Terapie omeopatiche: chi prescrive cosa?

Pubblicato il 06/10/2010

Categorie: Metodologia Omeopatica

Autori: Roberto Petrucci

Fonte: Il Granulo

Terapie omeopatiche: chi prescrive cosa?

Esistono in Italia circa settemila prescrittori di prodotti omeopatici e circa dieci milioni di persone che sporadicamente o con continuità li utilizzano.

Cosa sanno questi pazienti sull'omeopatia? Soprattutto qual è il livello di preparazione di medici, farmacisti e veterinari che consigliano tali terapie? In Italia non esiste una legislazione sulla didattica in omeopatia con la sconcertante conseguenza che chiunque è autorizzato a fare una prescrizione farmacologica è, allo stesso tempo, autorizzato alla prescrizione di rimedi omeopatici, anche se incompetente in materia.

Medici e pazienti spesso sottovalutano gli eventuali effetti dannosi derivanti dalla prescrizione di prodotti naturali. La frase più frequente che si ripete è: "Tanto se non fa bene, non farà certo male". Qui s'incappa in un errore: qualsiasi sostanza se utilizzata in maniera errata può essere dannosa, anche bere troppa acqua fa venire mal di stomaco! E' necessario, pertanto, che tutti gli interessati, sia chi prescrive sia chi riceve la prescrizione, consideri attentamente quest'aspetto.

Tale superficialità porta spesso a prescrizioni scorrette, inappropriate od intempestive, con spiacevoli conseguenze sia per i pazienti sia per i medici: per i primi, inefficacia della terapia e/o effetti indesiderati più o meno fastidiosi; per i secondi, e più in generale per la società, false considerazioni sull'efficacia di queste terapie. Una prescrizione inefficace porta spesso a pensare che quella medicina sia inutile e, di conseguenza, nuoce alla sua diffusione, mentre l'insuccesso è stato provocato da una scarsa competenza del medico.

La difficoltà più grande in medicina convenzionale (o allopatica) è legata alla diagnosi, mentre in medicina omeopatica è legata alla prescrizione. Spieghiamoci meglio. In allopatia c'è un rapporto diretto tra malattia e terapia, vale a dire per ogni malattia si propone una determinata terapia: ciò porta ad una prescrizione standard e, soprattutto negli ultimi anni, si sono imposte linee guida di terapia. Per questo, fatta la diagnosi, si prescrive la stessa terapia ad ogni paziente. In omeopatia la prescrizione segue un percorso più articolato e più complesso: infatti, oltre alla difficoltà della diagnosi di malattia (che condivide con l'allopatia) vi è la necessità di trovare una corretta prescrizione individuale.

In altre parole, in medicina omeopatica, il legame diretto non è tra il nome della malattia ed il farmaco corrispondente, ma tra sintomatologia specifica del paziente e la terapia adatta proprio a lui. In pratica, questo significa che una febbre, un mal di testa o di gola possono richiedere medicinali omeopatici che devono essere differenziati a seconda di come si manifesta il problema nel singolo caso. A ciascun paziente la sua personale terapia! In ciò consiste il principio di'individualizzazione.

Pertanto, è assolutamente necessario che chi prescrive medicinali omeopatici abbia una formazione sufficiente per garantire all'utente la più alta qualità di prescrizione possibile.

Ci possono essere vari livelli d'utilizzo della medicina omeopatica: alcune persone ricorrono a tali terapie solo sporadicamente, soprattutto nel caso di eventi acuti come influenze, traumi o banali infiammazioni e possono, quindi, affidarsi anche a medici che abbiano ricevuto solo una formazione di base.

Esistono, però, moltissimi pazienti che ricorrono alla terapia omeopatica dopo aver utilizzato senza effetti positivi la medicina convenzionale; sono pazienti con patologie croniche importanti che hanno diritto a cercare di migliorare il proprio stato di salute il più velocemente possibile.

I sostenitori della medicina convenzionale spesso accusano gli omeopati di sottrarre tempo prezioso al paziente bisognoso di cure; in realtà, quando un paziente si rivolge all'omeopata, lo fa perché da tempo insegue salute e benessere senza trovarli. Pertanto, è importante che il paziente non perda tempo nel cercare la terapia più efficace per il suo problema e gli omeopati devono garantire una qualità elevata di prescrizione per poter ribaltare la falsa accusa. Solo aumentando la qualità delle nostre prescrizioni possiamo pensare che s'incrementi il numero delle persone che si rivolgono all'omeopatia in prima battuta.

Qualsiasi tipo di omeopatia il paziente decida di utilizzare, deve essere conscio di quali siano le caratteristiche e gli obiettivi della terapia prescelta e poi sapere se il terapeuta a cui affida la propria salute ha ricevuto una formazione adeguata. Fareste mai curare un importante disturbo cardiaco da un dermatologo o un grave disturbo psichiatrico da un ortopedico? Allora, perché non conoscere le competenze degli omeopati, dove e come le hanno acquisite?

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