Le Medicina complementari in Toscana sono in ulteriore crescita

Ogni anno il servizio sanitario della Regione Toscana analizza le prestazioni che vengono erogate in regime di specialistica ambulatoriale ai cittadini residenti nel suo territorio.

Tra queste rientrano anche le Medicina Non Complementari (MNC), ovvero Omeopatia, Agopuntura, Fitoterapia e Medicina manuale.

Vediamo qualche numero in dettaglio.

Nell’anno 2023 le strutture toscane hanno erogato complessivamente 36.792 prestazioni di medicina complementare, con un aumento rispetto all’anno prima del 15,6%. Un trend in forte crescita dopo il brusco calo del 2020 dovuto alla pandemia CoVid-19, in cui gli accessi registrati sono stati quasi la metà rispetto all’anno scorso (19.691). I numeri documentano quindi non solo l’interesse della popolazione verso queste discipline ma ne confermano il ruolo come una componente di sistema dei servizi sanitari regionali.

Per quanto riguarda le diverse discipline erogate, complessivamente le visite e i trattamenti di Agopuntura e MTC risultano 31.811, le visite di Omeopatia 2.544, quelle di Fitoterapia 1.437 e quelle di medicina manuale 1.000. Anche questi dati, nella loro diversità, riflettono il numero non omogeneo del personale dedicato nelle diverse strutture e sedi e delle ore di attività clinica delle singole discipline.

Il numero complessivo di pazienti che hanno usufruito di queste prestazioni è di 8.334, suddivisi percentualmente in:

Chi accede ai servizi regionali?

Si conferma la prevalenza del genere femminile rispetto a quello maschile: sono infatti 24.579 le donne e 7.252 gli uomini.

Tra le donne la fascia di età che si rivolge più spesso a questa tipologia di servizi è quella 55-59 anni (13,02%), seguita da quella 50-54 anni (12,52%) e 60-64 anni (11,88%).

Passando ai pazienti di sesso maschile, prevalgono i soggetti compresi nella fascia di età da 70 a 74 anni (13,07%), seguiti da quelli nella fascia di età 60-69 anni (12,87%).

I pazienti pediatrici di sesso maschile sono più numerosi delle bambine nelle diverse età, con un picco dei bambini tra 0 e 4 anni (4,94%) contro l’1% delle bambine con la stessa età.