Chi disprezza l'omeopatia offende milioni di persone
Categorie: Attualità
Autori: Guglielmo Pepe
Fonte: Repubblica.it
'Milioni di italiani vengono trattati da ignoranti e creduloni e migliaia di professionisti da truffatori e maghi'
L'Organizzazione Mondiale della Sanità tempo fa aveva dedicato un rapporto alle medicine complementari e tradizionali (The WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023), che conteneva un messaggio molto chiaro per i governi: rafforzare il ruolo delle medicine tradizionali e complementari nel garantire la salute delle popolazioni.
"Gli Stati devono utilizzare il potenziale contributo che le medicine non convenzionali possono fornire alla salute e ad un sistema di cura centrato sulle persone e sul loro benessere, e promuovere la sicurezza e l’efficacia di tali medicine regolamentando, facendo ricerca e integrando i prodotti, gli operatori e la pratica nel sistema sanitario, laddove ciò si riveli appropriato", scriveva l'Oms, aggiungendo che i governi dovevano anche aumentare la disponibilità e l’accesso a tali medicine, in particolare per le fasce di popolazione più povere.
Si può discutere e criticare questo documento (78 pagine molto dettagliate anche sulle medicine praticate storicamente nei singoli Paesi), ma non si può annullare, visto che ha valore decennale. In Italia è stato sostanzialmente ignorato: si vede che l'Oms diventa punto di riferimento quando fa comodo, quando suffraga le proprie convinzioni. Tuttavia chi si occupa di ricerca, di sanità, di benessere dei malati, dovrebbe tenere a conto un rapporto della massima istituzione sanitaria della Terra, che affronta un argomento di grande interesse per la salute collettiva.
Ora: che Silvio Garattini (fondatore dell'istituto di ricerca Mario Negri e una delle voci più ascoltate dai media), prenda di petto l'omeopatia non è una novità: la sua è una battaglia di lunga data, intransigente, senza sconti. Così non perde occasione per ripetere che questa medicina non convenzionale è acqua fresca. Dunque nulla di inedito se spara ad alzo zero. Stupisce invece leggere che Walter Ricciardi, presidente della struttura d'eccellenza della salute pubblica italiana - l'Istituto superiore di sanità - si "allei" ad un sito privato, e con un tweet attacchi frontalmente un'istituzione, la Regione Toscana, e di conseguenza chi usa le "altre" medicine e i camici bianchi che le praticano.
Come sappiamo l'Iss ha un ruolo riconosciuto dalla legge. Emettere una bocciatura con un tweet va oltre (e non a caso è stato un assist per Garattini). Ma in tal modo il presidente dell'Iss si conferma come membro di una "compagnia di giro" (non è la prima volta che riprende e rilancia gli attacchi del solito sito privato), che vuole imporsi disponendo di mezzi, persone, strumenti di comunicazione. E rifiutando di confrontarsi con chi cerca di tenere aperti i canali di discussione, di attenzione, di studio continuo.
Ma la dura critica alla Toscana non è solo una novità: è un salto di qualità. Perché la Regione da tantissimi anni riconosce le MNC come terapie non "alternative" bensì complementari. Ci sono decine di ambulatori del servizio pubblico che applicano omeopatia, agopuntura e fitoterapia, ottenendo risultati medici e il consenso dei cittadini. Sono strutture che in genere adottano la cosiddetta medicina integrata: la cura viene scelta dal medico in base alla malattia e al paziente (sappiamo che spesso le altre terapie hanno solo una funzione coadiuvante: l'omeopatia non cura i tumori ma può alleviare, attenuare gli effetti collaterali della chemioterapia, senza sostituirla ovviamente). C'è anche un intero ospedale, a Pitigliano, che assiste i pazienti con il "doppio binario". E poi altre Regioni, seppur parzialmente, si muovono come la Toscana. Eppure manca un riconoscimento a livello nazionale perché chi ha decretato che l'omeopatia vale zero, vuole alzare muri, decretare ostracismi, e mai ammetterebbe un qualsiasi effetto positivo del metodo terapeutico.
A volte viene da pensare che sia fatica sprecata ricordare che le ricerche non mancano, che su alcuni disturbi l'omeopatia ha efficacia, che meriterebbe più attenzione e meno condanne aprioristiche, che non si può spiegare ogni cosa con l'effetto placebo. Ma dietro e dentro ogni discussione ci sono i pazienti. Perché un aspetto fondamentale viene sottovalutato: l'uso di massa delle MNC. E in particolare dell'omeopatia. È la stessa Organizzazione mondiale della Sanità a ricordarci che in Europa almeno cento milioni di persone la utilizzano abitualmente e/o saltuariamente.
L'Europa non è un Continente sottosviluppato. Al contrario è avanzato sotto il punto di vista della cultura, della democrazia, dell'economia, quindi parliamo di cento milioni di persone che si informano, leggono. E non dall'esplosione dilagante di Internet bensì da molto prima. Ci sono decine e decine di migliaia di medici che praticano l'omeopatia, dopo aver studiato in media dieci anni sui libri della medicina ufficiale e non convenzionale. E in Italia abbiamo forse otto/nove milioni di pazienti e quasi novemila omeopati (e secondo l'Eurispes circa tredici milioni di italiani ricorrono alle altre medicine). Parliamo dunque di scelte ponderate, consapevoli, che hanno nulla di subculturale.
Che non si tenga in considerazione tutto questo è abbastanza sbalorditivo. Ma che un tale fenomeno venga ridotto a 140 battute dell'Iss contro la Toscana è peggio. Perché il sito preferito da Ricciardi esprime disprezzo nei confronti dell'omeopatia e anche verso chi la usa e chi la pratica: milioni di italiani vengono trattati da ignoranti e creduloni e migliaia di professionisti da truffatori e maghi. Mi chiedo come mai la Fnomceo - la Federazione dell'Ordine dei medici - non dice nulla di fronte all'accusa costante di ciarlataneria verso migliaia e migliaia di suoi iscritti (l'elenco degli omeopati è esposto in ogni sede degli Ordini provinciali).
E mi chiedo perché gli stessi medici presi di mira e i milioni di italiani che si curano da una vita con l'omeopatia, non si facciano sentire, pur essendo trattati come stregoni i primi e allocchi i secondi. Soprattutto mi chiedo perché una questione di salute pubblica deve essere ridotta ad un tweet da parte della nostra più importante struttura tecnico-sanitaria, che si fa portavoce di chi offende sistematicamente tanti cittadini italiani.
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