Hahnemann e la nascita dell'omeopatia
Categorie: Metodologia Omeopatica
Autori: Mario Buttignol
Fonte: Il Granulo
Benché lo storico americano Fielding Hudson Garrison (1870-1935), abbia definito il XVIII secolo come un secolo di teorici e fondatori di sistemi filosofici, in Europa, la fine di quel secolo fu caratterizzata da forti rivoluzioni sociali e per la Medicina Istituzionale non fu un grande periodo. Tale epoca vide in molti casi scontrarsi, fra alterne vicende, tre differenti sistemi filosofici che cercavano di imporsi contendendosi la supremazia del pensiero medico.
Il primo sistema, dalla marcata inclinazione meccanicistica, affermava la necessità di una spiegazione chimico-fisica di tutti i fenomeni dell'organismo: divenne sempre più forte grazie alle nuove scoperte nell'ambito delle scienze naturali, come la fisica, la chimica, la biologia e la botanica.
Il secondo sistema, basato su una concezione animistica, sotto un certo aspetto è quasi una controriforma del primo e rappresenta anche il tentativo di negare il dualismo tra Psiche e Soma affermato dal filosofo e matematico René Descartes (1596-1650). Secondo il pensiero animistico, infatti, la Psiche rappresentava l'unità di tutto l'organismo e aveva il compito di guidarlo nei suoi processi fisici.
Il terzo sistema era basato su un'idea di estremismo radicale, tendente ad imporre qualcosa di nuovo, cioè a spazzare le vecchie dottrine per affermare qualsiasi teoria nuova, purché avesse l'apparenza di essere "incredibile" o "straordinaria". Queste brevi osservazioni sui concetti filosofici di fine Settecento ci consentono di considerare un altro argomento importante della Medicina: la Terapeutica. Cioè quella materia che tratta dei mezzi e delle modalità per combattere le malattie.
A tale proposito, giova ricordare che tutti i suddetti sistemi non possedevano affatto una cura effettiva per guarire il paziente, anzi, alcune terapie rappresentavano una scorciatoia per la tomba! Si potrebbe citare, ad esempio, la terapia del parmense Giovanni Rasori (1766-1837), costituita dal famoso salasso, molto di moda in quel periodo: con un piccolo strumento chirurgico, la lancetta, veniva aperta una vena periferica alla piega del gomito e fatto uscire il sangue del malato. Lo scopo di questa metodica sarebbe stato quello di curare tutte le malattie con febbre o infiammazioni. Le cronache del tempo descrivono dettagliamene l'operazione e ci informano che venivano sottratti fino a quattro litri e mezzo di sangue in quattro giorni! Non a caso gli storici di Medicina hanno definito tale tecnica come "più letale della Rivoluzione Francese".
E'proprio in questo periodo convulso di eventi negativi per la Medicina che ebbe origine l'Omeopatia, più un'innovazione di pensiero Terapeutico che di quello Scientifico.
Il suo ideatore, il Dott. Samuele Hahnemann (1755-1843), dotato di un forte senso della missione professionale del medico e di grande spirito sociale verso le persone più sfortunate, scosso dall'inconsistenza delle cure praticate all'epoca, promosse la grande svolta con la riscoperta della Legge di Similitudine applicata alla Terapia, indubbiamente il mattone fondamentale, assieme al concetto vitalista, della Nuova Medicina: il punto di riferimento, quasi religioso, di ogni Omeopata che si consideri tale.
Ricordiamo che il termine HOMÖOPATHIE fu coniato da Hahnemann stesso, e utilizza due radici greche: homoios, [leggi omios] che significa "simile"; e pathos, che significa "sofferenza"; pertanto l'insieme dei due termini significa "sofferenza simile".
Il nuovo sistema, la Medicina Omeopatica, concepisce l'organismo come unità di psiche (mente, emotività) e soma (corpo), in cui ogni parte della struttura biologica è in stretta correlazione con le altre. Tale concezione è comune a tutte le Medicine cosiddette "energetiche", che basano cioè la loro azione sull'Energia Vitale, che anima ogni funzione dell'organismo (dal battito del cuore al movimento dei visceri, dalla contrazione dei muscoli alla conduzione dei nervi, ecc.).
Anche se da tempo immemorabile esistono Medicine che si basano sul Vitalismo, certamente l'Omeopatia è la prima e l'unica nata in Europa. Non solo, Hahnemann fu anche il primo, e sfortunatamente poco imitato medico, a dare un'impronta scientifica vera alla Medicina, prefiggendosi di somministrare secondo il Principio di Similitudine solo medicamenti (rimedi) dei quali fosse nota l'azione sull'Uomo sano (non solo sull'uomo malato), cioè accuratamente sperimentati.
Sebbene la riscoperta di tale Legge fu fatta su base intuitiva, tutte le altre basi della sua dottrina medica derivarono dall'osservazione dei fatti sperimentali. Perciò Hahnemann fu un pioniere nella Storia della Medicina e non meraviglia il fatto che gli furono innalzate tante statue in varie parti del mondo, come nella città di Lipsia in Germania, dalla quale l'intolleranza dei cosiddetti medici allopatici lo avevano, tanti anni prima, costretto a partire.
La statua, fusa a Roma, rappresenta il dottor Hahnemann seduto con un libro in mano; è situata nei giardini del Gòrderler Ring della città e sul piedistallo è posta, in lingua tedesca, la seguente iscrizione:
Al fondatore dell'Omeopatia Samuele Hahnemann nato a Meissen il 10 aprile 1755 morto a Parigi il 2 luglio 1843 i suoi riconoscenti discepoli e ammiratori.
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