Ricerca omeopatica sperimentale su Titanium metallicum

Pubblicato il 28/12/2013

Categorie: Ricerca Omeopatica

Autori: Maria Francesca Spada, Gaetano Arena, Riccardo Nocifora

Fonte: Omeopatia Oggi (Rivista)

Ricerca omeopatica sperimentale su Titanium metallicum

Il Titanio è considerato uno dei più nobili metalli a causa delle sue pregiate qualità

Il Titanio è un elemento di transizione della tavola periodica, di simbolo Ti e numero atomico 22, è un metallo di colore argenteo, usato principalmente nella produzione di leghe leggere e resistenti. Fu individuato come costituente del rutilo (TiO2) dal chimico tedesco Martin Heinrich Kalproth nel 1795, ma venne isolato solo cinque anni dopo; entra nella composizione di molti altri minerali tra i quali, soprattutto, l'Ilmenite (FeO-TiO2) e la Titanite (CaO-TiO2-SiO2). Il metallo puro si ottiene generalmente attraverso un complicato e costoso metodo di preparazione a partire dal tetracloruro di titanio, ricavato dal diossido di titanio per reazione con il cloro, in atmosfera di argon, e il prodotto risultante, un metallo puro allo stato spugnoso, viene fuso e conservato in lingotti.

Il Titanio è considerato uno dei più nobili metalli a causa delle sue pregiate qualità, rispetto ad altri materiali è molto resistente alla corrosione, mostra valori molto bassi del modulo di elasticità e del coefficiente di espansione termica lineare, presenta una bassa densità (intorno ai 4,5 Kg/cm3, con piccole variazioni a secondo del tipo di lega, pari al 58% della densità dell'acciaio inox) ed un punto di fusione molto alto pari a 1700° C. E' solubile esclusivamente nell'acido solforico e nell'acido cloridrico concentrati e, soprattutto, nell'acido fluoridrico che rappresenta il suo migliore solvente. Esso è largamente presente in natura sotto forma di ossidi ed è contenuto in diversi minerali; è il nono elemento in ordine di diffusione ed il quarto tra i metalli per abbondanza, preceduto solo da alluminio, ferro e magnesio.

Ciò nonostante la sua estrazione, alquanto complessa e costosa, è stata possibile solo verso la fine degli anni trenta ad opera del metallurgo W. J. Kroll; le difficoltà derivano dalla sua affinità con elementi molto diffusi nell'aria come idrogeno, ossigeno ed azoto dando origine a soluzioni solide molto stabili caratterizzate da elevata durezza e fragilità. Le moderne tecnologie oggi consentono l'ampio sfruttamento del titanio in campo aeronautico-spaziale, oltre che medico con particolare riguardo per l'ortopedia, la chirurgia vascolare e l'odontoiatria (vedi implantologia). In metallurgia le leghe di titanio vengono impiegate come disossidanti e denitrificanti, data l'affinità per ossigeno ed azoto. L'ossido di titanio è un pigmento bianco (bianco di titanio) usato nella produzione di vernici, materie plastiche, tessuti, carta e gomma.

Il Titanio non ha al momento nessuna sperimentazione omeopatica eccetto 8 sintomi presenti nella Materia Medica rilevati da differenti omeopati in periodi diversi probabilmente dalla loro esperienza clinica:
1) Vertigini evidenziato da Allen Timothy F.
2) Contrazione del campo visivo evidenziato da Master Farokl J.
3) Emianopsia evidenziato da Boericke William
4) Emianopsia orizzontale evidenziato da Moffan John
5) Emianopsia verticale evidenziato da Boericke O. e Scholten Jan
6) Eiaculazione troppo veloce (precoce) evidenziato da Kent J. T. e Vithoulkas G.
7) Polluzioni evidenziato da Boriche O.
8) Lupus affezioni cancerose evidenziato da Boericke W.
I pochi sintomi registrati hanno indotto l'Associazione culturale l'Albero della Vita di Catania a condurre una sperimentazione in collaborazione con il prof. Mario Matera, titolare della 1° Cattedra di Farmacologia 2 del Dipartimento di Farmacologia Sperimentale e Clinica, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Catania.

MATERIALI E METODI
Per la presente sperimentazione ci si è avvalsi della fornitura della sostanza Titanium metallicum da parte della Ditta Farmaceutica Carlo Erba Italia e poi la Ditta Omeopatica IMO di Trezzano Rosa (MI) ha provveduto partendo dalla T.M alla preparazione di 3 lotti, uno con placebo e 2 con verum in 30 CH e 200 K secondo le Norme di Buona Fabbricazione omeopatica come consigliati dal Monitor Prof. Mario Matera, per poter iniziare la sperimentazione. La conoscenza dei lotti è riservata al responsabile Farmaceutico della Ditta IMO ed al Monitor, solo alla fine della sperimentazione si verrà a conoscenza degli stessi.

Per lo studio sperimentale sono stati reclutati 24 volontari di entrambi i sessi (n° 14 maschi; n° 10 femmine), di razza caucasica, di età compresa tra i 20 ed i 50 anni, peso non eccedente + 20% rispetto al peso ideale riportato nella Tabella "Metropolitan Height and Weight", in soddisfacente stato di salute, come appurato mediante esame clinico preliminare attraverso il quale è stata raccolta l'anamnesi personale e familiare. Assetto normale relativamente a: peso corporeo, storia clinica, ECG, quadro ematologico, ematochimico e urinario.
Assenza di uso di sostanze tossicomanigene e/o di partecipazione ad altri studi nei tre mesi precedenti l'inizio della sperimentazione in oggetto.
Assenza di fenomeni di ipersensibilità allergica o di idiosincrasia a farmaci o alimenti.
Assenza di manifestazioni alterative a carico dell'apparato cardiovascolare, gastroenterico, endocrino e della funzionalità epatica.
Assenza di assunzione di farmaci che il direttore della sperimentazione, i medici investigatori e gli sperimentatori ritengono possano interferire con la valutazione omeopatica nelle quattro settimane precedenti l'inizio dello studio.
Assenza di malattie nervose e mentali.
Piena capacità di cooperazione e di espressione del consenso volontario, comprendendo bene le finalità dello studio e le modalità della sua esecuzione.

Lo studio è stato condotto tra il Giugno 2003 ed il Febbraio 2004 secondo i principi della Dichiarazione di Helsinki (1964) e successive modifiche (Tokyo, 1975 - Venezia, 1983 - Hong Kong, 1989) e della buona pratica omeopatica: pertanto, dopo aver provveduto ad una particolareggiata descrizione di come sarebbe stata svolta l'indagine, le modalità di assunzione, il protocollo di registrazione della sintomatologia e ad un'adeguata informazione sugli scopi e i rischi a cui la avrebbe potuto eventualmente esporre lo studio, ciascun soggetto ha dato esplicito consenso.

PERSONALE PARTECIPANTE

MONITOR:
Prof. Mario Matera (Dipartimento di Farmacologia Sperimentale e Clinica Università di Catania)

DIRETTORE SPERIMENTAZIONE:
Dr.ssa Maria Francesca Spada (Medico Nutrizionista ed Omeopata - Ass. l'Albero della vita, Catania)

MEDICI INVESTIGATORI:
Dr. Gaetano Arena (Medico Geriatra ed Omeopata - l'Albero della vita, Catania )
Dr. Riccardo Nocifora (Medico cardiologo ed Omeopata, Palermo)

RESPONSABILE FARMACEUTICO E SPONSOR:
Ditta IMO (Trezzano Rosa - MI)

PROTOCOLLO SPERIMENTALE
Lo studio è stato condotto su 24 volontari sani, suddivisi randomicamente in tre gruppi di 8 soggetti. In base ad uno schema in triplo cieco, 16 soggetti hanno assunto il verum e 8 il placebo, alla dose di 3 granuli mattino e sera lontano dai pasti, seguendo il seguente protocollo:
1. Visita di screening iniziale per l'ammissibilità, in base ai criteri di ammissione ed esclusione sopra riferiti.
2. Randomizzazione dei volontari per il trattamento secondo la metodica di Schwartz e coll., con tavola di randomizzazione di Cochrane e Cox.
3. Inizio della registrazione dei sintomi soggettivi per una settimana.
4. Giorno d'inizio dello studio: assunzione della preparazione assegnata per 15 giorni, con registrazione giornaliera della sintomatologia rilevata.
5. Autoosservazione e registrazione dei sintomi soggettivi per ulteriori 15 giorni dopo la fine dell'assunzione.
6. Intervista dei volontari, esame clinico finalizzato a rilevare eventuali effetti indesiderabili e analisi delle schede di osservazione col medico investigatore.

DESCRIZIONE DELL'ESPERIMENTO
Per verificare l'idoneità all'arruolamento, due settimane prima dell'inizio della prova, si è svolta una riunione preliminare nel corso della quale si è provveduto alla descrizione particolareggiata di come sarebbe stata svolta l'indagine e di quanto ad essa connesso; ciascun volontario è stato quindi sottoposto alla visita medica, alla raccolta dell'anamnesi secondo la metodica omeopatica e sono stati prescritti gli accertamenti laboratoristici per accertare il quadro ematologico, ematochimico, urinario ed ECgrafico.

I volontari arruolati sono stati invitati a registrare, su apposite cartelle, i sintomi soggettivi, suddivisi sui tre livelli: fisico, emozionale e mentale, per un periodo di una settimana precedente l'inizio del trattamento.
I provers hanno iniziato l'assunzione del rimedio (verum o placebo), alla dose di 3 granuli due volte al dì, per 15 giorni, continuando la registrazione giornaliera della sintomatologia (su parere del medico investigatore, era prevista l'interruzione del trattamento, in caso di comparsa di nuovi sintomi importanti).

Il periodo di osservazione, e la relativa registrazione, sono stati continuati ancora per 15 giorni dopo la fine del trattamento.
I contatti tra provers, medici investigatori e direttore della sperimentazione sono stati giornalieri e il trattamento è stato sempre sospeso alla comparsa di sintomi nuovi.

Le schede sono state quindi raccolte e tutto il gruppo di ricerca (medico investigatore, direttore della sperimentazione e monitor) si è riunito per la verifica dei dati e l'analisi completa dei sintomi segnalati da ciascun volontario.
Infine si è provveduto all'apertura della busta con i codici di attribuzione, riunendo i risultati ottenuti con il verum o con il placebo.

PATOGENESI TITANIUM METALLICUM
I soggetti che avevano assunto il placebo (072) hanno rilevato, lievi sintomi diffusi, di breve durata, già avuti durante l'autosservazione e correlabili col vissuto quotidiano, quale senso di occlusione ad orecchio e naso, secchezza in gola, tosse secca, pesantezza a testa ed occhi, scariche diarroiche, impellenza ad urinare, lieve pesantezza agli arti inferiori, lieve aerofagia 001 (F.L.) - 005 (S.G.) - 015 (A.P.) - 023 (S.C.) - 024 (S.P.) solo lo sperimentatore 012 (L.L.) ha avvertito tra il 5° e l'8° giorno prurito diffuso tale da interrompere la sperimentazione, il resto dei provers assumenti placebo non hanno rilevato sintomi degni di nota .

Le caratteristiche della sperimentazione tra i volontari che hanno assunto il verum si sono manifestate in modo rilevante con la diluizione 200 K (071) ed in maniera meno marcata con la diluizione 30 CH (070) su sistema nervoso, testa, bocca, vertigini, vista, addome, con variazioni dell'alvo, attività sessuale e libido, estremità, arti superiori ed inferiori, pelle e sonno. La classificazione dei sintomi sui 16 verum 30 CH e 200 K è stata inserita su uno dei seguenti gruppi:
1. Sintomo nuovo (S.N.)
2. Sintomo vecchio (S.V.)
3. Sintomo modificato (S.M.)
4. Sintomo curato (S.C.)

È stato rilevato che almeno 10 sperimentatori hanno avuto sintomi del rimedio che si sono protratti per almeno 7 giorni dopo la sospensione del rimedio.

MENTE
In 4 soggetti che hanno assunto la 200 K (071) sono stati riscontrati dei sintomi mentali molto chiari: lo sperimentatore 010 (G.R.) ha manifestato crisi di panico in ambiente chiuso (S.N.) dal 10° al 13° giorno, sintomo che si è ripresentato all'interno di un parcheggio (claustrofobia) con senso di oppressione al petto, soffocamento e grande agitazione. Lo sperimentatore 017 (G.P.) ha notato tra il 7° ed il 10° giorno irritabilità marcata al mattino, inquietudine con tensione al plesso solare senza motivo plausibile affollamento di pensieri riguardanti situazioni poco importanti (S.V.). La sperimentatrice 020 (E.D.C.) ha constatato un miglioramento fisico ma soprattutto mentale dopo il mestruo che si è protratto per almeno una settimana, scrive: "mi sento più serena ad affrontare i problemi di tutti i giorni con maggiore autocontrollo e sicurezza", è stato osservato questo sintomo anche nel ciclo successivo. Il prover 021 (G.A.) ha osservato dal 10° al 14° giorno una diminuzione di fretta ed ansia insiti al suo carattere come una sorta di serenità mentale, scrive "avevo la sensazione di essere meno duro in vari atteggiamenti specie con mia moglie e con le persone a me più vicine"; questa sensazione è rimasta per almeno 20 giorni dopo la sospensione del rimedio (S.V.), a questo si è associato un miglioramento della memoria per i nomi di persone. Possiamo osservare che solo con la 200 K sono stati rilevati sintomi mentali.

VISTA e VERTIGINE
La maggior parte degli sperimentatori 10 su 16 che hanno assunto la 30 CH e la 200 K hanno manifestato difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti con sensazione di sbandamento, alcuni hanno scritto di aver la sensazione di essere su una barca, il sintomo era associato a disturbi di vista e sbandamento; 2 sperimentatori dopo aver sospeso il rimedio hanno avvertito, riassumendolo, gli stessi disturbi.

TESTA
Lo sperimentatore 017 (G.P.) tra il 10° ed il 12° giorno ha avvertito cefalea frontale a sx molto forte che è poi scomparsa al 16° giorno, il prover 010 (P.R.) ha rilevato cefalea di grado medio nella parte anteriore del capo tra 8° e 12 ° giorno, lo sperimentatore 020 (E.D.C.) ha sottolineato una cefalea frontale maggiormente a sx tra il 4° e l'8° giorno con stato di confusione mentale (S.V.).

BOCCA
Il prover 002 (L.G.) tra il 7° e 12°giorno ha lamentato bocca amara e secchezza della mucosa con sensazione di bruciore e desiderio di bevande rinfrescanti come limonate o acqua fresca. Lo sperimentatore 008 (P.G.) dal 6° al 12° giorno ha avuto afte buccali molto brucianti con scomparsa e recrudescenza in zone diverse della bocca quella più fastidiosa si è presentata sulla mucosa del labbro superiore sx. (S.N.). Inoltre lo sperimentatore 018 (T.T.) ha osservato durante tutta la sperimentazione afte brucianti che guarivano e si riformavano su tutta la mucosa buccale con particolare localizzazione alla punta della lingua.

DORSO
4 sperimentatori hanno avvertito dolore marcato alla regione cervicale con irradiazione alla zona occipitale con pesantezza a tutta la testa tra il 10° e 14° giorno (S.V.)

ADDOME e RETTO
Circa 11 sperimentatori su 16 hanno rilevato disturbi addominali marcati come gonfiore addominale diffuso, diarrea a spruzzo specie post prandiale pur non avendo usato cibi particolarmente irritanti 002 (L.G.), 010 (P.G.), 013 (R.G.), etc, 2 soggetti hanno manifestato sintomi emorroidali con sangue nelle feci rosso-vivo.

ESTREMITà (ARTI SUPERIORI ED INFERIORI)
Quasi tutti i provers sia che abbiano assunto la 30 CH che la 200 K hanno descritto un senso di pesantezza marcata agli arti inferiori e superiori con stanchezza che limitava le loro azioni giornaliere associato spesso a dolori articolari specie all'anca e all'articolazione scapolo omerale sx ad esempio lo sperimentatore 006 (R.N.) scrive che dal 5° al 9° giorno si sentiva le gambe e le braccia appesantite come di pietra con sensazione di gonfiore anche se all'esame obiettivo tutto era regolare; inoltre descrive pesantezza marcata alla caviglia sx e mano dx (4° dito) (S.N.). Lo sperimentatore 013 (R.G.) riferisce che tra il 7°e 14° giorno ha senso di calore, pesantezza ed irrequietezza dei piedi la sera a letto.

APPARATO GENITALE MASCHILE
3 sperimentatori di sesso maschile che hanno assunto 2 la 200 K 017 (G.P) e 021 (G.A.) ed 1 la 30 CH 007 (M.S.) riferiscono diminuzione della libido ed eiaculazione precoce rilevati in più di un'occasione, due di loro hanno osservato una diminuzione della libido solo raramente nella loro vita, ma la cosa più grave è stata l'eiaculazione precoce mai rilevata (S.N.) scomparsa solo dopo un mese dalla sospensione del rimedio. Il prover 021 (G.A.) afferma che l'eiaculazione precoce è migliorata nei 2 mesi successivi alla somministrazione del rimedio (S.C.), mentre gli altri 2 soggetti confermano che i sintomi diminuzione della libido ed eiaculazione precoce sono stati osservati per almeno 40 giorni dopo la somministrazione del rimedio.

PELLE
Lo sperimentatore 003 (A.A.) riferisce che dopo una settimana dalla somministrazione del rimedio 30 CH ha osservato eruzioni ponfoidi (orticaria) che iniziavano la sera dopo il tramonto accompagnate da gonfiore delle parti interessate, migranti con molto prurito e migliorate da acqua fredda. La diarrea 2-4 scariche al giorno migliorava il prurito. Il sintomo è apparso per 4 giorni. Altri 2 sperimentatori 008 (G.P) e 011 ( A..F.) hanno notato prurito diffuso verso la fine della sperimentazione (12°-15° giorno).

SONNO
2 sperimentatori che hanno assunto la 200 K 006 (R.N.) e 010 (P.R.) hanno osservato tra il 7° e 9° giorno sonno agitato a detta di ambedue immotivato con sogni irrequieti.

CONCLUSIONI
La suddetta sperimentazione amplia e completa in maniera chiara gli 8 sintomi presenti nella materia medica e rende più chiara ed applicabile l'uso del Titanium metallicum aggiungendo ---- sintomi rispetto al placebo che ne ha presentati solo---. Non è stato verificato il sintomo aggiunto da Oscar Boericke affezioni carcinomatose lupus

BIBLIOGRAFIA
1) Hahnemann S. Organon dell'arte del guarire, traduzione della 6° Edizione. Ed. Salus Infirmorum
2) Hahnemann S. Dottrina e trattamento omeopatico delle malattie croniche. Arte topografica Napoli 1987
3) Kent. J.T. Lezioni di filosofia omeopatica. Ed. Como 1991
4) Sherr J.Y. Le dinamiche e la metodologia della sperimentazione omeopatica. Ed. Salus Infirmorum (trad. Dr. L. Gonella) 2001
5) Ricerca Omeopatica sperimentale su Etna Lava. G. Arena & coll. Pubblicata sulla rivista "Omeopatia Oggi." Aprile 2002.
6) Ricerca Omeopatica sperimentale su Opuntia Ficus Indica. G. Arena, M.F. Spada, R. Nocifora e M. Matera Pubblicata sulla rivista "Omeopatia Oggi." Agosto 2003
7) Allen T. Enciclopedia della Materia Medica Pura
8) Boericke William ed Oscar Materia Medica

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