Fertilità bovina e medicina omeopatica veterinaria

Pubblicato il 22/10/2015

Categorie: Omeopatia per Animali

Autori: Lorenzo Rossi, Isabella Mariani

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Fertilità bovina e medicina omeopatica veterinaria

Il trattamento omeopatico veterinario consente di ottenere risultati soddisfacenti in termini di indice di fertilità bovina

Nella complessa gestione sanitaria in buiatria, un indicatore sanitario e gestionale di sicuro interesse, è rappresentato dall'indice di fertilità della mandria. Ciò è facilmente intuibile in quanto per avere una lattazione, quindi produzione del latte, fonte principale di reddito dell'impresa, la montata lattea si verifica dopo il parto e la produzione di latte è strettamente correlata alla fecondità della bovina che deve rimanere, per definizione, gravida il più presto possibile dopo il parto (entro 60-100 gg.) e con il minor numero possibile di interventi fecondativi (ottimali max. due interventi per bovina). Da queste promesse appare evidente il notevole interesse di ogni protocollo sanitario che curi, meglio ancora prevenga, tutte le varie condizioni che influenzano la fertilità: dalla corretta gestione del parto e post-parto all' ottimale involuzione uterina fino all'estro che permetta una facile inseminazione. Con queste premesse è stata impostata una sperimentazione omeopatica in un azienda della pianura padana (Modena) che produce latte alimentare ad alta qualità, volta a verificare se intervenendo omeopaticamente sulle bovine con un appropriato rimedio omeopatico è possibile influenzare positivamente il periodo parto-concepimento e l'indice di fecondità.

MATERIALI E METODI

La scelta delle bovine da trattare è stata casuale alternando (una si ed una no) il trattamento omeopatico man mano che le bovine partorivano, mantenendo cosi le identiche condizioni ambientali, alimentari, manageriali e creando, contestualmente, un omogeneo gruppo di controllo. Il protocollo prevede la prima somministrazione del rimedio al settimo giorno dal parto e in successione, ogni 10 giorni per altre somministrazioni i rimedi selezionati come da schema:

La sperimentazione è stata effettuata dal 03-04-2009 al 28-02-2010.

Per la scelta dei rimedi ho considerato i seguenti sintomi, anamnestici e attuali:

MATERIA MEDICA DELLA SFERA GENITALE FEMMINILE DEI RIMEDI SELEZIONATI

TRILLIUM PENDULUM

Tendenza all'aborto al terzo mese di gestazione, spesso con metrorragia. Dolori all'utero (come di una piaga contusiva, pressori) e regione peri-uterina che aggravano camminando e durante il flusso mestruale; algie che si estende alla schiena e/p verso il basso. Sensazione pressione verso il basso, come se dovesse fuori uscire tutto.

Leucorrea cremosa e/o filante, vischiosa, tenace, spesso giallastra, nauseabonda, purulenta, emorragica.

Lochiazione protratta con lochi emorragici, periodici (ogni due settimane). Mestruazioni filamentose, tenaci, spesso copiose da provocare lipotimie o svenimenti; flusso mestruale che si presenta frequentemente, ogni due settimane; lo sforzo fisico può causare il ritorno del flusso (anche se è appena terminato). Metrorragia profusa con sangue rosso vivo e/ o scuro, prima, durante e dopo il parto.

Prolasso dell'utero, rilassamento dei muscoli pelvici.

Atonia uterina. Cancro dell'utero, miomi. Dislocazione uterina.

 

SECALE CORNUTA

Tendenza all'aborto nei primi tre mesi di gestazione (spesso da inerzia uterina e con stato di incoscienza); all' arresto di sviluppo fetale.

Disturbi dei genitali del lato dx.; utero a clessidra.

Sensazione che la vulva sia aperta, che l'utero si apra e si chiuda; sensazione di costrizione dell'utero come se fosse avvolto da una fascia; sensazione di freddo alla vagina.

Dolori brucianti, lancinanti, come di una piaga contusiva della vagina, dell'utero e zona peri-uterina che si aggravano prima e durante il flusso mestruale; dolori che si estendono verso il basso, verso il coccige e dita dei piedi. Algie da pressione verso il basso associate a sensazione di freddo intenso.

Prurito vaginale che induce al grattamento fino al sanguinamento (monilia, trichomonas, ecc.).

Flogosi dell'utero, delle ovaie. Ipertrofia uterina

Leucorrea dolorosa (spesso da atonia uterina) che interessa anche i soggetti anziani e che si manifesta copiosa, cronica, cremosa, di odore nauseabondo, putrido e di colore nero, verdastro, grigiastro-scuro.

Lochiazione copiosa, icorosa, di odore nauseante, spesso emorragiche e con ipertermia.

Amenorrea.

Mestruazioni dolorose con flusso filamentoso, coaguli rosso vivo o scuri, copiose dopo sforzo (ballare, camminare), nella ninfomania e su soggetti sfioriti; flusso che può cessare o manifestarsi solo camminando; irregolarità del ciclo che può protrarsi quasi fino successivo, presentarsi ogni settimana o 14 giorni e/o in gravidanza; Tendenza alla masturbazione.

Atonia uterina, specialmente durante il parto. Dislocazione uterina.

Contrazioni spasmodiche dell'ostio uterino durante il travaglio; dolori angustianti, eccessivi (da causare svenimento) che cessano durante il parto e sopraggiunge emorragia e/o convulsioni.

Metrorragia prima, durante e dopo il parto e durante l'allattamento.

Prolasso dell'utero (spesso indotto dai traumatismi del forcipe)

Ematocele pelvico. Endometriosi. Gangrena della vagina, dell'utero. Cancro dell'utero; miomi.

Condilomi, polipi all'utero e cervice.

 

USTILAGO MAIDIS

Tendenza all'aborto, di preferenza nei primi tre mesi di gestazione. Atonia e/o atrofia dell'utero.

Dolori genitali (utero, ovaie, vagina zona peri-uterina), simili alle doglie, che si estendono alle cosce; algie alle ovaie, dolore come da una piaga contusiva all'ovaia sx durante le mestruazioni; algie uterine e peri-uterine allattando. Dolori particolarmente intensi nel travaglio, spesso inefficaci. Disturbo dell'ovaie che si manifestano alternando i lati. Ipertrofia dell'utero e ostio uterino, della cervice e ovaie. Flogosi delle ovaie (ovariti).

Mestruazioni dolorose, aggravate dal movimento in basso, prima e durante il ciclo; spesso acquose o con coaguli scuri. Ciclo abbondante dopo il parto o l'aborto. Ipermenorrea (ogni 7 o 14 giorni. Amenorrea.

Leucorrea albuminosa, bianca, giallo marrone, nauseante, spesso associata a atonia dell'utero.

Lochiazione copiosa e protratta, emorragica con lochi scuri. Metrorragia associata a clorosi.

Tendenza alla masturbazione. Cancro dell'utero caratterizzato da emorragia. Dislocazione uterina. Prolasso uterino.

Aumento del desiderio sessuale o frigidità. Fibromi, ulcere cervicali e dell'utero.

 

SEPIA OFFICINALIS

Tendenza all'aborto con leucorrea fino al settimo mese di gestazione.

Sensazione che l'utero e/o la vulva siano aperto.

Atonia uterina;posizione anomala del feto. Avversione, specialmente dopo le mestruazioni e durante la gravidanza all'amplesso che li aggrava; coito doloroso (bruciore avvertito all'utero) e/o con assenza o diminuzione dell' orgasmo.

Congestione dell'utero associata a cefalee, nevralgie, odontologie e salivazione.

Utero a clessidra. Dislocazione dell'utero.

Disturbi genitali con prevalenza nella parte sx; disturbi ormonali.

Dolori ai genitali (labbra, vagina, cervice, utero, zona peri-uterina, alle ovaie) che si estendono all'utero, al fianco.

Eruzioni erpetiche, pustolette, vescicole, spesso pruriginose, localizzate sui genitali esterni, sulle labbra e vulva. Afte vaginali, ascessi genitali (labbra, vulva).

Gonfiore dei genitali che si aggrava nettamente durante le mestruazioni, delle labbra della vagina, cervice e utero.

Mestruazioni dolorose con flusso che spesso si manifesta solo la mattina; ciclo profuso dopo il parto o aborto; amenorrea, polimenorrea, oligomenorrea, ipomenorrea (un giorno).

Prurito vaginale intenso.Vaginismo. Ipertrofia dell'utero, della cervice e dell'ovaie.

Infiammazione (labbra, vagina, utero, cervice e ovaie); piometra.

Leucorrea acre, escoriante, albuminosa, di colore ambra, gialla, lattiginosa, color carne che macchia la biancheria intima; leucorrea associata a macchie marroni sulla fronte, al rilasciamento dei genitali, a irritazione degli organi urinari.

Metrorragia da ritenzione placentare. Placenta trattenuta, pervia. Subinvoluzione e prolasso dell'utero.

Condilomi vaginali.

Cancro dell'utero, miomi. Endometriosi. Ulcere genitali (labbra, utero, cervice, vagina.

 

RISULTATI

Sono state trattate 22 bovine omeopaticamente, con i seguenti risultati: periodo parto prima inseminazione: 74 gg.; bovine gravide n. 18 pari al 68,18%; periodo parto concepimento di 93 gg.; indice di fecondazione del 2,28%; bovine con patologie post-partum n. 6 pari al 27,27%; bovine uscite per improduttività dovuta alle patologie n. 2 pari al 33,33% delle trattate.

Il gruppo di controllo è costituito sempre da 22 bovine, con i seguenti risultati: periodo parto prima inseminazione: 69 gg.; bovine gravide n. 12 pari al 64,64% periodo parto concepimento di 101,60 gg. indice di fecondazione del 3,83% bovine con patologie post-partum n. 6 pari al 27,27%; bovine uscite per improduttività dovuta alle patologie n. 4 pari al 66,66% delle trattate.

CONCLUSIONI

I dati ottenuti nel gruppo delle bovine trattate omeopaticamente sono stati più che soddisfacenti, infatti c'è stato un netto miglioramento nell'indice e giorni parto concepimento, il che porta un significativo vantaggio economico, tanto che l'allevatore ha chiesto di continuare la procedura omeopatica e, come è noto, l'imprenditore non guarda molto alla “filosofia”, ma al risultato.

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Appunti Personali Scuola di Medicina Veterinaria “R.Zanchi” di Cortona.

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