I principi del trattamento Omeopatico

Pubblicato il 09/11/2015

Categorie: Metodologia Omeopatica

Autori: Rajalakshmi

Traduzione a cura di: Giovanni Ballarin

Fonte: Hpathy

I principi del trattamento Omeopatico

I rimedi usati durante una terapia omeopatica agiscono in maniera dinamica, stimolando i meccanismi di difesa naturali del corpo

L'omeopatia è un sistema di terapie basato sulla legge dei simili: Similia Similibus Curantur, ovvero: "Ciò che causa una malattia, può curarla". Questo significa che, nella cura di determinati sintomi, l'omeopatia utilizza sostanze in grado di provocare quegli stessi sintomi in individui sani.

È stato il dottor Hahnemann, un brillante medico che praticava il metodo convenzionale, a scoprire per primo questo principio grazie alla consultazione di antichi documenti e alla sperimentazione su se stesso. Hahnemann ha cominciato con esperimenti sulla corteccia di china, poi è passato a sostanze diverse, utili a verificare la sua teoria iniziale.

È interessante notare il fatto che la cosiddetta "legge dei simili" venga menzionata in svariati sistemi di medicina molto antichi e adottata, tra gli altri, da Ippocrate e Paracelso. Inoltre, la vediamo citata in antichi testi Ayurvedici nelle formule: "vishasya vishemevam aushadam" e "samaha samena shantihi".

È molto importante capire quale sia la differenza tra il modello omeopatico e quello della medicina convenzionale. I rimedi omeopatici agiscono in maniera dinamica, stimolando i meccanismi di difesa naturale del corpo umano. Nel trattamento omeopatico, la medicina fornisce semplicemente uno stimolo, l'impulso di cui il sistema biologico ha bisogno per guarire. È poi il sistema stesso a reagire, espellendo la carica patologica.

L'analisi dei sintomi viene fatta con l'idea di trovare un rimedio che sia in grado di riprodurre esattamente i sintomi del paziente in modo che, una volta introdotto nell'organismo, possa concorrere a espellere o neutralizzare le manifestazioni della malattia. Poiché l'Omeopatia agisce a livello microscopico, gli effetti dei sintomi dovuti ai rimedi svaniscono naturalmente, lasciando il sistema libero e in salute.

Esiste la teoria secondo cui ogni sostanza esistente in natura possiede un campo elettromagnetico. Per il trattamento di solito si sceglie un rimedio in grado di agire su un piano dinamico e il cui campo elettromagnetico ha una frequenza tale da entrare in risonanza con il campo elettromagnetico del corpo umano (o comunque di avvicinarglisi il più possibile). Secondo i principi dell'Omeopatia, questo avviene grazie al processo di dinamizzazione, che libera l'energia della sostanza e permette al suo campo elettromagnetico di raggiungere la frequenza giusta, che gli permette di agire sul piano dinamico. Questa risonanza è ciò che aiuta il corpo a ristabilirsi.

Recenti ricerche compiute da scienziati di campi diversi, come l'ingegneria e le scienze dei materiali, hanno collaborato all'approfondimento delle conoscenze sul funzionamento dei rimedi, contribuendo progressivamente a sfatare la concezione secondo cui la medicina omeopatica funziona grazie all'effetto placebo.

Principi del trattamento omeopatico

1. Dottrina della Forza Vitale: l'omeopatia si basa sul concetto di Forza Vitale. Quest'idea è più o meno simile al concetto di pranashakti dell'Ayurveda. Secondo la teoria della Forza Vitale, ogni organismo possiede un campo di energia elettromagnetica che lo mantiene in vita e ne anima ogni cellula. Il trattamento omeopatico è diretto a questo piano dinamico, il cui equilibrio può subire dei disturbi a causa delle malattie. Quando il turbamento nella Forza Vitale viene eliminato e l'equilibrio ricostituito, avviene quella che è la guarigione fisica.

2. Dinamizzazione: i rimedi omeopatici vengono preparati tramite un processo chiamato dinamizzazione. Con la dinamizzazione i rimedi non sono semplicemente diluiti, ma caricati di energia in modo che le loro proprietà medicinali agiscano a livello microscopico.

3. Legge del singolo rimedio: per la cura viene usato un singolo rimedio, scelto in base all'analisi dei sintomi e all'individualizzazione del paziente.

4. Individualizzazione: l'omeopatia crede nel trattamento del paziente, non della malattia. Nella pratica omeopatica ogni individuo è unico e ha delle caratteristiche particolari; persino individui come i gemelli identici non sono considerati uguali in tutti gli aspetti. Inoltre, il modo in cui la stessa malattia si manifesta sarà diverso in individui diversi.

5. Legge della dose minima: l'efficacia del rimedio è dosata in modo che esso risulti di poco più forte della carica patologica, così da evitare aggravamenti inutili.

6. Dottrina della sperimentazione dei rimedi (proving): l'azione curativa delle sostanze viene verificata attraverso il processo del proving. Queste sostanze vengono somministrate a individui sani e si registrano i sintomi che ne risultano.

7. Legge di Hering o della direzione della cura: tutta la cura procede dall'interno verso l'esterno del corpo, dagli organi fondamentali a quelli meno importanti, dall'alto verso il basso e dai sintomi più recenti a quelli meno recenti. Per esempio, in un bambino autistico, col miglioramento dei sintomi comportamentali può ripresentarsi una dermatite infantile avuta in precedenza.

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