La dermatosi furfuracea in un cane. Un caso clinico omeopatico di Zea italica
Categorie: Omeopatia per Animali
Autori: Andrea Brancalion
Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista
ZEA ITALICA (Zea Putrefatto): erroneamente inteso come sinonimo di Zea mays, risulta essere un rimedio con caratteristiche completamente diverse. La maggior parte delle Ditte produttrici ne è quindi provvista. Questo contributo ha lo scopo di segnalare tale situazione e gli errori tuttora presenti in alcune opere molto consultate.
Il 27 Maggio 2000 visito in studio un cane maschio di 4 anni, di razza pitbull e di nome Elia, inviatomi da un Collega con diagnosi di dermatosi furfuracea di cui soffre da anni. E' un soggetto ben sviluppato dall'aria attenta, ma tranquilla. Sembra molto equilibrato ed il proprietario diche che "è anche troppo addormentato per un cane di quella razza".
Le lesioni principali sono localizzate, come spesso accade, alla base della coda ed appaiono come una zona alopecica, a contorno irregolare di dimensioni di circa 6-7cm di lunghezza per 4-5 di larghezza, con larghi noduli, sottocutanei di consistenza elastica, che fanno pensare ad un contenuto fluido. Viene riferito che qualche volta si manifesta uno scolo purulento giallo, che al momento non mi è dato di vedere. Tutto il mantello del soggetto, di colore marron scuo, è cosparso di piccole scaglie di forfora ed appare opaco; emana anche un tipico odore di rancido, anche se non molto forte. Ci sono anche delle lesioni interdigitali, soprattutto ai piedi anteriori, che appaiono come abrasioni rosse ed umide.
Il cane avverte evidente prurito che manifesta mordicchiandosi e leccandosi la parte: "Lo fa soprattutto al risveglio, ma smette quando viene distratto, per esempio, dalla passeggiata o dal gioco". Quando ritiene di aver finito di grattarsi emette un sonoro sospiro. Cerca di raffreddarsi sul pavimento e nell'acqua: "L'amore per l'acqua c'era anche prima della malattia e da sempre non resiste alla tentazione di gettarsi in qualsiasi specchio d'acqua, indipendentemente dalla stagione". Dico: "Ci sono molti cani che amano tuffarsi nell'acqua, più spesso di quanto si pensi, anche nell'acqua fredda".
"Oh no Dottore, capiamoci bene - ribatte deciso - le sto parlando di una cosa che non ho mai visto in nessun altro cane: Elia sente l'acqua a chilometri di distanza! Quando passiamo con l'auto a qualche chilometro dal lago, anche 10 Km, si mette in agitazione e comincia a dare in escandescenze. le ripeto: questo cane ha la smania di buttarsi in acqua. è sicuramente la cosa più curiosa che ha".
D: "Quali altre note caratteriali ritiene di dovermi segnalare per capire meglio il tipo di soggetto?"
R: "E' senz'altro dispettoso e vendicativo; fa la pipi sulle gambe delle persone che, secondo lui, gli hanno fatto un torto. E' molto attaccato a me e non mi perde mai di vista quando sono presente, ma noto che è un attaccamento riservato e che non sfocia in grande espansività: viene a prendere le carezze solo dopo un periodo di separazione".
D: "Ha notato qualche gusto particolare riguardo la sua alimentazione, o rifiuto per certi cibi?".
R: "Non vuole mangiare il tacchino, mentre sembra avere una vera e propria passione per il pesce crudo. Quando vado a pescare, il cane impazzisce letteralmente per le alborelle che catturo; una volta si è mangiato un'orata intera che non avevo pensato a custodire in modo appropriato!".
Questo, in sintesi, è tutto ciò che è emerso dalla visita. L'analisi del caso mi ha portato alla seguente repertorizzazione:
Radar - Somma dei sintomi (+gradi) - Solo gli autori classici Analisi con 250 rimedi e 11 sintomi. Intensità considerata.
Devo dire che ero fortemente tentato di somministrare Natrum a questo cane: la sua riservatezza, la bramosia di pesce, il suo vendicarsi per torti subiti che presuppone il "non dimenticare" tipico del rimedio; non ultimo il miglioramento col bagno, anche freddo. Inoltre, pur non avendo preso i sintomi patognomonici del paziente, cioè quelli cutanei, avevo ben presente il tropismo cutaneo di Natrum, per le numerose volte che questo rimedio mi è servito proprio nelle eruzioni del tipo più svariato.
Nessuno dei principali rimedi segnalati, però, nemmeno Natrum, copriva quello che io ritenevo esser il più bel sintomo del paziente: il desiderio di bagnarsi.
Sono andato a vedere sul Repertorio (RADAR, Synthesis 7.3) quali fossero i rimedi per quel sintomo e ne ho trovato solo uno: Zea italica.
Repertorizzazione
MIND - BATHING - desire to bathe
MIND - MALICIOUS
MIND - RESERVED
MIND - SIGHING
MIND - OCCUPATION - amel.
GENERALS - BATHING - amel.
GENERALS - BATHING - cold bathing - amel.
GENERALS - COLD - amel.
GENERALS - FOOD and DRINKS - fish - desire
GENERALS - MORNING - waking, on
EXTREMITIES - ERUPTIONS - Hand - between the fingers
Allora sono andato a vedere tutta la letteratura disponibile (Encyclopeida Homeopathica, versione Beta 2.0, Archibel), potendo fare tale ricerca in tempo reale, ed ho deciso la prescrizione:
Zea Italica 30 CH, - dose in - It d'acqua con l'aggiunta di - dose di brandy. Dinamizzare 10 volte prima di somministrare 3ml di soluzione al giorno, per 10-12 gg.
2 Giugno - Inizia la terapia un po' in ritardo, per la difficoltà di reperire il rimedio e dopo 4 gg. il paziente ha cominciato a mostrare una reazione di aggravamento di tipo esonerativo, consistente in uno spurgo abbondante di tipo siero - emorragico dai noduli sottostanti la zona alopecica.
8 Luglio - Rivedo il paziente che mostra ancora la lesione, su cui non è ancora cresciuto il pelo, ed ancora ci sono segnali esonerativi. Le testuali parole del proprietario sono: "se lei avesse visto cosa è venuto fuori da là. non avrei mai pensato una cosa del genere; sembrava che avesse un serbatoio di quella roba là sotto!". Esamino le lesioni interdigitali e vedo che si stanno asciugando. L'animale mostra un mantello molto più sano, anche se sono ancora visibili alcune scaglie di forfora; il prurito è scomparso; anche il carattere è stato toccato dalla terapia: è più vivace ed attento, con grande soddisfazione del proprietario, che in passato appariva mortificato dalla sua troppa pacatezza, che riferisce: "Sembra che abbia finalmente tirato fuori la grinta, adesso si coincia a vedere un vero cane, buono ma attento, e che faccia un po' di guardai quando è ora!". Ora il quadro sembra fermo da almeno 15 gg., perciò consiglio di riprendere la somministrazione del rimedio con le stesse modalità e alla stessa diluizione.
3 Agosto - Di nuovo il rimedio ha avuto effetto provocando una reazione simile alla precedente, ma non con la stessa intensità; le lesioni interdigitali sono leggermente aggravate. Inoltre il miglioramento, che pure c'è stato, non è cosi evidente. Prescrivo Zea italica 200 CH, - dose sciolta in 5ml d'acqua, unica somministrazione, che può prendere solo il 10 Agosto.
28 Agosto - Mi telefona il proprietario e mi dice che 3 giorni dopo la somministrazione Elia ha esonerato una notevole quantità di siero, molto più carico di sangue della volta scorsa. Riferisce anche che le lesioni interdigitali non gli sembrano migliorate rispetto all'ultima visita, ma la lesione primaria sta guarendo e sta ricrescendo il pelo alla base della coda!
IL RIMEDIO
Zea Italica è un cosiddetto piccolo rimedio e le notizie che possiamo trovare nelle letteratura sono veramente scarse.
Si apprendono le informazioni forse più interessanti dall'Homeopathic Recorder, 1910, vol. XXV, n. 1 "Note sulla Pellagra", che cita: "Dobbiamo considerare quanto esposto da uno dei nostri migliori personaggi, il francese Prof. Lombroso, che più di 40 anni fa ebbe l'idea di prescrivere per la pellagra la stessa sostanza che provoca tale malattia. Era l'anno 1867quando avanzò l'ipotesi che la causa della pellagra fosse il cereale deteriorato (dal fungo Ustilago maydis, n.d.r.), cosi provvide a trattare tale malattia con una preparazione di quella sostanza - Zea putrefatto, Zea italica. Il suo lavoro sulla pellagra lo portò ad avere ancora più fiducia nella Legge dei Simili. Parimetri egli impiegò Ustilago maydis nel trattamento di malattie che avevano delle analogie con la pellagra come, per esempio, la psoriasi".
Quanto riportato spiega come le poche notizie di Materia Medica su Zea italiaca si trovino in Boericke proprio alla fine del capitolo dedicato ad Ustilago.
Sono interessanti le note di Hale su Ustilago (Symptomatology of the new remedies): "Il carbone del mais è un fungo prodotto sugli steli, germogli, ecc. Spesso raggiuge delle misure ragguardevoli e può essere anche più grande in un'arancia (certe fonti affermano che possa raggiungere la dimensione di una testa di un bambino, n.d.r.). Esso risulta coperto da una pellicola di colore grigio scuro o marrone che si rompe una volta giunta a maturazione (permettendo alle spore di spargersi nell'ambiente circostante e di essere anche trasportate dall'aria, n.d.r.). Le spore sono sferiche, minuscole, la loro superficie è coperta da protubernze appuntite, come spine; sono radicate, quasi nere e polverulente, tanto che, a occhio nudo, assumono un'apparenza simile alla fuliggine. Questa specie non va confusa col carbone del grano, Ustilago segtum, travato nel frumento, nella segala, nell'avena e nell'orzo."
Le seguenti note sono tutte ciò che sono riuscito a ricavare da una ricerca su Zea italica nel Repertorio e nella Materia Medica:
BOERICKE : "Possiede proprietà curative in malattie dermatologiche, particolarmente nella psoriasi e nell'eczema rubrum. Mania di lavarsi. Impulso al suicidio, particolarmente per affogamento. Facilmente irritato. Appetito aumentato, vorace, si alterna con disgusto per il cibo. Pirosi, nausea vomito, migliora bevendo vino". [Sintomi assolutamente diversi da quelli descritti da Clarke nella sua Materia Medica al capitolo Stigmata maydis che rimanda a Zea].
GUERMONPREZ: "DRENANTE CUTANEO. Eruzioni secche e squamose; psoriasi. Si utilizza a basse diluizioni (da TM a 3 CH) a complemento del trattamento della psoriasi. Più spesso è associato a Fumaria e a Saponaria col quale realizza una sinergia provata diverse volte. Berberis e Berberis aquifolia sono altri complementari al trattamento della psoriasi. [In questa Materia Medica c'è la corrispondenza nell'elenco dei sintomi, ma nella parte generale sono descritte le caratteristiche di Zea Mays, con evidente confusione da parte dell'Autore, che fa apparire quest'ultimo rimedio privo delle caratteristiche, soprattutto urinarie, destritte da Clarke].
VANNIER: "AZIONE PROFONDA SULLA PELLE. Impulso a suicidarsi per annegamento. Alteranza di appetito vorace e di disgusto per gli alimenti. Pirosi, nausee, vomiti, migliora bevendo vino. Affezione cronica della pelle. PSORIASI. Relazioni: Ustilago Maydis (psoriasi). Bismuthum (distrurbi gastrici). COMPLEMENTARE: psorinum".
Repertorio Synthesis (RADAR vers. 7.3):
1. MIND - BATHING - desire to bathe;
2. MIND - DELIRIUM.
COMMENTO
Il caso è recentissimo e non ancora concluso; prendiamolo come una delle tante osservazioni che la nostra pratica quotidiana ci offre, ma possiamo dire che ha il merito di indurci ad indagare un rimedio poco conosciuto. Cosa possiamo annotare a matita nelle nostre note personali? Quali sono cioè i punti che dovremo tenere sotto stretta osservazione per convalidarli o meno?
1. In Zea italica c'è la combinazione degli elementi del mais e del suo fungo, che si concretizza in un rimedio con caratteristiche che, da quanto si legge in letteratura, non possono essere considerate come la somma delle caratteristiche dei due rimedi corrispondenti, Zea Mays e Ustilago Maydis, allo stesso modo di come il mais intaccato dal fungo perde le sue caratteristiche originali.
2. il caso clinico analizzato sembra confermare il notevole tropismo cutaneo del rimedio, di cui addirittura Psorinum viene segnalato come complementare.
3. Zea italica ha desiderio, quasi bramosia di bagnarsi, al contrario di Psorinum e, ovviamente, Sulphur che nel Repertorio a SINTOMI GENRALI - Avversione al bagno (terrore di bagnarsi), sono al III° grado. Quindi potrebbe essere una valida alternativa per un Sulphur o uno Psorinum con desiderio di bagnarsi, nei casi di malattie cutanee che indicano uno di questi due rimedi.
4. Il cane Elia ha mostrato di aver almeno tre sintomi caratteristici: MALIGNO, rancoroso - RISERVATO - PESCE, desiderio. Occorrerà verificare questi sintomi e l'eventuale relazione con Natrum.
In ogni caso è convinzione personale che il rimedio sia molto interessante e per questo vale la pena di usarlo, anche a scopo sperimentale, per aumentarne la conoscenza. Per noi veterinari, inoltre, sarebbe un toccasana per la forte incidenza di malattie cutanee con le quali abbiamo quotidianamente a che fare.
Prodotto Consigliato
Lo trovi anche in: Omeopatia per gli Animali
Altri articoli dello stesso autore
In ricordo di Eugenio Candegabe [Maestro dell'Omeopatia]
Lo trovi in: Storia dell'Omeopatia
Autori: Andrea Brancalion
Il 23 marzo 2019 il Maestro Eugenio Federico Candegabe è passato oltre, nella dimensione a cui tutti torneremo, come Hahnemann disse. Sarà ricordato per sempre come uno dei massimi interpreti della Materia Medica Omeopatica a…
Vet...E.R. Cronache dal pronto soccorso veterinario omeopatico
Lo trovi in: Omeopatia per Animali
Autori: Andrea Brancalion
Ore 18.45 Ah beh, Dottore, non mi parli di Omeopatia perché a queste cose non ci credo! Una volta mia figlia aveva il mal di gola e sono andata dal Farmacista: "Mi faccia provare qualcosa di omeopatico, che non ho voglia di …
Un caso di epilessia in un Dobermann trattata con il rimedio omeopatico Chocolate
Lo trovi in: Omeopatia per Animali
Autori: Andrea Brancalion
Si tratta di un Dobermann, maschio di 1 anno e 9 mesi. La patologia per cui viene sottoposto a consulto è rappresentata da una vibrazione che inizia dalle orecchie per poi estendersi al capo e coinvolgere il collo con flessione …
Peritonite infettiva nel gatto (FIP) guarita con l'Omeopatia
Lo trovi in: Omeopatia per Animali
Autori: Andrea Brancalion Diego Cattarossi Italo Conedera
La Peritonite Infettiva Felina (FIP) è una malattia virale sistemica immunomediata, abbastanza diffusa nel gatto domestico, il cui agente eziologico è un coronavirus molto simile ai coronavirus responsabili di altre malattie d…
Cosa non è l'Omeopatia
Lo trovi in: Metodologia Omeopatica
Autori: Andrea Brancalion Renata Calieri
Omeopatia: molti ne fanno uso o ne sono venuti a contatto per un passaparola, per informazioni ricavate dai giornali o dai mezzi di comunicazione di massa, o per il fortuito suggerimento di un Medico o di un Farmacista. È noto a …
L’Omeopatia tra materia, energia e risultati mira sempre alla causa!
Lo trovi in: Metodologia Omeopatica
Autori: Andrea Brancalion
Il fondatore dell'Omeopatia, Samuel Hahnemann, oltre 200 anni fa scriveva che l'origine delle malattie era dovuto ad una disritmia, uno squilibrio, della dynamis, cioè del principio vitale che organizza e mantiene tutte le …
Tutte le specie animali possono essere curate con l'Omeopatia
Lo trovi in: Omeopatia per Animali
Autori: Andrea Brancalion
Hahnemann afferma che la cura degli animali deve essere attuata con gli stessi metodi adottati nella medicina per l'uomo (1). La pratica veterinaria dell'Omeopatia è iniziata da subito ed è stata una grande risorsa per la salute d…
Il Metodo Argentino dell'Omeopatia Pura di Candegabe-Carrara in Medicina Veterinaria Omeopatica
Lo trovi in: Omeopatia per Animali
Autori: Andrea Brancalion
Il Veterinario Omeopata, come il Medico, ha la necessità di ridurre al minimo i pregiudizi di fronte al paziente e di osservare delle regole di obiettività che gli permettano di fare la migliore prescrizione. Il nemico più su…
L'Algoritmo Candegabe
Lo trovi in: Attualità
Autori: Andrea Brancalion
Cronistoria di un "salto quantico" al XIII° Congresso Internazionale di Omeopatia a Preganziol (TV) Il 10 aprile 2008 ricevo una e-mail dall'amico fraterno Marcelo Candegabe, a cui mesi prima avevo comunicato che avremmo potuto …
Trattamento omeopatico della dissenteria invernale nel bovino da latte
Lo trovi in: Omeopatia per Animali
Autori: Andrea Brancalion Italo Conedera
La Dissenteria Invernale del Bovino da Latte (DIBL) è una malattia molto diffusa della quale ancora non si conosce l'eziologia clinica. Più volte è stato isolato il Campylobacter fetus, varietà jejuni, principalmente dal con…
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L'Autore e l'Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall'uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione