Insufficienza renale nel gatto: caso clinico omeopatico di Terebinthinae oleum
Categorie: Omeopatia per Animali
Autori: Fabio Antonioni
Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista
Per il Medico Veterinario le patologie renali sono eventi difficili da affrontare per l’elevato rischio di prognosi infauste ed alte percentuali di insuccesso terapeutico sopratutto nella specie felina. I gatti sono pazienti particolarmente suscettibili alla patologia renale perchè predisposti a concentrare le urine e ciò predispone l’organo ad essere maggiormente sollecitato ad ammalarsi. Spesso nel gatto non si evidenziano veri e propri sintomi prodromici, il quadro iniziale di insufficienza renale può essere rappresentato da uno stato di deperimento progressivo con inappetenza e dimagramento seguito da una fase iniziale di oliguria a cui segue poliuria e polidispia (Pd/Pd).L’Autore intende sottolineare l’esigenza per il Medico Veterinario Omeopata di valorizzare al meglio la semeiotica omeopatica in tutte le sue componenti, dimostrando come sia possibile intervenire basandosi sulla totalità dei sintomi del paziente. In tale circostanza la focalizzazione di pochi elementi oggettivi ha fornito la possibile soluzione omeopatica.
MATERIALI E METODI
Viene portata in visita “Piccola” una gatta soriana femmina sterilizzata di 4 aa di colore rosso pezzato con vomito biliare ed inappetenza. Vive con la madre in ambiente domestico ed accede al giardino esterno in stato di semilibertà.
16.10.2003
Alla visita clinica la temperatura rettale è 39,6 °C, la gatta appare piuttosto dimessa e rannicchiata su se stessa, non presenta dolori alla palpazione addominale profonda, linfonodi esplorabili nella norma, pareti dello stomaco dilatate. Il proprietario riferisce che ha la tendenza a stare vicino a fonti di calore, si muove poco o nulla preferendo restare raccolta su se stessa in posizione sternale, rifiuta il cibo e la descrive in questo modo: La vedo strana, troppo tranquilla per il suo carattere. Nei giorni precedenti era comparso un forte vento di tramontana che ha coinciso con la concomitante comparsa di sintomi gastroenterici in molti pazienti, pertanto ho prospettato analogo quadro eziologico e diagnostico. Procedo con terapia tradizionale mediante copertura antibiotica iniettabile (enrofluoxacina 2,5 %) per 3 giorni che offre un miglioramento temporaneo al problema di Piccola.
Sette giorni dopo si ha una ricaduta del quadro generale con comparsa di rapida emaciazione e dimagramento, domina uno stato di inappetenza persistente. Temperatura rettale e linfonodi nella norma, Piccola tende a mantenere la solita posizione rannicchiata, al momento il proprietario così la descrive: Solitamente è sempre stata una gattina molto affettuosa e tendenzialmente tranquilla, però ora decisamente poco reattiva, quasi letargica. A questo punto si procede ad una indagine più approfondita mediante l’ausilio di accertamenti diagnostici: esame radiologico addominale, emocromo ed ematochimico, esame delle urine. L’esame radiologico mette in evidenza un quadro di ipertrofia renale di grado moderato con margini irregolari a carico della corticale del rene sx. L’esame ematologico accerta la negatività sierologica per i virus Leucemia felina ed Immunodeficienza felina (Fiv/ Felv), emocromo nella norma, ematochimico con valore di creatinina pari a 9,26 (0.8-2.40) e fosforo 14,68 (3.10-7.50). L’esame fisico-chimico delle urine conferma un peso specifico isostenurico 1020, ph 5.5-6.0; leucoci ++++; proteine totali ++; glucosio +++; chetoni assenti.
La funzionalità renale ed in particolare la massa renale attiva e funzionante può essere valutata attraverso la stima della velocità di filtrazione glomerulare (VFG); il valore della urea (BUN) che della creatinina sierica forniscono un indice di tale funzione. La creatinina viene escreta dall’organismo attraverso la filtrazione glomerulare pertanto il suo valore alterato rappresenta una stima della nefropatia avanzata (IRC). A fianco a questi valori si affiancano alterazioni elettrolitiche come ipokaliemia, ipocalcemia, iperfosfatemia concomitanti a sintomi clinici di acidosi metabolica, anemia, vomito, anoressia uremica, alterazioni della pressione sanguigna. Purtroppo i valori registrati nel sangue e confermati della proteinuria nelle urine di Piccola sono patognomonici di un grave deficit renale che lascia poche speranze, la prognosi formulata resta infausta, spesso questi gatti sono destinati a soccombere.
Il protocollo terapeutico tradizionale prevede l’uso di antiemetici, stimolanti dell’appetito come il diazepam, glucocorticoidi; chemioantibiotici, bicarbonato di sodio, citrato di potassio, carbonato di calcio, leganti del fosforo, calcitriolo , ace-inibitori ed altri ancora. Si procede comunque ad una terapia di sostegno mediante soluzioni reidratanti a base di Ringer lattato e Glucosata 5 % per via e.v. Nel frattempo il quadro tende ad aggravarsi ulteriormente, prevalgono: letargia, stupore, inappetenza, subittero, occhi incavati, dolorabilità alla palpazione addominale profonda, poliuria e polidipsia (Pu/Pd). In tali situazioni sussistono poche possibilità di stabilizzare l’evoluzione della patologia renale; con questi valori di creatinina ematica di prassi viene consigliata l’eutanasia farmacologica. Propongo la soluzione omeopatica, pur con i limiti dettati dalla gravità del quadro clinico, evitando ulteriori stress a carico della paziente.
TERAPIA E RISULTATI
Di fronte a situazioni critiche è difficile spiegare al proprietario dopo quanto tempo ci si possa attendere qualche effetto anche minimo con la terapia omeopatica, diventa una lotta contro il tempo dove anche 24-48 ore diventano decisive. Non si hanno soluzioni a portata di mano, mi limito alla massima cautela non illudendo il mio interlocutore. Prendo in considerazione pochi sintomi oggettivi valorizzando ciò che anche il proprietario mi ha riferito verbalmente. Al momento domina uno stato di profonda letargia, stupore, intontimento quale conseguenza dello stato uremico incipiente accompagnato da debolezza generale. Prendo in esame anche l’anemia per la comparsa di un modesto subittero che nel frattempo emerge.
Repertorizzazione RADAR 8.1
GEN: emaciation
GEN: uremia
GEN: anemia
Kidneys: complaints of kidneys
Kidneys: inflammation accompanied by weakneess
Kidneys: inflammation parenchimatous acute
Kidneys: nephrotic syndrome
I rimedi che emergono alla voce “piccoli rimedi” risultano i seguenti: ter, apis, ars, canth, hell, helon, kali-bi, phos, plb, apoc ecc..
Prescrizione omeopatica
La scelta ricade non tanto sul primo della lista, quanto su un rimedio a polarità renale come riportato nella Materia Medica Omeopatica di William Boericke e di Henry Duprat: Terebinthinae oleum 30 CH - 10 gocce BID per 7 gg poi SID a settimana per 4 settimane.
Follow-up una settimana dopo
A seguito della prescrizione del rimedio omeopatico nel giro di 3-4 gg Piccola si riprende, comincia a manifestare appetito, a muoversi perdendo quella condizione apatica nella quale era caduta, il quadro tossico-uremico sembra limitare i suoi effetti sull’umore della gatta che progressivamente migliora. La situazione non lascia stupito solo il proprietario, ma anche il sottoscritto, tanto da non capacitarmi del fatto che possa essere solo un effetto momentaneo e comunque destinato a scomparire di lì a poco. Addirittura mi viene chiesto di riconsiderare la diagnosi iniziale formulata, forse troppo precipitosa nel descrivere una condizione senza ritorno. Pur riconoscendo gli innegabili risultati clinici ottenuti tendo a smorzare facili entusiasmi, è trascorso troppo poco tempo per fare previsioni.
Follow-up un mese dopo
Piccola nelle settimane successive smentisce la mia cautela professionale riducendo sensibilmente anche la poliuria che la polidipsia (Pu/Pd), un segnale incoraggiante che lascia ben sperare. Il tutto si tradurrà sostanzialmente in uno stato di benessere ottimale che consentirà a Piccola di correre, giocare e di vivere per oltre 12 mesi senza ricadute sino a quando si renderà necessaria l’eutanasia. Da tenere presente che il proprietario nel frattempo, di sua iniziativa, ha sospeso il trattamento omeopatico perchè la gatta stava bene e quindi non ha ritenuto necessario continuare la terapia come avevo chiesto. In ogni caso il risultato è andato oltre le più rosee aspettative.
Terebentina
Cenni botanici, tossicologici, usi popolari ed omeopatia
Terebinthinae oleum deriva dal greco “therebinthos” ovvero “labirinto”, si tratta dell’olio resina del Larix decidua (famiglia botanica Coniferae); secondo J. H. Clarke corrisponde all’essenza di trementina o acquaragia (C10H16) mediante distillazione dell’olio resina (trementina) ottenuta da varie specie di Pino, purificato con rettificazione ripetuta con acqua. Esistono diverse tipologie e qualità di trementina in funzione della trasparenza e del colore, inoltre dipende dalle specie di Conifere dalle quali si esegue l’estrazione: abete (canadese), pino marittimo (francese, austriaco, americano), larice comune (Tirolo, Carinzia, Francia, Sardegna). Chimicamente la trementina è una miscela di essenza o olio etereo ed acidi resinici (C20H3002), costituita principalmente da alfa e beta pinene e piccole quantità di canfene e di pentene e da careni.
In Italia è consentita l’estrazione della resina attraverso un unico foro praticato alla base dell’albero del larice operato da chi esercita l’antico mestiere del “Largaiòl”, successivamente viene sottoposta ad un lungo processo di filtrazione dal quale residua uno scarto chiamato “boner” usato sulle montagne del Tirolo per accendere fuochi durante la festa del “Sacro Cuore” dagli Schutzen al fine di scongiurare la minaccia delle invasioni napoleoniche. La trementina di larice è di qualità elevata ed acquisisce l’appellativo di trementina di Venezia, in gergo “argà” di colore giallo pallido o trasparente, si può sciogliere a bagnomaria per usi medicinali. Inoltre la trementina di larice viene utilizzata rigorosamente dai liutai di Stradivari e per le vernici ad olio dei pittori oltre che per lavori di restauro. A livello tossicologico la trementina viene classificata tra le sostanze tossiche per l’ambiente (animali acquatici) e l’uomo impiegata per la formulazione di pitture, resine e nella sintesi di canfora, mentolo ed inchiostri. Nociva per inalazione, contatto cutaneo ed ingestione, irritante per occhi, vie respiratorie.
Il rimedio omeopatico venne introdotto in Omeopatia dal Dr. Carl Georg Christian Hartlaub (1802-1836), Medico che operava presso l’Ospedale Omeopatico della Sassonia di Leipzig autore di articoli sulla Medicina Omeopatica. L’olio essenziale estratto dalla resina del larice possiede proprietà curative balsamiche, disinfettanti, antisettiche, antinfiammatorie ed antalgiche con azione sul tratto uro-genitale e pelle dove esercita anche una azione antiparassitaria contro i pidocchi. Il rimedio omeopatico è segnalato nel RADAR 9.1 con 1343 sintomi repertoriali, in RADAR OPUS 1475 sintomi, nel Complete Repertory con1433 sintomi.
Conosciuto per le sue implicazioni curative a livello dell’apparato gastroenterico, urinario e bronchiale con azione emorragipara. I sintomi repertoriali più significativi per quanto riguarda il comparto renale di interesse veterinario sono rappresentati da sintomi estratti dalle rispettive Sezioni: Mind, Kidneys, Urine, Sleep, Generalities.
MIND: unconsciousness uremic coma; MIND: stupor uremia in; MIND: stupefaction; MIND: stupefaction sleepiness with; KIDNEYS: complaints of kidneys; KIDNEYS: congestion; KYDNEYS: swelling; KIDNEYS: inflammation acute; KYDNEYS: inflammation accompanied by weakness (unico); KIDNEYS: inflammation parenchymatous; KYDNEYS: inflammation parenchymatous acute; KYDNEYS: inflammation parenchymatous chronic; KYDNEYS: nephrotic syndrome: KYDNEYS: renal failure chronic; KYDNEYS: soppression of urine; URINE: albuminous; URINE: water clear as water; URINE: bloody; SLEEP: comatose uremia in; SLEEP: deep uremia in; GEN: anemia; GEN: convulsion uremic; GEN: uremia.
CONCLUSIONI
L’Omeopatia applicata con rigore metodologico, diventa una preziosa risorsa nella pratica quotidiana del Medico Veterinario. L’esperienza personale e l’osservazione attenta permettono di cogliere in ogni minimo segno espresso dal paziente un indicatore possibile alla soluzione del problema. La metodica omeopatica non può prescindere dalla Semeiotica e dallo studio della Materia Medica, nel caso di Piccola il grave stato clinico provocava nella paziente una condizione generale che non offriva grossi spunti da un punto di vista repertoriale. Eppure quando si riescono a sfruttare al meglio le poche informazioni acquisite, la soluzione omeopatica può diventare una strada percorribile soprattutto quando non sussistono alternative. La prescrizione di un piccolo rimedio in questa circostanza ha permesso di affrontare il caso clinico con cautela, ma alla fine si è rivelato fondamentale riuscendo a garantire una condizione di benessere prolungato insperato dal punto di vista prognostico. Sotto un profilo omeopatico inoltre, tenuto conto della gravità del quadro, si può azzardare l’ipotesi che il rimedio omeopatico fosse, secondo il principio di massima similitudine, il vero costituzionale della gatta Piccola dal momento che le ha consentito di sopravvivere così a lungo.
BIGLIOGRAFIA
1. W. BOERICKE - Materia Medica Omeopatica – traduzione del Dott Roberto Petrucci, 2004
2. J. H. CLARKE- Dizionario di farmacologia omeopatica clinica - IPSA Editore, Palermo, 1994
3. F. DEL FRANCIA- Veterinaria Omeopatica e psicopatologia del cavallo- La casa verde per conto di Demetra s.r.l., San Martino di Buon Albergo (VR), 1990
4. H. DUPRAT –Materia Medica Omeopatica, vol. tre - Palombi Editori, 2013
5. R. PETRUCCI- Pediatria. Temi e concetti in Medicina Omeopatica - Asterias, Milano, 2007
6. J. SCHOLTEN - Omeopatia e gli elementi della tavola periodica - Salus Infirmorum, PD, 2007
7. F. SCHRORYENS – Synthesis 9.1- In RADAR 10.1. Archibel, 2008
8. F. VERMEULEN – Materia Medica Omeopatica Sinottica - Salus Infirmorum, PD, 2007
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