l'Omeopatia nell'anno della mia nascita, te ne sei andato nel giorno del mio compleanno, anche le date ci legano! Ti terrò nel cuore finché non ci ritroveremo, là, dove ha detto Hahnemann.

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