Peritonite infettiva nel gatto (FIP) guarita con l'Omeopatia

Pubblicato il 07/11/2018

Categorie: Omeopatia per Animali

Autori: Andrea Brancalion, Diego Cattarossi, Italo Conedera

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Peritonite infettiva nel gatto (FIP) guarita con l'Omeopatia

La Peritonite Infettiva Felina (FIP) è una malattia virale sistemica immunomediata, abbastanza diffusa nel gatto domestico, il cui agente eziologico è un coronavirus molto simile ai coronavirus responsabili di altre malattie degli animali domestici. Tale infezione, che viene definita progressiva e letale, colpisce il sistema macrofagico determinando una vasculite da immunocomplessi, necrosi ed infiammazione piogranulomatosa.

Può essere a carattere effusivo e non effusivo e, contrariamente a quanto suggerito dal nome, può interessare anche distretti organici diversi dal peritoneo.

Nella forma essudativa o umida, quella che riguarda il nostro caso specifico, la maggior parte dei gatti infetti presenta un versamento addominale, mentre una parte minore, circa il 35%, presenta un versamento toracico. La diagnosi di FIP può essere solo sospettata dall'insieme di vari segni clinici, parametri e rilievi di laboratorio in quanto il test attualmente disponibile per la ricerca di anticorpi specifici del virus soffre dell'incertezza dovuta alla reazione crociata che gli anticorpi dei coronavirus non-FIP possono dare (possibilità di falsi positivi 40% circa).

Ancor oggi non esiste una terapia tradizionale in grado di combattere la FIP con efficacia e si attuano solo terapie di sostegno. A parte alcuni rari casi di remissione spontanea in pazienti poco gravi (c'è sempre l'incertezza che si tratti veramente di FIP), una volta che il gatto abbia sviluppato i segni clinici di malattia, la prognosi è sempre infausta (1) (2).

Il caso

Abbiamo visto la prima volta il soggetto, un gatto persiano maschio di un anno, a metà luglio per vomito frequente ed incapacità di trattenere il cibo. L'animale era già in terapia per gastrite, diagnosticata dai Colleghi che lo avevano abitualmente in cura, ma la palpazione di una massa consistente a livello gastrico e la successiva celiotomia esplorativa ci hanno indotto ad operare una gastrotomia per liberare lo stomaco di un grosso bezoar (accumulo di pelo che facilmente si forma nei gatti a pelo lungo che di solito viene eliminato periodicamente e spontaneamente dall'animale bene allevato) molto compatto che non avrebbe potuto lasciare lo stomaco in altro modo.

I proprietari ci confermeranno in seguito che il gatto non era mai stato trattato preventivamente nei confronti di queste formazioni causate dall'ingestione di pelo durante le operazioni di pulizia.

Comunque, dopo due giorni dall'intervento, il gatto è stato dimesso perfettamente in grado di alimentarsi da solo, canalizzato ed in forte recupero. A distanza di una settimana, in occasione dell'ultimo controllo, sono stati tolti i punti esterni e confermato l'ottimo recupero, con ripristino completo e soddisfacente del normale stato di salute.

Nei primi giorni di agosto viene portato a visita per la seconda volta con anoressia ed estrema debolezza. Tale stato era comparso due giorni prima in tutta la sua realtà con qualche segnale di aggravamento il giorno precedente.

Sapevamo già che il paziente era risultato negativo ai test dell'immunodeficienza felina (FIV) e della leucemia (FELV); l'esame obiettivo ha evidenziato febbre a 39,7°C, dispnea con dicrotismo respiratorio e dimagrimento. L'esame radiografico ha mostrato un versamento toracico e la successiva toracocentesi ci ha suggerito un protocollo diagnostico per FIP, il completamento del quale ha confermato i nostri sospetti:

- aspetto macroscopico del campione prelevato: denso, viscoso ed inodore, colore paglierino;

- aspetto microscopico: presenza di neutrofili non degenerati in proporzioni circa pari con cellule mononucleate (linfociti, macrofagi, cellule mesoteliali), il tutto su fondo proteico eosinofilo (rosato) che definisce il versamento di carattere piogranulomatoso asettico compatibile con FIP nella forma cronica (nella forma acuta i neutrofili sarebbero stati prevalenti), essudato tipicamente scarsamente cellulato;

- il test FIP sul campione di essudato è risultato positivo.

Approccio Omeopatico

Dopo aver spiegato ai proprietari la gravità della prognosi e che il trattamento tradizionale per tale malattia poteva essere solo di supporto ed avrebbe richiesto comunque un periodo indeterminato di degenza, preso atto del loro desiderio di riportarsi a casa il gatto ("se deve morire, quando sarà, preferiamo che succeda a casa nostra"), è stato proposto ed accettato l'approccio omeopatico e la conseguente terapia.

Il colloquio successivo a tale proposta è stato di scarso aiuto, poiché i Signori hanno dimostrato di non aver mai osservato segni particolari ed individualizzanti il paziente (si tratta di un animale che vive in una casa inserita in un'azienda agricola, quindi molto libero) pur amandolo moltissimo ed essendo disposti a curarlo, per cui abbiamo dovuto contare solo su pochi sintomi e sulle nostre osservazioni.

Abbiamo dato importanza al deperimento ed alla debolezza, insorti in modo inatteso; anzi, la debolezza è un sintomo che ci è stato in qualche modo modalizzato: "È sempre stanco, tanto che quando è steso sul piazzale non fa nemmeno il gesto di muoversi al rumore di un'auto che deve uscire e dobbiamo tenerlo d'occhio perché rischia di essere investito." L'animale appariva poco disinvolto a stare sdraiato, nonostante la debolezza, tendendo ad assumere una posizione più eretta, a sfinge (evidentemente per compensare la difficoltà respiratoria data dal versamento). C'era inoltre un respiro addominale vicariante.

Per finire, abbiamo considerato il versamento pleurico tal quale, senza rumori all'auscultazione. Abbiamo elaborato la repertorizzazione con la tecnica che spesso usiamo quando il caso è povero di sintomi e, per forza di cose, siamo obbligati a considerare anche rubriche generali contenenti molti rimedi, quindi poco significative, aumentiamo cioè la gerarchia dei rimedi che compaiono nelle rubriche più ristrette, in modo da allargare la nostra analisi ed evitare di considerare sempre e solo i policresti:

Repertorio Synthesis (5) Piccole rubriche

1. TORACE - VERSAMENTO - Essudato pleurico, dell' (2)
2. RESPIRAZIONE - ADDOMINALE (13)
3. RESPIRAZIONE - ANSANTE (76)
4. SINTOMI GENERALI - DEBOLEZZA - improvvisa (86)
5. RESPIRAZIONE - DIFFICILE - sdraiato - mentre sta (108)
6. PELLE - SECCA, secchezza (180)
7. SINTOMI GENERALI - EMACIAZIONE (282)

La prescrizione è stata Antimonium arsenicosum (Ant-ar.) 15 CH (unica diluizione disponibile nel periodo feriale di agosto), 10 granuli in 15 ml d'acqua sterile, 10 gtt. dinamizzate 10 volte, mattino e sera per 7 gg.

Nei giorni successivi all'inizio della terapia c'è stato un notevole miglioramento delle condizioni del paziente ed una settimana dopo la proprietaria ci ha informati che "il micio ha ripreso a saltare sui davanzali, come non aveva più fatto da quando si era ammalato e mantiene sempre un buon appetito."

Al momento, 30-9-02, siamo in possesso anche di una dinamizzazione 30 CH, ma non l'abbiamo ancora usata. Siamo per altro in attesa di visitare di nuovo il gatto per controllo.

Discussione

Colpisce il fatto che i primi tre rimedi presentati dall'analisi repertoriale siano Arsenicum ed Antimonium tartaricum (naturalmente!) ed un rimedio composto proprio da un sale di antimonio e da arsenico, Antimonium arsenicosum.

Ovviamente incuriositi e non conoscendo il piccolo "antimonio", siamo andati a studiarne la Materia Medica, alquanto povera in verità, ed abbiamo constatato la buona similitudine con il nostro caso soprattutto nelle note seguenti, in cui sono stati da noi sottolineati i sintomi più attinenti:

Boericke (3)

- Utile nell' enfisema con eccessiva dispnea, tosse e abbondante secrezione mucosa.
- Peggiora mangiando e stando sdraiati.
- Polmonite catarrale associata ad influenza.
- Miocardite ed insufficienza cardiaca.
- Pleurite, specialmente della parte sinistra, con essudazione e pericardite, con versamento.
- Senso di debolezza.
- Infiammazione degli occhi ed edema della faccia.

Lilienthal (4)

- Necessita di sperimentazione.
- Endocardite ed endoarterite cronica (vasculite, n.d.r.).
- Essudazione sierosa e sierofibrinosa sui due lati, ma con tempo di assorbimento più lungo a destra.
- Pleuro-polmonite, specialmente quando è affetta la parte sinistra, con recenti o vecchie essudazioni, specialmente nei casi disperati che minacciano asfissia.

Il Repertorio Synthesis (5) presenta 42 sintomi in tutto, di cui 21 riguardanti respirazione, tosse e vie respiratorie profonde, mentre il Repertorio di Kent (6) ne presenta 7, di cui 3 riguardanti la respirazione difficile ed 1 riguardante l'enfisema polmonare. Evidentemente la componente toracica è di primaria importanza nel rimedio.

Siamo sicuramente stati attirati dal primo sintomo della nostra repertorizzazione, che vede il nostro rimedio presente solo con Arsenicum, ed allora siamo anche andati a vedere quali altre rubriche caratteristiche potevano interessare Ant-ar. e ne abbiamo trovato 8 di cui 3, quelle sottolineate, potevano bene adeguarsi al caso nostro anche se solo il versamento pleurico è stato considerato nelle nostra repertorizzazione:

BOCCA - COLORAZIONE Lingua - bianca - gesso; come uno strato di
RESPIRAZIONE - ASMATICA associata a - edema
TORACE - DOLORE Pleura - coricandosi aggr.
TORACE - DOLORE Pleura - mangiando aggr.
TORACE - INFIAMMAZIONE bronchi - Bronchioli
TORACE - VERSAMENTO pericardiale
TORACE - VERSAMENTO Essudato pleurico, dell'
ESTREMITÀ - DOLORE Inferiori; arti - sciatica - vagante

Sempre nel Repertorio Synthesis i sintomi mentali sono solo 4 e molto generici: angoscia, ansia, irrequietezza ed irrequietezza ansiosa; evidentemente dovuti alla componente arsenicosa. Nessuno di tali sintomi era presente nel paziente, né è stato possibile rilevare alcunché di comportamentale riguardante il soggetto da rappresentare un sintomo caratteristico ipoteticamente attribuibile al rimedio in questione.

Per completezza di informazione possiamo dire che il paziente è un gatto che non si discosta dalla tipologia del persiano, non eccessivamente reattivo, apparentemente molto calmo ed assolutamente non ostile, trattabile con disinvoltura pur non manifestando particolari effusioni affettive.

Conclusioni

Quanto riportato è solo una segnalazione per richiamare l'attenzione su un rimedio poco conosciuto pur sperando di poterle dare dignità maggiore in un prossimo futuro, nel caso ci sia concesso di poter continuare a seguire il nostro paziente.

È nostra convinzione che Antimonium arsenicosum sia scarsamente descritto e che la sua Materia Medica meriti di essere arricchita. In particolare crediamo che il gatto possa rappresentare una buona fonte di informazioni sul rimedio, proprio per la caratteristica predisposizione che tale animale ha per malattie virali specifiche, con immunodeficienza acquisita o indotta, ed a prognosi infausta come FIV, FELV e FIP, per lo più a decorso cronico, le cui riacutizzazioni possono indicare ed indurre a conoscere meglio alcuni rimedi molto utili ma non comunemente considerati ed usati (7).

Bibliografia

1. Birchard S. J., Sherding R. G. - Manuale di Clinica dei Piccoli Animali - Piccin Nuova Libreria S.p.A, Padova, 1996.
2. Nelson R. W., Couto C.G. - Medicina Interna del Cane e del Gatto - EV Masson, Milano, 1995.
3. Boericke W. - Materia Medica Omeopatica.
4. Lilienthal S. - Homeopathic Therapeutics - EH.
5. Repertorio - Synthesis - RADAR© Vers. 8.1.30.
6. Kent J.T. - Repertory of Homeopathic Materia Medica - RADAR.
7. Brancalion A., Bigelli S., Conedera I. - Kalium chloricum in Patologia Felina - Atti del IV° Congresso Nazionale di Medicina Omeopatica - F.I.A.M.O., Roma, 18/20 Ottobre 2002.

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