Un flusso continuo. Un caso clinico omeopatico di Aurum muriaticum natronatum
Categorie: Casi Clinici
Autori: Giuseppe Fagone
Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista
Conosco Mary da molti anni. Ho curato, proprio perché mi conosceva, il padre che era stato operato di un tumore laringeo, riuscendo a risolvere in modo accettabile i suoi problemi disfagici e disfonici. La prima volta che ho preso in cura questa paziente è stato nel 1991 per episodi menometrorragici, il flusso abbondantissimo si protraeva per quindici giorni e grossi coaguli scuri alla fine, umore estremamente irritabile nei giorni che precedono l'inizio del mestruo, le veniva anche da piangere facilmente, con netto miglioramento all'inizio del flusso. Tra un ciclo e l'altro erano presenti dolori pelvici, nel 1985 aveva subito un raschiamento per una condizione simile, inoltre sia nel 1985 che nel 1991 Mary indicava come unica possibile concomitanza un lutto. Dal punto di vista generale era così stanca che l'unica cosa che avrebbe voluto fare era strisciare (sic!). Allora prescrissi Lach. 06/LM dose unica ripetuta periodicamente, con risultati, dal mio punto di vista, solo modestamente accettabili.
La rivedo nel 1994 è il 26 maggio. Mi racconta, che all'inizio del 1993 ha dovuto fare un'interruzione volontaria di gravidanza perché era stato scoperto un fibroma uterino nell'area di impianto placentare. Ad aprile 1994 ha eseguito un Pap-test con riscontro di quadro infiammatorio e presenza di miceti, trattata dalla sua ginecologa con ovuli. Ha ancora un flusso molto abbondante da qualche mese, ancora con sangue rosso vivo per cinque o sei giorni e dopo per altri cinque otto giorni coaguli grossi e scuri. All'ecografia si riscontrano un mioma uterino di 40 mm alla parete sinistra ed altri piccoli miomi il più grosso dei quali di circa 6mm. L'unico suo problema è la stanchezza, che tutti le hanno spiegata essere dovuta alla "mancata anemizzazione" da cui è affetta, all'emocromo si hanno: GR 3.200.000, GB 7.200, HB 11,40, HT 32,8, MCHC 34,7, Ferritina 31,3. A me francamente non sembra che 11,4 di emoglobina a tre milioni e due di rossi possano giustificare il termine marcata anemizzazione, né tantomeno spiegare da soli la stanchezza di cui mi parla Mary, per cui cerco di indagare cosa non vada, oltre ai dati di laboratorio.
Al mattino alzarsi è una fatica mostruosa, è proprio difficile riuscire a cominciare la giornata, ma muovendosi sembra migliorare progressivamente, per cui il centro della giornata va bene, riesce a fare l'insegnante, e badare alla casa, ha un marito ed un figlio, ma se si ferma crolla, come se la stanchezza non riuscisse a prendere il sopravvento finchè lei è in attività, ma la sera si addormenta molto presto, rispetto alle sue precedenti abitudini. Rispetto a quando le avevo prescritto Lachesis ora il flusso non è più preceduto da dolori, lei soffriva a livello pelvico, né si sente irritabile o nervosa, e questo sia prima che durante come dopo il flusso mestruale. Mentalmente l'unico suo problema sembra essere il dispiacere per la morte del padre, un dolore che nonostante siano già passati molti mesi le ritorna e poi una certa irritabilità con gli altri perché non si sbrigano, la gente si muove così piano che non le sembra nemmeno di essere a Milano. Solo a quel punto mi accorgo che la sua voce è rauca e che sembra stare sempre a schiarisi la gola, forse ho associato alla malattia del padre, chissà.
Cerco, con l'aiuto del Radar recentemente acquistato, della materia medica di Boericke e dell'esperienza del pregresso trattamento, di estrarre dei sintomi che sono indubbi, quel che viene fuori è:
- FEM. - ABORTION
- FEM. - METRORRHAGIA
- FEM. - MENSES - PROTRACTED
- FEM. - MENSES - COPIOUS
- FEM. - MENSES - CLOTTED - DARK CLOTS
- FEM. - TUMORS - UTERUS - FIBROID
- FEM. - TUMORS - UTERUS - FIBROID - FULL OF
- LARYNX - SCRAPING AND CLEARING LARYNX
- GEN - WEAKNESS - MOR NING RISING ON
- GEN - MOTION AMEL
- MI. - AILMENTS - GRIEF
- MI. - IMPATIENCE
Non mi sembrava molto, soprattutto in considerazione del fatto che ero abituato a vedere moli più sintomi mentali, però di quello disponevo e con quello avrei dovuto trovare la via, di certo se avessi avuto più esperienza avrei trovato molti più sintomi, ma forse la fortuna della paziente fu la mia inesperienza. Ad un'analisi superficiale della repertorizzazione venivano fuori i soliti rimedi. Primi fra tutti Pulsatilla, Lycopodium, Belladonna, Lachesis, Platina e poi Phosphorus, Sulphur etc. ma nella scrittura della cartella avevo evidenziato quelli che mi sembravano i sintomi più importanti e quindi a parte l'abbondanza del flusso bisognava tenere ferma la causa di tale evento, quindi la presenza di miomi uterini e un possibile indurimento della massa uterina, dopo non potevo non notare questa stanchezza al risveglio, cosa c'è di più innaturale dell'essere stanchi dopo aver dormito? Ma anche il miglioramento della stanchezza con il movimento deve essere considerato come strano, raro e peculiare. Infine ad ogni lutto ad ogni dolore si ha una recrudescenza della sofferenza, il Grief colpisce questa paziente in modo molto importante.
Isolando questi sintomi e analizzando quanto riportato nel Repertorio, mi accorgo tra gli altri rimedi di uno che mai avevo visto Aur-m-n, che mai sarà? Aurum muriaticum natronatum, vado subito a sfogliare l'Enciclopedia di Allen e trovo ben cinque pagine di sintomi della materia medica pura. Il Cloruro doppio di sodio e oro aveva molti dei sintomi della mia paziente ma dell'utero non riportava nulla, vado a guardare il Boericke e su quel prezioso libro c'è una paginetta e tutti i sintomi della mia paziente. Ma il problema di difficile risoluzione è la sfera mentale, nel repertorio e sulle materie mediche su Aur-m-n. vi sono sei sintomi, disturbi dopo collera, ansia, impazienza, indifferenza per la propria guarigione, ninfomania, disposizione al suicidio. Ma leggendo con attenzione le rubriche dei Disturbi dopo Dispiacere, vi troviamo l'oro e i suoi sali.
Siccome la proposta che era stata fatta alla paziente era l'isterectomia, perché tanto a quarantotto anni ormai cosa se ne faceva dell'utero? (mi sono sempre chiesto dove abbiano preso lezioni di bon ton e soprattutto come concepiscano l'essere umano certi ginecologi), ho prescritto AUR-M-N. 30 CH in gocce, cinque gocce tre volte al giorno per sette giorni poi sospendere e richiamare dopo il mestruo. Durante l'estate la sento un paio di volte al telefono, mi racconta che le sembra di andare un poco meglio, sia per quel che riguarda il ciclo che la sua stanchezza.
Non mi basta sapere che a lei sembri di stare meglio, voglio avere la certezza che stia meglio, per cui la rivedo il 7 ottobre del 1994, l'ecografia eseguita qualche settimana prima è invariata rispetto alla precedente, però il mestruo arriva ogni 28 giorni e dura sette-otto giorni, con un flusso normale, dal punto di vista delle forze si sente meglio e il suo umore è migliorato. Riprescrivo Aur-m-n. 30CH cinque gocce una volta alla settimana. Il 27 gennaio 1995 gli esami di laboratorio presentano un emocromo quasi normalizzato con 4.010.000 di GR, 11 di emoglobina e 50 di sideremia, il flusso si presenta ogni 28 giorni dura 7-8 giorni ma gli ultimi tre giorni è proprio scarso. Al pollice destro da qualche tempo presenta un taglio al polpastrello, non dolente.
Questo sintomo (Extr. - cracked skin - fingers - tip of) non presenta sul repertorio il rimedio che la paziente sta assumendo, come non lo trovo sulla materia medica, però c'è Aur-m., capisco che non si può estendere un'indicazione ma eravamo nella stessa famiglia. Ripete ancora per qualche settimana Aur-m-n alla 30 CH cinque gocce una volta alla settimana, il taglio va via rapidamente, dalla primavera lo sospende, ad aprile l'ecografia pelvica presenta un quadro sovrapponibile al precedente, ma il flusso è regolare e normale e non è accompagnato da disturbi. Mi richiama ancora una volta il 26 marzo 1996 perché è ritornata la stanchezza che migliora con l'attività fisica e peggiora quando si ferma, riprescrivo le stesse gocce tre volte al di per tre giorni.
Non risento la paziente fino al gennaio 2000 quando ci sentiamo per un banale problema del figlio, mi dice che lei non ha più avuto metrorragie, ora però sente che sta arrivano la menopausa, quest'anno compie cinquant'anni, ma questo non è un problema, anche perché l'utero continua a stare al suo posto e svolge la sua funzione senza problemi per la paziente.
CONCLUSIONI
Questo caso mi ha fatto scoprire un rimedio, che è veramente poco usato, e dalle mie recenti letture ho scoperto che invece è possibile rivalutare questo rimedio alla stregua di un policresta. Nelle materie mediche classiche Aur-m-n. è citato come un rimedio con una spiccata azione sull'apparato genitale femminile, in specie tumori ed indurimenti del miometrio. Azione sembra svolgere anche sull'orchite e su ulcere e verruche dei genitali maschili. Altro distretto particolarmente colpito dall'azione di questo rimedio è il tessuto osseo, dove sono presenti segni reumatici, gottosi e stati suppurativi. Lo stato suppurativo è proprio anche delle ghiandole, delle mucose orale e nasale e degli occhi. Anche da queste brevi annotazioni si rileva come in realtà si tratti di un rimedio con un forte tratto sifilitico, cosa propria di tutti i sali d'oro.
Spesso i rimedi ad impronta sifilitica, vengono scelti e prescritti dal medico omeopata solo su pazienti con patologie lesive, questo perché il quadro classico che di essi è conosciuto riguarda il loro aspetto più squisitamente lesionale. Credo che, però, dovremmo pensare alle medicine omeopatiche come ad agenti che sviluppano la loro azione con una progressione che partendo da una azione funzionale arriva fino al piano lesionale e questo vale anche per medicine di azione francamente sifilitica. Quello che osserviamo nei nostri pazienti è proprio una progressione della patologia, ma essa anche nello stadio del disturbo funzionale se è espressione di una sofferenza di tipo sifilitico si mostra come tale anche nella manifestazione dei sintomi funzionali e mentali ed ancor prima di dare lesioni. Ogni buon omeopata sa che una malattia cronica è tale fin dal suo esordio, perché è espressione di un miasma cronico, o se non si vuole avere a che fare con la teoria miasmatica, è almeno espressione di una sofferenza profonda del soggetto, che interessa la sua totalità.
A proposito delle medicine deriva dall'Oro, vedremo allora, che in fase iniziale, il paziente sarà semplicemente pessimista, vivrà la sua vita in modo affrettato e preoccupato, rincorrerà il suoi doveri senza riuscire a sentirsi soddisfatto dal modo in cui li porta a termine. Solo col trascorrere del tempo questa sofferenza si approfondirà fino ad arrivare al quadro tipico delle materie mediche classiche, dove si descrivono i tipici sintomi dell'Oro, così profondamente distruttivi nella sfera mentale e fisica. A questa impronta non sfugge nemmeno Aur-m-n., il quale ha come suo tratto distintivo il nascondere la propria debolezza e proteggere la propria vulnerabilità, mettendo in atto una serie di atti di evitamento, mentre fisicamente vi è un netto miglioramento con l'esercizio fisico. Dal punto di vista delle diagnosi differenziali vanno valutati: Aur., Aur-m., Aur-s., Carc., Lyc., Nat-m., Nux-v., Staph.
BIBLIOGRAFIA:
Kent J.T: Repertory of our materia medica
Schroyens Frederik: Synthesis, Repertorium Homeopathicum Syntheticum
Boercke William: Pocket manual of Materia Medica
Vermeulen Frans: Concordant Materia Medica
Allen T.F.: The Encyclopedia of Pure Materia Medica
A questa bibliografia va aggiunto un testo che non conoscevo fino al marzo 2000 e che mi ha permesso di scoprire proprio i sintomi mentali che mi mancavano: Terje Wulfsberg: Three piece of Gold, Homoeopatibokhandelen, 1998, Oslo.
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