Mancinella e Susanna, due persone in una. Un caso clinico omeopatico di Mancinella

Pubblicato il 07/08/2018

Categorie: Casi Clinici

Autori: Giuseppe Attanasio

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Mancinella e Susanna, due persone in una. Un caso clinico omeopatico di Mancinella

Susanna ha 24 anni, è infermiera professionale presso il reparto di Psichiatria. Sposata da cinque anni, con un figlio di quattro, nato da parto eutocico a termine. Susanna al primo colloquio, avvenuto il 19 Marzo del 1999, chiede di poter sedere con le spalle verso la finestra e di rimanere sola, invitando il marito ad uscire dalla stanza. La prima cosa che mi colpisce di Susanna è il viso da bambina, ma segnato da profonde tensioni, insieme ad una certa trascuratezza nel vestire.

Inizia subito a parlarmi dell'Ospedale, del grande impegno che deve mettere nel suo lavoro, dei medici che sembrano più folli dei pazienti che curano; insomma parla a ruota libera senza mai toccare il vero problema.

Le chiedo se dorme di notte o se soffre di insonnia, risponde subito che da quando è nato Giacomo, suo figlio, fa un sonno interrotto più volte; prima per il bambino che passava le notti a piangere, ma ora senza alcun motivo apparente, dato che Giacomo non si sveglia più. Allora chiedo cosa pensa quando si sveglia e Susanna si ferma un attimo a riflettere, forse indecisa se dirmelo oppure no. Mi guarda ed inizia a piangere silenziosamente, avverto una richiesta di aiuto, ma io non mi muovo e continuo a stare fermo al mio posto. Si asciuga le lacrime e mi dice che lotta continuamente con qualcosa che è più forte di sé. Le chiedo da quanto tempo e mi risponde da sempre, o meglio da che ha un ricordo della sua vita.

La sua famiglia, continua, è molto religiosa, ma in modo esasperato, usa il termine bigotta, al punto di aver inculcato in lei il terrore del diavolo, sempre in agguato, pronto a sbranarla se non faceva tutto in modo perfetto, secondo le regole. Ma in tutti questi anni ha sempre pensato di uccidere i suoi genitori per liberarsi da questo incubo. Ha voluto sposarsi molto giovane per evitare il peggio, andando via di casa. Il matrimonio non è molto felice, perché il marito pur essendo comprensivo con lei, non riesce a lasciarla libera di pensare, imponendo sempre la sua volontà. Dice ancora che tutta la sua vita ha dovuto ubbidire, opponendosi spesso alle sue idee ed al suo modo di vivere, una prigione dalla quale non riesce a liberarsi. Piange di nuovo.


Poi, senza smettere di piangere, continua dicendo che ora si sveglia piangendo ed ha paura dell'oscurità, ma sopporta il buio perché il marito non riesce a dormire con la luce accesa. Rincalzo dicendole cosa pensa quando si trova al buio. "Penso a demoni che possono divorarmi o a volte ad extraterrestri che si infilano dalle fessure delle finestre  e  mi prendono costringendomi a seguirli. Sono stanca di vivere in questo modo e a volte mi sembra di impazzire. Mi sento in lotta con un'altra parte di me, quella che ubbidisce e fa quello che chiedono gli altri contro quella che vuole ribellarsi uccidendo tutti". Le chiedo chi ucciderebbe per primo e mi risponde i suoi genitori, poi il marito, salvando solo il figlio; aggiunge però che ha tanta paura di non controllare la sua violenza uccidendo anche Giacomo. "Sogno sempre fantasmi, diavoli e prego per cacciarli via".

Ora Susanna cerca d giustificarsi dicendomi che è solo pazza e non farebbe mai tutto quello che ha detto. Chiedo se pensa veramente di essere pazza, mi dice che ha paura di diventare pazza quanto prima.

Il colloquio prosegue più leggero, parlando dell'omeopatia e di come agisce, attivando in lei qualche speranza di guarigione. Mi sembra più sollevata ora, sorride. Le chiedo ancora se avverte qualche disturbo fisico. Mi dice di non soffrire di niente e di essere stata sempre forte fisicamente, a parte due svenimenti in questo ultimo mese avvenuti durante il lavoro. Chiedo con quale sensazione, risponde con una pressione attorno al cuore. Aggiunge anche che da molti anni le bruciano spesso gli occhi e questo peggiora se li chiude.

Adesso tocca a me tirare le somme di un vissuto, metabolizzarlo e trascriverlo su carta. Non è facile. Guardo distrattamente le pagine del Repertorio, dandomi un tono di sicuro professionista, che sa quello che fa. Non si preoccupi perché l'omeopatia la salverà! Speriamo.

Sembra Anacardium, ma non ne sono certo; poi con tute quelle paure di Calcarea. L'aspetto di Calcarea, ma la vivacità intellettiva mi porta a Phosphrus. Certo che Pulsatilla non ci starebbe male. Guardo il Repertorio al sintomo "Paura di esser posseduto dal diavolo" trovando Mancinella insieme ad Anacardium, allora vado a repertorizzare altri sintomi.

MENTE - Paura - diavolo, di essere posseduto dal MENTE - Illusioni - pazzo - diventerò pazzo
MENTE - Illusioni - posseduto, di essere
MENTE - Paura - follia
SOGNI - Fantasmi
MENTE - Illusioni - diavolo - posseduto dal diavolo; lui sarà
MENTE - Paura - male; paura del - posseduti dal male; sono
MENTE - Paura - fantasmi, dei
OCCHI - Dolore - bruciante - chiudendo le palpebre
SINTOMI GENERALI - Svenimento - cuore - pressione intorno al; con
MENTE - Illusioni - doppio - essere, di 1

Mi accordo che Mancinella è sempre presente, tranne per l'"Illusione di essere doppi" e con questo decido la sua prescrizione.

Mancinella MK.

Rivedo Susanna dopo cinquanta giorni; è cambiata completamente. Il viso è sereno, vestita all'ultima moda e ben truccata. Mi dice di stare molto bene a parte il desiderio sempre forte di uccidere i genitori. Dopo un breve colloquio decido per Mancinella XMK. Torna a Settembre, giusto per farmi un saluto. Sta proprio bene e non ha più il desiderio di uccidere nessuno. Grazie all'omeopatia, al repertorio e ad una buona dose di umiltà nei confronti delle mie idee preconcette, Susanna è tornata a vivere.

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