Il mutevole fluire nel vento di Pulsatilla nigricans

Pubblicato il 30/09/2021

Categorie: Rimedi Omeopatici

Autori: Nunzio Chiaramida

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Il mutevole fluire nel vento di Pulsatilla nigricans

Non ascoltare i consigli delle persone, ma solo quelli del vento che passa e ci racconta le storie del mondo. - CLAUDE DEBUSSY

Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare. - LUCIO ANNEO SENECA

 

La sensazione di ascoltare il vento che passa ed i suoi rapidi cambiamenti che sono stati tradotti mirabilmente in musica dal grande compositore francese Claude Debussy, esponente dell’impressionismo musicale tra la fine del 800 e gli inizi del 900, ci consente di introdurre uno dei rimedi policresti che hanno una grande potenzialità terapeutica, Pulsatilla nigricans o anemone Pulsatilla, che pulsa nel vento. Il termine deriva etimologicamente dal latino pulsatus = pulsare in riferimento al caratteristico dondolio dei petali sotto l’azione del vento. Il suo ondeggiare a seconda delle folate di vento evidenzia la estrema variabilità dei sintomi che si riflette anche nel suo carattere insicuro e mutevole.

Pulsatilla cerca un sostegno per resistere agli imprevisti della vita che come le intemperie che arrivano all’improvviso potrebbero danneggiare la sua delicata natura, che tende a rifugiarsi in un suo mondo infantile, necessitando di attenzioni ed affetto. Pulsatilla è, tuttavia, un rimedio che spesso viene descritto come uno stereotipo ed utilizzato talvolta secondo un pregiudizio del medico. Non è necessariamente il rimedio per le donne bionde di carnagione chiara di indole timida e piagnucolosa. Del resto le prime sperimentazioni fatte da Hahnemann erano su sperimentatori maschi. Lo stesso Stapf, uno dei primi allievi di Hahnemann, fornì molti sintomi alla sperimentazione di Pulsatilla.

Pulsatilla è un rimedio policresto e come tale può curare virtualmente ogni tipo di patologia. Anche Burt nella sua materia medica avverte: La dottrina stereotipa che insegnava che Pulsatilla non è utile nei temperamenti collerici, sanguigni, irritabili e malevoli che sono energici nei loro movimenti è un grande errore e mi ha fuorviato per anni. Credo che Pulsatilla agisca bene negli uni come negli altri. Quando i sintomi richiedono questo farmaco il temperamento non deve ingannare il prescrittore. Attraverso i casi clinici tratti dalle materie mediche e dalla letteratura oltre che da casi personali descritti in questo articolo si evidenzieranno alcune delle sue notevoli possibilità terapeutiche.

Storia dell’Omeopatia

Gli omeopati devono riconoscenza a questo rimedio perchè è il rimedio che ha salvato la vita e successivamente permesso la conversione all’omeopatia di Boenninghausen, uno dei più importanti omeopati del passato, al quale dobbiamo uno dei primi repertori. Boenninghausen era un amante della botanica che stava morendo di una forma di tisi purulenta. Egli indirizzò una lettera di commiato al suo amico e venerato botanico August Weihe che era anche il più famoso omeopata della Renania, all’insaputa di Boenninghausen. Weihe rimase molto colpito dalla situazione e gli chiese di scrivere in dettaglio la sua malattia con tutte le modalità esprimendo la speranza di salvare la vita ad un suo amico con il nuovo metodo di cura. Alla fine dell’estate, quando era stata prevista la sua morte, fu definitivamente considerato fuori pericolo. Boenninghausen divenne uno dei più grandi omeopati. Per i suoi meriti ottenne da Re Federico Guglielmo IV l’autorizzazione ad esercitare la professione di medico pur essendo laureato in legge. Il suo primo figlio sposò la figlia adottiva della seconda moglie di Hahnemann. Pulsatilla è stato, inoltre, il primo rimedio del quale sia stata data descrizione del tipo sensibile da parte dello stesso Hahnemann in Fragmenta de Viribus nel 1805 con 309 sintomi di cui 290 sperimentando su se stesso.

Sindromi depressive

La sua tendenza ad avere le lacrime in tasca la rende un rimedio molto utile nelle sindromi ansioso-depressive a patto di cogliere la sfumatura dello stato mentale di Pulsatilla che è stato magistralmente descritto da Vithoulkas: E’ un fiore piegato dal vento che cerca il sostegno per tenersi dritto, ha bisogno di una forza stabile a cui ancorarsi, potrebbe intrattenere una relazione anche con una persona negativa purchè forte. È malleabile e la si può influenzare, è un fiume che prende la forma datagli dagli argini, plasma se stessa secondo i desideri degli altri, è una nuvola instabile e dispersiva dotata di notevole immaginazione e credulona. Secondo Paschero Pulsatilla non sa dire di no agli altri ed è la malata che più si attacca al placebo.

Per Bailey: Pulsatilla ama fare la civetta specie se è libera da legami affettivi. Pulsatilla è un tipo molto sensibile e vulnerabile; è passionale, ma più interessata all’amore che al sesso di per sé … Pulsatilla è sensuale, passionale, generalmente fedele al proprio uomo. Pulsatilla è estremamente sensibile a ciò che percepisce come una qualsiasi diminuzione di affetto. Se suo marito è più freddo del solito si preoccuperà perché penserà di non essere amata. Potrà scoppiare in lacrime o manifestare la sua aggressività in modo indiretto scagliando le cose in presenza del marito, tendendo a manipolare l’affetto delle persone. Da un punto di vista psicopatologico la Barbancey analizza l’Io di Pulsatilla in uno stadio pregenitale di perdita dell’oggetto amato e nostalgia della fusione simbiotica primitiva.

Infantilismo e dipendenza dalla madre

Anche nelle persone adulte che necessitano di Pulsatilla rimane un forte collegamento con la madre. Per Grandgeorge il cordone ombelicale non è mai stato veramente reciso. Anche la avversione al sesso può far parte di un rimanere bambini e non affrontare una reale vita adulta autonoma. Avversione al matrimonio è uno dei sintomi mentali per Kent. Per Sankaran la sensazione di Pulsatilla è quella della delicatezza. Come riporta Vermeulen la Pulsatilla americana veniva utilizzata dagli Indiani d’America come medicina che rilassa e guarisce i nervi provocando una sensazione molto simile alle sensazioni infantili e di giovinezza comuni nell’infanzia.

Quando un anziano Dakota trova uno di questi fiori gli ricorda la sua giovinezza quando vagava per le praterie giocando libero dalle preoccupazioni e dalla tristezza come i fiori o gli uccelli. La mente di Pulsatilla, infatti, secondo la Barbancey sfarfaleggia ripensando alla sua infanzia allontanandosi dalla realtà. Il non essere stati più bene dopo la pubertà è un altro dei criteri Never well since di De Schepper che permette di arrivare direttamente alla prescrizione di Pulsatilla. La difficoltà ad emanciparsi dalla famiglia dopo la pubertà e il volere mantenere ad ogni costo il legame con i genitori sono alla base di piccoli disturbi con cui Pulsatilla ricerca l’attenzione dell’ambiente, che saranno poi alla base di patologie più serie che compariranno in età adulta. L’autocommiserazione e la ricerca continua di sostegno saranno una delle caratteristiche del suo modo di esprimersi. Allergie respiratorie L’irritazione diretta che produce il fiore sulla mucosa nasale lo rende un rimedio utile per il raffreddore da fieno, ma è necessario differenziarla da altri rimedi caldi (Allium Cepa, Iodum, Kali Iodatum, etc.); per prescrivere Pulsatilla oltre alle caratteristiche della secrezione hanno molta importanza i sintomi che si manifestano lontano dalla crisi allergica. Come afferma Kent: quando questo soggetto soffre del suo raffreddore da fieno non soffre più di niente altro dimenticando tutti gli altri sintomi che presenta al di fuori di questo momento; i sintomi relativi alle mestruazioni, alle emorroidi, alle difficoltà digestive sono dimenticati e considerati liquidati in quanto tutti i sintomi migliorano quando fa la sua comparsa il raffreddore da fieno, facendo parte questa caratteristica della natura alternante del rimedio.

Gravidanza

Burt afferma: Nel travaglio di parto, quando i dolori sono irregolari, tardivi e le contrazioni insufficienti, anche se l’Ergot è fortemente indicata, Pulsatilla spesso si renderà molto utile. Esistono diversi casi riportati che lasciano pochi dubbi che nelle presentazioni podaliche Pulsatilla favorisca lo spontaneo rivolgimento del feto. Come riporta l’omeopata del passato nella sua materia medica: Io stesso ho avuto due casi molto evidenti in cui Pulsatilla ha modificato una presentazione di lato in una di testa entro due ore dalla sua somministrazione. Un caso classico di difficoltà nel travaglio è riportato da Choudhuri nella sua materia medica in cui descrive il sesto parto di una donna che aveva avuto già 5 figli nati tutti con il forcipe per contrazione spasmodica dell’utero non efficace per l’espulsione e scarsa dilatazione.

In tale circostanza si ripresentarono i problemi del travaglio mentre sedeva sulla sedia battendo i denti con brividi lungo la schiena, piangendo con dolori e contrazioni inefficaci. La somministrazione di Pulsatilla 12 CH in due dosi a distanza di 15 minuti fu in grado di far cessare i brividi e i lamenti e di far iniziare contrazioni efficaci che nel giro di due ore permisero un parto normale senza alcuna complicazione, cosa che non si era mai verificata nei cinque parti precedenti. Pulsatilla favorisce anche l’espulsione della placenta dopo il parto e va dunque usata con cautela in gravidanza.

Morbillo

Clarke ci dice che Pulsatilla ha una reputazione contro il morbillo almeno uguale a quella di Belladonna per la scarlattina ed utilizzava la 3CH per tre volte al dì come prevenzione, ma è anche un rimedio per gli orecchioni. Per la fase acuta del morbillo secondo Clarke andrebbe valutato anche l’usodi Morbillinum e di Belladonna. Per Grandgeorge Pulsatilla è utile dopo la vaccinazione antimorbillosa anche per favorire, secondo il suo parere, un progresso nella relazione madre figlio nel superamento della fase orale.

Disturbi visivi

La propensione che ha Pulsatilla a far lacrimare ha fatto nascere la leggenda che sia nata dalle lacrime di Venere. In ogni caso il semplice fatto di avvicinare il fiore agli occhi provoca una congiuntivite acuta. Sin dall’antichità è sempre stata riconosciuta una sua affinità per gli occhi. Kent ha scritto che può essere utile nei primi stadi paralisi del nervo ottico ed in certi casi di cataratta e descrive la sensazione di velo di garza davanti agli occhi che conduce il malato a sfregarsi gli occhi continuamente indipendentemente dalla presenza di catarro mucoso esterno. Pulsatilla è elencata nel repertorio di Kent sotto non meno di quindici sottorubriche alla voce piangere.

Orzaiolo

Per Leon Vannier è una delle manifestazioni tubercoliniche e si manifesta con palpebre agglutinate, edematose, con secrezioni gialle e spesse non irritanti. Nelle forme cronicizzate va seguita da Silicea.

Cataratta

James Compton Burnett la indica come uno dei rimedi che utilizzò nella sua 34a ragione del suo classico testo 50 ragioni per essere omeopata. Il caso era di una paziente con una cataratta iniziata nel maggio 1884 e guarita come riporta l’Autore nel maggio 1886. La signora di 66 anni aveva subito una operazione per cataratta all’occhio destro senza risultati e voleva provare con l’omeopatia la cura della cataratta all’occhio sinistro che aveva cominciato a manifestarsi. Tra i rimedi utilizzati dall’omeopata inglese nel corso del tempo venne impiegata Pulsatilla sia in fase intermedia che come rimedio finale. L’occhio non operato venne guarito, come riporta Burnett.

Pediatria

Molti bambini attraversano una fase Pulsatilla nelle prime età della vita (2-5 anni): bambini emotivi, affettuosi e dolci che richiedono molto affetto ed una gratificazione istantanea. Se ne sono privati cominciano a piangere e ad essere irascibili fino a quando il loro desiderio di essere amati non viene soddisfatto immediatamente. Si possono ammalare anche gravemente se non avvertono l’affetto familiare. Dal momento che nella vita di tutti i giorni i genitori sono pieni di impegni è piuttosto frequente che i bambini possono andare incontro alla reazione Pulsatilla e presentare patologie che richiedono tale rimedio. Il bambino può sentirsi in queste circostanze, secondo la Barbancey in una sindrome di abbandono (anche se solo presunta e non reale) e stare in una situazione psicologica molto fragile a rischio di evoluzione verso forme depressive.

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