Le medicine omeopatiche? Sicure ed affidabili

Pubblicato il 16/12/2010

Autori: Antonella Ronchi

Fonte: Il Granulo

Le medicine omeopatiche? Sicure ed affidabili

Quali caratteristiche definiscono il rimedio omeopatico

Il medicinale omeopatico ha una propria identità riconosciuta dalle norme internazionali che regolamentano i farmaci, non ultima, la recente Direttiva europea generale sui farmaci che sta per essere recepita anche in Italia. I principi attivi utilizzati così come le modalità di produzione sono descritti in modo dettagliato nelle Farmacopee Omeopatiche di numerosi paesi (Francia, Germania, USA, Gran Bretagna, ecc).

Sono varie le differenze tra farmaci omeopatici e farmaci allopatici?

Forse quelle che colpiscono di più i non addetti ai lavori sono le denominazioni dei rimedi, che sono in latino, ed il metodo di produzione, che prevede specifiche procedure per preparare il rimedio e potenziare le proprietà del farmaco mediante la diluizione e la dinamizzazione.

La produzione del rimedio omeopatico inizia con la preparazione della tintura madre, una soluzione ricavata solitamente da principi naturali, piante e minerali, ma anche di origine animale. La tintura madre viene successivamente diluita secondo un gradiente costante. Inoltre, ad ogni diluizione viene anche effettuata la cosiddetta dinamizzazione, essenzialmente una agitazione verticale per un periodo di tempo ben definito.

Esistono varie tecniche di diluizione: centesimali di Hahnemann (CH), centesimali di Korsakov (K) cinquantamillesi-mali (LM), decimali (D). Ci può descrivere brevemente come si preparano, per esempio, le CH?

Per la preparazione della prima diluizione centesimale (1 CH) si parte dalla Tintura Madre e si diluisce una parte di essa in 99 parti di solvente, facendo seguire questo processo di diluizione da 100 scosse (processo di dinamizza-zione). Anche per tutte le diluizioni successive si procede con il medesimo criterio: per esempio, per preparare la diluizione 5CH si preleva una parte della 4CH e la si diluisce in 99 parti di solvente facendo seguire, come sempre, le 100 scosse di dinamizzazione.

Per la preparazione delle diluizioni decimali (D) si adopera una scala di diluizione progressiva in cui il rapporto soluto/solvente è di 1:10 (anziché 1:100) e le scosse di dinamizzazione sono 10 (anziché 100). Per esempio, per preparare una diluizione D10 si parte dalla D9, si preleva una parte di essa e si diluisce in 9 parti di solvente, facendo seguire questo procedimento da 10 scosse.

In sostanza, l'Omeopatia è caratterizzata dall'utilizzo di farmaci molto diluiti che hanno il vantaggio di non procurare effetti collaterali.

Anche le modalità di scelta del rimedio da parte del medico sono peculiari: si parte dalla analisi dettagliata dei sintomi che il paziente avverte. Il medico omeopata prescrive al paziente il rimedio o i rimedi che coprono la maggioranza dei sintomi del paziente.

Tra i vantaggi di questa modalità diagnostica, vi è la possibilità di personalizzare la terapia prendendo in considerazione la globalità del paziente sia per i sintomi tipici della malattia che per quelli peculiari della persona.

Un semplice esempio: persone che soffrono di mal di testa solo la domenica o solo quando sono in vacanza, possono trovare il rimedio specifico in omeopatia a differenza delle terapie allopatiche per l'emicrania che non sono cosi sofisticate.

Quale è l'affidabilità, la sicurezza, la riproducibilità dei farmaci omeopatici?

La medicina omeopatica vanta 200 anni di storia (e di successi) durante i quali è rimasta sostanzialmente la stessa e ciò significa affidabilità totale. La sua affidabilità inoltre è garantita da procedure di preparazione rigorosamente codificate. Di tali procedure abbiamo dato alcuni cenni nella risposta precedente.

Riproducibilità: L'aumento della richiesta di medicinali omeopatici ha comportato l'adozione di tecniche produttive industriali anche nel nostro campo. Non possiamo analizzare le concentrazioni finali presenti nei farmaci, a motivo del loro bassissimo dosaggio, ma possiamo analizzare le concentrazioni iniziali e monitorare tutte le fasi di produzione. Questi controlli sono accettati dalle norme internazionali per i farmaci.

In particolare:

- Le materie prime sono analizzate secondo gli standard analitici internazionali e le indicazioni delle Farmacopee Omeopatiche
- Le apparecchiature e la operatività del personale sono sottoposti a controlli dettagliati durante il processo di produzione (controlli in processo)

La qualità dei prodotti è assicurata attraverso i controlli:

- sulle materie prime e sugli eccipienti (controlli sia di tipo quali-quan-titativo sia microbiologici)
- sui prodotti finiti (controlli sia microbiologici che qualitativi).

I medicinali omeopatici sono estremamente sicuri, proprio a motivo delle loro bassissime diluizioni.

In particolare, un articolo della Direttiva europea sui farmaci stabilisce che i medicinali omeopatici al di sopra della diluizione D4 sono sicuri a priori.

Inoltre esistono studi specifici per tutti i farmaci omeopatici che assicurano la immissione in commercio solo di rimedi a diluizioni innocue.

A proposito, i malati di morbo celiaco possono prendere i farmaci omeopatici?

I celiaci dovrebbero evitare i rimedi ottenuti da sostanze che contengono glutine indipendentemente dalla diluizione, per esempio Avena sativa, Gliadin, Pollis graminis.

Per quel che riguarda l'alcool etilico, che può essere prodotto da scarti di cereali, non può presentare pericoli perché il procedimento di estrazione avviene per distillazione alla temperatura specifica solo per l'alcool etilico, che esclude quindi la presenza di altre sostanze.

Parliamo di costi. I medicinali omeopatici sono cari? Curarsi omeopaticamente costa troppo?

Esistono numerosi studi e ricerche che dimostrano ampiamente come, a parità di risultati clinici, il costo della cura con i rimedi omeopatici è generalmente inferiore, e a volte molto inferiore, rispetto al costo della cura per la stessa patologia con i farmaci convenzionali. E proprio di poche settimane fa la pubblicazione di uno studio svolto sotto la supervisione di un importante ospedale di Berlino ed effettuato da 103 medici omeopati su quasi 4.000 pazienti, da cui risulta chiaramente l'efficacia delle terapie ma anche una drastica diminuzione del consumo di medicinali convenzionali.

Il paziente delle medicine non convenzionali però in genere ha la sensazione che le cure omeopatiche siano piuttosto care.

In effetti, tanto le visite mediche quanto l'acquisto di medicinali omeopatici (salvo una possibile detrazione del 19% dalla dichiarazione dei redditi) sono, in Italia, a totale carico del cittadino.

Dal punto di vista generale però, come dimostrano gli studi su citati, una maggiore diffusione di questo tipo di cure consentirebbe un notevole alleggerimento degli oneri globali a carico dei cittadini italiani e quindi una tassazione inferiore legata al finanziamento dell'oneroso Servizio Sanitario Nazionale.

Questo semplice calcolo economico dovrebbe essere motivo sufficiente a far si che le nostre autorità sanitarie promuovano la diffusione delle medicine omeopatiche. In tal modo, per di più, ne trarrebbe giovamento lo stato di salute globale dei cittadini che eviterebbero i rischi degli effetti collaterali dei farmaci convenzionali.

Un'ultima osservazione sul costo: è vero che nel rimedio omeopatico non esiste o esiste in quantità infinitesimale il cosiddetto "principio attivo", ma come abbiamo visto, per ottenere il prodotto finito, bisogna eseguire una serie di procedure che richiedono molta accuratezza, tempo, organizzazione e mano d'opera.

Quale è la situazione legislativa del farmaco omeopatico in Italia?

La storia del riconoscimento dell'omeopatia in Italia ricorda la trama di un film dell'assurdo. Basti pensare che a fronte di un crescente interesse da parte dei cittadini italiani nei confronti dell'omeopatia, in Italia è tuttora proibito:

- fare pubblicità ai medicinali omeopatici
- indicare sulle confezioni indicazioni terapeutiche nonché posologia e modalità d'uso
- il foglietto illustrativo è rigorosamente vietato
- gli stessi nomi di fantasia dei medicinali omeopatici non possono rimandare all'utilizzo terapeutico.

Non solo, ma, ad oggi, la normativa esistente, più che altro tollera i medicinali omeopatici presenti sul mercato, ma non consente da oltre 10 anni la registrazione di nuovi medicinali omeopatici. Fortunatamente ogni tanto il buon senso fa capolino ed ecco che ad esempio qualche anno fa la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici ha preso una netta posizione a favore della medicina omeopatica, definendola inequivocabilmente "atto medico".

Un'altra nostra fortuna è che facciamo parte dell'Unione Europea e pertanto i nostri legislatori sono stati obbligati a recepire la recente direttiva europea che, nel momento in cui verrà pienamente applicata, consentirà un adeguamento normativo dell'Italia rispetto agli altri Paesi europei.

Rispetto alle altre realtà europee quale e la situazione italiana in campo omeopatico?

L'Italia è il terzo mercato omeopatico in Europa dopo Francia e Germania. E una situazione sorprendente se si pensa alle difficoltà normative di cui si accennava in precedenza. In Francia e in Germania, ma anche in Inghilterra e in altri Paesi infatti, i medicinali omeopatici sono almeno parzialmente rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale, esistono strutture pubbliche ed ospedali omeopatici, è possibile fare pubblicità e le stesse confezioni non solo possono ma devono riportare le indicazioni terapeutiche e modalità d'uso.

Anche altri Paesi europei però stanno soffrendo per i pesanti attacchi mediatici che ultimamente vengono rivolti al nostro mondo. E' presumibile che il crescente numero di pazienti che si affidano alle medicine non convenzionali abbia messo in allarme la potente industria multinazionale del farmaco che, come è noto, sa essere fortemente condizionante. Il nostro auspicio e la nostra speranza è che la forza dei fatti riesca ad essere vincente e che si apra finalmente una nuova dimensione a favore dello sviluppo di questa medicina efficace, priva di effetti collaterali e rispettosa dell'uomo nella sua globalità.

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