Anche se criticata, l'omeopatia usata da 11 milioni di italiani
Categorie: Attualità
Autori: Giovanni Gorga
Fonte: Libero
L'omeopatia è una medicina e chi la utilizza è ben consapevole del suo valore. Come ogni anno Omeoimprese, l'associazione che riunisce le aziende produttrici di farmaci omeopatici in Italia e che ho l'onore di presiedere, ha voluto commissionare a EMG Acqua una ricerca per capire cosa pensino gli italiani della medicina omeopatica. I dati ottenuti sono inequivocabili e non lasciano alcun margine all'interpretazione soggettiva.
Un'importante fetta di popolazione, l'82%, conosce perfettamente l'omeopatia e oltre 11 milioni di italiani (17%) la usa regolarmente.
Dall'indagine emerge che oltre la metà degli utilizzatori ha un'età compresa tra i 35 e i 54 anni ed è per lo più di sesso femminile (69%) con un titolo di studio di scuola superiore (51%). La medicina omeopatica è usata più al nord che al sud: il 30% sta nel Nord Ovest e il 28 nel Nord Est.
Il dato interessante di quest'anno, però, è che oltre al passaparola di amici e parenti (39%), chi utilizza medicinali omeopatici lo fa sempre di più su indicazione del farmacista (28%) e del medico di base (20%).
Nonostante gli ostracismi, anche mediatici, i pregiudizi e la campagna di disinformazione che da tempo accompagna il tema della medicina omeopatica e che recentemente ha raggiunto toni molto aspri, inizia a farsi strada il concetto che i medicinali omeopatici sono "farmaci" ed è pertanto corretto, anzi doveroso, rivolgersi a medici e farmacisti.
COMPETENZA
Gli omeopati sono medici, in Italia sono circa 20.000 i professionisti di tale disciplina, che dopo la laurea in medicina ed una eventuale specializzazione iniziano un percorso di studi di almeno tre anni e successivamente si iscriveranno al "registro" presso l'Ordine dei Medici di competenza. Quindi il fatto che sia in crescita il numero di medici e farmacisti che consigliano o utilizzano a vario titolo e in varia misura la medicina omeopatica è un ulteriore segno della serietà e, certamente, anche dell'efficacia di questa branca della medicina.
Che al mondo, e quindi anche in Italia, ci siano molti ciarlatani, incompetenti e incapaci, purtroppo è un dato di fatto, e come spesso capita in tutte le categorie umane compresa quella degli Omeopati, per colpa di uno che sbaglia si finisce con il colpevolizzare l'intera categoria.
L'UTILIZZO
La medicina omeopatica altro non è che uno strumento nelle mani del medico. Può avere una valenza positiva o negativa a seconda di come viene utilizzata. Allo stesso modo di un bisturi che può uccidere o salvare la vita a seconda della mano che lo adopera o delle conseguenze o benefici di una qualunque cura allopatica a seconda che venga somministrata bene o male. È pertanto sbagliato considerare l'omeopatia una "medicina alternativa", o peggio ancora, una "pratica alternativa", e ahimè il 12,2% degli italiani quando parla di omeopatia lo fa in questi termini.
Sarebbe bene che questa percentuale di italiani prendesse contezza del fatto che la medicina omeopatica non può essere definita "alternativa" poiché opera in un quadro legislativo e normativo ben definito e chiaro.
Dei medici e del percorso formativo a cui sono tenuti a norma di legge per poterei iscrivere ai registri presso gli Ordini dei Medici abbiamo già detto ma va ricordato che anche i medicinali omeopatici sono regolamentati (produzione, distribuzione, commercializzazione) da rigidissime leggi, le quali prevedono che soltanto quel medicinali che avranno ottenuto una particolare autorizzazione dall'Agenzia del Farmaco (appunto...) potranno essere commercializzati.
Detto questo, la ricerca ha chiesto al campione di italiani intervistato una descrizione spontanea del medicinale omeopatico. L'82,1% ha subito ricordato la "naturalità del farmaco" (39,8%), che si tratta di medicinali che utilizzano principi attivi naturali (39,9%) e che non sono tossici e quindi realizzati senza l'utilizzo di prodotti chimici (33,1%).
Non solo, 32 milioni di italiani giudicano la medicina omeopatica non dannosa, ma anzi utile (28%) o comunque innocua (36%). Il 6,3% degli intervistati riconosce che il medicinale omeopatico è privo di effetti collaterali, percentuale in crescita (11,9) tra gli utilizzatori. La medicina omeopatica è utilizzata, in particolare, per curare riniti e raffreddori (62%), il 34% degli intervistati vi ricorre per problemi dell'apparato respiratorio e contro le allergie, mentre il 31% per combattere problemi digestivi. E ancora, il 27% per dolori articolari e muscolari, mentre il 26% per problemi gastrointestinali. Anche l'insonnia (22%) e l'emicrania (21%) vengono curati con l'omeopatia, così come i disturbi agli occhi (15%).
Sono sicuro che, nonostante questi dati, il dibattito sulla medicina omeopatica continuerà ancora per lungo tempo, auspico però che il confronto possa avvenire nei luoghi deputati, ovvero le Università, gli istituti di ricerca clinica ed i laboratori e si smetta invece di voler far passare la Medicina Complementare (questa è la definizione a norma di legge) come una pratica poco seria, senza fondamento scientifico e con scarso consenso.
Con buona pace dei detrattori, siano essi luminari della scienza o semplici pazienti, così non è.
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