I diversi Miasmi in Omeopatia secondo l'insegnamento di P.S. Ortega
Categorie: Metodologia Omeopatica
Autori: Renzo Galassi
Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista
"Comprendiamo facilmente che ogni essere umano è esposto e suscettibile, anche in completo stato di salute, a soffrire gli effetti di una causa patologica o accidentale che minacci la sua integrità. Se il disturbo non è eccessivo reagirà in virtù della sua capacità curativa eliminando facilmente gli effetti di questo elemento aggressivo che solo altera l'organismo in forma non trascendente. Facciamo un esempio: una conseguenza passeggera di un raffreddamento, di un alimento inadeguato che viene rapidamente evacuato, di una emozione violenta, sono situazioni che rapidamente si superano. Sono tutti disturbi passeggeri che non necessitano di alcun intervento terapeutico e che la natura dell'uomo vince rapidamente riportando il soggetto al benessere. Questo è ciò che si definisce INDISPOSIZIONE."
È importante ricordare a tale riguardo l'uso indiscriminato che fanno i nostri pazienti italiani della Nux Vomica come fosse una bustina di bicarbonato, ad esempio in seguito ad un pasto eccessivo o a cibo lievemente avariato, situazioni che tendono generalmente a regredire spontaneamente con un vomito, con un senso di digestione lenta e conseguente mancanza di appetito o con una diarrea. È il momento migliore per lasciare il principio vitale allenarsi contro fattori indisponenti ed è ciò che ci consente in futuro di reagire sempre meglio e più rapidamente agli stressors esterni senza dover intervenire sempre e comunque con un rimedio. In questa fase per i pazienti più ansiosi è bene accordare un'abbondante dose di 35K.
"Un miasma acuto secondo il concetto hahnemanniano è un elemento patogeno capace di agire sulla totalità del genere umano o quanto meno sulla gran parte dei suoi componenti perché in genere la natura dell'uomo è suscettibile alla sua azione. Vista la sua adeguatezza alla natura umana è chiaramente contagioso e facilmente trasmissibile. Una volta trasmesso diventa morbigeno e morboso; morbigeno perché genera una patologia, uno stato di malattia, morboso perché è un dinamismo morboso, una sostanza immateriale (miasma nel concetto antico, presumibilmente virale nel concetto moderno o tossinico) capace di penetrare e di trasmettersi ad un altro individuo predisposto, sul quale determinerà fenomeni molto simili a quelli già creati nel soggetto precedente.
Per questo Hahnemann dice che i miasmi acuti sono sempre della stessa natura.
Sebbene tutto ciò che abbiamo detto precedentemente possa spiegarsi dal punto di vista della Batteriologia moderna e delle scienze affini, in nessun modo questi concetti sono adeguati al criterio proprio della medicina omeopatica.
Il miasma acuto così come lo stabilisce Hahnemann, otterrà una risposta difensiva del Principio vitale attraverso una serie di sforzi tesi a contrastare, neutralizzare ed eliminare gli effetti della aggressione dell'agente morbigeno che costituisce il miasma acuto. In tutti i casi produrrà una serie di sintomi consistenti in inibizioni o esagerazioni di funzioni normali, che fuoriescono dai limiti della omeostasi, dando luogo a sensazioni anormali di sofferenza e di dolore.
La caratteristica di questi miasmi acuti è che danno origine ad una risposta della forza vitale di tutto l'individuo e logicamente del principio vitale che è sufficiente per determinare una reazione definitiva sia di esito positivo che negativo. Affermiamo quindi che la MALATTIA ACUTA termina con il ritorno alla salute o con la morte. Tuttavia, quando non si consente alla natura di reagire liberamente o non la si aiuta convenientemente, ma al contrario, non comprendendo le finalità delle reazioni della forza vitale, si sopprimono gli sforzi curativi, si può produrre una soppressione sintomatica al posto di una vera guarigione. Questo costituisce l'inizio di uno stato di cronicità patologica, perché viene bloccata la natura nel realizzare la sua difesa iniziale e spontanea, generando manifestazioni più complesse con l'intento di ritornare alla omeostasi necessaria per la sua corretta permanenza.
Questa è una legge naturale osservata in tutti gli esseri viventi. Se questo nuovo tentativo da parte della vis medicatrix di riprodurre fenomeni simili ai precedenti, a scopo compensatorio, viene di nuovo soppresso arbitrariamente ed anti-naturalmente per evitare la sofferenza necessaria al riequilibrio, aumenta la possibilità di una patologia profonda e si va costituendo la malattia o miasma cronico, così come ce lo segnala Hahnemann: "Se si sopprime l'ulcera sifilitica si va verso la syphilis costituzionale; se si sopprimono le secrezioni o le vegetazioni si va alla sycosis costituzionale; se si sopprimono le eruzioni scabbiose nelle molteplici manifestazioni cutanee si va alla psora costituzionale".
Si comprende facilmente come, attraverso migliaia di generazioni, la medicina palliativa, che cerca solo di sopprimere il dolore così come tutti i sintomi prodotti dall'organismo, ha dato come risultato un approfondimento stabile e a volte irrimediabile della patologia profonda, di cui ognuno di noi è l'esempio vivente. Si è realizzata così quella patologia costituzionale, vera diatesi, definita: MALATTIA O MIASMA CRONICO, che è ereditaria, trasmissibile, predisponente a tutta una serie di sofferenze sia funzionali ed organiche che psichiche, in una parola, integrali.
Clinicamente è uno stato di predisposizione a differenti manifestazioni patologiche, che solo la visione geniale di Hahnemann permise di riconoscere; vengono distinte in tre forme: la syphilitica o evidentemente distruttiva, la sycotica, che ha la caratteristica della produttività anomala, e la psorica, che predispone alla patologia nel senso del difetto.
Insistiamo nella differenziazione tra la acutizzazione miasmatica ed il miasma acuto. Come già abbiamo affermato, il miasma acuto così, come dice Hahnemann, è sempre della stessa natura e produce sintomi sovrapponibili in tutti coloro che colpisce, come il morbillo, la pertosse, la malaria, il colera, la febbre tifoide.
Le acutizzazioni miasmatiche invece, sono processi morbosi di carattere individuale, sempre relativi al miasma predominante del soggetto determinato; si manifestano in virtù di qualche elemento o fattore stimolante di ordine ambientale o accidentale in grado di esacerbare la condizione patologica permanente del soggetto e che può terminare lasciando il malato nella stessa condizione precedente (se non si sa approfittare della situazione per iniziare un trattamento omeopatico adeguato). Questa acutizzazione può anche essere seguita da una esplosione totale del miasma dominante, rendendosi evidente, attuante e quindi facilmente riconoscibile agli occhi del clinico omeopata e offrendo la possibilità di curarlo o almeno di attenuarlo.
È a questo punto che, come ci segnala il Maestro, terminando questa tappa di manifestazioni del miasma dominante, si presenteranno inevitabilmente le manifestazioni del miasma sottostante.
Nell'ottenere l'eliminazione o l'attenuazione anche di questa seconda cappa miasmatica, può apparire la seguente e questo può ripetersi allo stesso modo durante tutta la vita del paziente.
Ricordo con piacere i periodi trascorsi accanto al Maestro Proceso e alle lunghe ore di clinica pura omeopatica che mi concedeva nel suo ambulatorio privato a Tulancingo Hidalgo. A volte c'era l'opportunità di cimentarsi con patologie molto gravi, cose per cui da noi solitamente si va in ospedale. Fu un piacere "rubare" al Maestro qualche piccolo segreto. Di fronte all'acuto rimaneva imperturbabile, ed era molto difficile che prescrivesse un rimedio. Da grande estimatore della Vis Medicatrix aspettava sempre che questa si mettesse in moto, aiutandola con mezzi igienici: dieta, riposo, cambi di ambiente e solo dopo l'insuccesso di tutto questo e il pericolo che si cadesse in una vera emergenza, faceva arrivare il rimedio del caso, in dose minima!, vigilando che la forza vitale si riattivasse, recuperando poi il suo dinamismo e la sua tonicità.
Una volta, era uno dei miei primi viaggi in Messico, con un collega messicano che lavorava al centro, trovammo una "stupenda" tonsillite, che da noi avrebbe come minimo richiesto un ricovero ospedaliero, che dopo un lungo consulto decidemmo di affrontarla con il rimedio che sembrava essere il più adeguato: Mercurius iodatus flavus; il caso guarì in 24 ore. L'indomani, vedendo il Maestro, gli raccontammo quanto avvenuto e lui senza scomporsi ci disse: "Ottima conoscenza della Materia medica, ma ora andatelo a cercare e ridate una dose del rimedio profondo ed auguratevi che ritorni la tonsillite". Dopo un inseguimento alla "chi l'ha visto" ritrovammo il malcapitato, gli mettemmo in bocca tre globulini del suo Nitric acid 30 LM e dopo 3 giorni ce lo ritrovammo in studio con la stessa tonsillite, ma stavolta c'era il Maestro che consultammo.
Quasi senza ascoltarci chiamò la segretaria e le disse "prepari una 'tomita' " (piccola dose) di complemento e lo mandi a casa". In due giorni e mezzo recuperò straordinariamente e continuò a dirci che i globuli del Maestro erano molto più forti dei nostri, perché oltre a guarirlo gli avevano dato anche molta energia. Cosa era successo? La tonsillite non era affatto una malattia acuta, ma una acutizzazione miasmatica e noi avevamo bloccato la reazione curativa del soggetto. Così anche nelle malattie esantematiche, che sono dei veri miasmi acuti, difficilmente l'ho visto prescrivere, sempre lasciava che la natura facesse il suo corso, visto il grande valore esonerativo miasmatico di tali patologie.
Nel caso dei miasmi cronici, la patologia è profondamente stabilita perché più volte si è mortificato l'intento curativo della vis medicatrix. Anche in queste condizioni il principio vitale ottiene di mantenere in vita l'individuo, pur soffrendo e lottando contro la tara determinata da questa condizione diatesica o patologia cronica.
Se per il principio vitale o le forze di difesa che agiscono sempre, frenano o moderano gli agenti patogeni, l'individuo permane, secondo i casi, in un apparente equilibrio che simula la salute, un attento osservatore potrà sempre scoprire le tracce o le manifestazioni dissimulate dall'aspetto miasmatico o patologia profonda che soggiace, aspettando lo stimolo adeguato per manifestarsi pienamente. Questo è il miasma latente, l'individuo sembra sano ed egli si sente sano, perché le alterazioni funzionali o lesionali che ha gli permettono indubbiamente una percentuale di attività e di soddisfazioni che gli danno una falsa sensazione di benessere, sebbene perturbi e molesti, in qualche modo, secondo il grado della sua condizione miasmatica, il benessere degli altri e dell'ambiente nel quale agisce. La sua condizione miasmatica scoppierà secondo la frequenza e la relazione agli stimoli che incontra e lo farà sentire male o farà sentire male gli altri che lo circondano e sui quali influisce (questo è molto importante ed ha una grande trascendenza), ecco perché dobbiamo saper riconoscere e curare le condizioni miasmatiche latenti, anche quando i nostri pazienti non si lamentino né abbiano riconosciuto tale discrasia o modo di essere anomalo che si portano dietro.
Il vero omeopata è quello che avrà la capacità di effettuare questa terapia tanto necessaria ed imprescindibile.
Logicamente si comprende che questa condizione di esistenza miasmatica predispone a soffrire in molteplici forme, ma sempre in concordanza con il miasma che sta predominando nella costituzione dell'individuo, così come predominano i caratteri dominanti nell'ambito delle leggi di ereditarietà. Proprio per questo è indispensabile conoscere gli antecedenti del soggetto, così come l'OGGI DEL PAZIENTE, cioè il momento che vive grazie alla sua genealogia, alle tappe di esistenza personale e agli stimoli morbigeni che stanno attuando su di lui. Per esempio: se negli antecedenti di un individuo hanno influito preponderantemente i fattori sifilitici, anche se ha ricevuto nelle ultime generazioni elementi di ordine psorico o sicotico, il maggior apporto sifilitico determinerà il carattere dominante nell'eredità e lo renderà più suscettibile alla distruttività sifilitica nelle sue tendenze organiche o in ambito psichico. La latenza del miasma sifilitico può terminare se si ricevono stimoli della stessa classe, esplodendo attraverso manifestazioni tipiche di questa diatesi, di questa condizione distruttiva. Se invece ciò che ha predominato attraverso l'eredità è l'aspetto psorico, ciò che esploderà in seguito agli stimoli adeguati sarà ciò che caratterizza la psora.
Nell'esplodere davanti agli stimoli adeguati il miasma passa dallo stato di latenza all'attività ed in queste condizioni il funzionamento organico e la condotta del soggetto non rientrano più in una fase di normalità, né per se stesso né per gli altri. Tutto ciò che manifesta, che produce, che percepisce nel suo insieme è anomalo, chiaramente patologico, contagioso e trasmissibile. Lo diffonde o ha la possibilità di diffonderlo agli altri rendendoli partecipi della sua anormalità e dei suoi danni.
Ricordo il caso di una coppia che mi portò un bimbo di 5 anni che, appena entrati nella mia stanza, cominciò a dare calci-3 e pugni-3 al babbo senza piangere o gridare come fanno molti vedendo il medico. Dopo pochi istanti cominciai a parlare con la mamma e lei disse che erano preoccupati per questo figlio che non riuscivano a gestire in alcun modo. Venivano perché il bimbo era colpito molto frequentemente da terribili epistassi notturne-3, avevano fatto esami e tentato qualche terapia senza risultati. Chiesi di parlarmi del bimbo. Si dissero in apprensione per lui perché a parte queste epistassi il comportamento era veramente strano. L'atteggiamento del bimbo era molto crudele-3, godeva nel far del male (pochi giorni prima aveva torturato quasi a morte un gattino). Con loro era una continua sfida-2-3 ed un invito alla disputa e come vedeva la minima opposizione, la reazione era quella di quel momento, pugni e calci.
Ormai da circa un anno il bimbo viveva in questo stato, aggravò dopo un intervento di adenoidectomia-2 per continue ostruzioni nasali e metastasi-2 catarrali all'orecchio che determinavano continue perforazioni timpaniche con fuoriuscita di sangue e pus-3. Ora, a parte le epistassi, fisicamente non aveva più disturbi, ma psicologicamente manifestava una rabbia impressionante, quando si irritava sembrava accecato dall'ira-3 e picchiava con una forza spaventosa - 3-2, atipica per un bimbo di quell'età, forza che normalmente non possedeva fuori dalle crisi. Se minimamente veniva sgridato restava offeso-2 e non parlava per ore, come se conservasse rancore-3 e non sopportava che gli si andasse a dire una parola di riconciliazione o di conforto-3.
Uno spaventoso quadro di syphilis, che per uno studioso delle predisposizioni morbose non lasciava presagire niente di buono. Valutando la diatesi familiare che evidenziava un 3 molto forte: il nonno paterno morto di emorragia cerebrale -3, la nonna paterna, vivente con ulcera duodenale-3 soppressa e tendenza alle ulcere varicose- 3, il nonno materno vivente infartuato-3, la nonna materna con lieve diabete 1-2, era senz'altro urgente attenuare la syphilis slatentizzata dall'intervento alle adenoidi che era stato decisivo per operare la rotazione miasmatica verso il miasma in questione. Presi i sintomi di predominanza syphilitica ed emerse alla repertorizzazione un quadro di Belladonna, che prescrissi alla 1LM per 9 giorni 1 volta al giorno, altri 9 giorni con la 2 LM e 7 assunzioni della 3 LM, 1 ogni 3 giorni. Alla quarta assunzione della 3 LM ci fu una violenta emorragia nasale notturna e poi un discreto miglioramento del quadro mentale.
Alla seconda visita, constatata l'attenuazione dei sintomi mentali, anche se non totale, prescrissi 5 assunzioni della 4, della 5 e della 6 LM. A distanza di 2 mesi il quadro si era completamente ristabilito, con una quasi totale scomparsa dei sintomi mentali syphilitici, che essendo stati secondo lo schema di Hahnemann per i sintomi caratteristici, (par. 153 dell'Organon: predominanti, straordinari, peculiari e singolari) dei sintomi straordinari, cioè quelli che irrompono nello scorrere della vita quotidiana del paziente in modo inusitato, non abituale e rapido, altrettanto rapidamente scomparvero. Il miglioramento si mantenne nel tempo ed il trattamento, poi proseguito con altri medicamenti adatti alle nuove fasi miasmatiche, lo ridonarono ad una vita più idonea ad un bambino della sua età.
Solo con un vero trattamento omeopatico, seguendo queste indicazioni, si potrà realizzare un lavoro terapeutico veramente efficace e trascendente per il beneficio reale della specie e dell'individuo. Lo splendore della manifestazione vitale ha la sua controparte anche nella complessità e nella grandezza di ciò che è negativo; a ogni grandezza positiva deve corrisponderne una negativa, per ogni pensiero ed ogni azione ce n'è un altro opposto e molteplici forme intermedie. Continuiamo a ricordare che tutto ciò che è importante è di natura dinamica, come la vita, la salute, la malattia e la morte. Il miasma acuto come il miasma cronico esistono grazie al loro dinamismo e tale dinamismo del miasma è morbigeno e si trasmette o contagia l'uomo che lo sta emettendo costantemente, perché i miasmi si sono accresciuti con le molteplici generazioni. Così come aumenta la conoscenza, aumenta l'ignoranza, come aumenta il potere costruttivo dell'uomo, aumenta l'evidenza del suo potere distruttivo, sempre per la dinamicità della sua intelligenza, della sua volontà, della sua affettività. Ciò che ha conseguito, raggiunto o ciò che ha fatto con quegli elementi, costituisce la sua storia. In nessun modo, però, tale storia è solamente una narrazione o narrazioni diverse delle sue azioni o dei fatti più notevoli, ma la sua vera storia è il suo pensiero e la forza di esso, che porta necessariamente da una tappa all'altra, all'umanità dalla quale proviene. Lo ha concepito così, magistralmente, Teilhard de Chardin, spiegandoci ciò che egli chiama la noosfera: l'involucro più importante e più vicino al nostro mondo, più intimo e logicamente più in contatto con tutti gli esseri umani, nel quale c'è l'essenza e la causa della sua azione globale che ci influenza più della biosfera e più della geosfera; è questo pensiero, questo dinamismo dei vari "ieri" dell'umanità, che stimola e fino ad un certo punto determina che noi facciamo ciò che i nostri antenati volevano fare. È il passato dell'uomo, che struttura il nostro oggi, come noi stiamo strutturando quello dell'uomo di domani.
Questa eredità, che l'uomo generico riceve e dà interminabilmente, contiene anche il patologico dell'uomo del passato con l'aggiunta del patologico dell'uomo di oggi. Così interpretiamo quello che determina, in gran parte per l'influenza del passato, il comportamento dell'uomo di oggi e, allo stesso modo, il miasma collettivo esiste ed è fattore altamente determinante della nostra patologia nell'oggi che viviamo. Lo diciamo anche con le parole di Bergson: l'oggi non è altro che il passato che produce il domani.
Il vero medico, come indica il Dr. Risquez (Venezuela), nel suo ultimo testo di Psichiatria ed Omeopatia, deve essere medico, chirurgo e psichiatra. Questo vuol dire essere medico omeopata. Riconoscere l'uomo com'è: un tutto facente parte di una umanità che ha vissuto e vive all'unisono, nei secoli d'esistenza, le diverse tappe che le stanno continuamente formando la propria storia, così come si forma, giorno dopo giorno, la storia di ogni essere umano.
BIBLIOGRAFIA
S. Hahnemann - Organon dell'Arte del Guarire.
P.S. Ortega - Introduzione alla Medicina Omeopatica - Teoria e pratica
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