Bambino spagnolo morto d'asma, Omeoimprese: clima da caccia alle streghe, manca informazione

"E' ancora un tragico fatto di cronaca a far parlare di omeopatia in Italia. Una branca della medicina considerata tabù da politici e oggetto di strumentalizzazioni frutto dell'ignoranza che persiste nel nostro Paese nei confronti delle cure complementari. Che sono complementari, appunto, non sostitutive".

La misura è colma per Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, l'associazione che rappresenta le aziende che producono e distribuiscono i farmaci omeopatici, nata con lo scopo di promuovere un corretto approccio all'omeopatia e lavorare con le Istituzioni per normare il settore.

"La tragica morte del bimbo spagnolo - continua Gorga - nasce da una storia di deviazione e degrado culturale che non ha nulla a che vedere con l'omeopatia. Qui parliamo di scelte terapeutiche sbagliate, che probabilmente non sono nemmeno imputabili ad un medico. Se ho in atto un infarto, non mi curo con farmaci da banco né con l'omeopatia, corro in ospedale. Così se mi viene riscontrato un tumore, mi affido ad un oncologo. Piuttosto utilizzo i farmaci omeopatici per alleggerire gli effetti collaterali della chemioterapia e della radioterapia.

L'omeopatia ha delle sue peculiarità e caratteristiche, come tutte le classi farmaceutiche. Purtroppo episodi come questi offrono l'appiglio ai detrattori della nostra medicina per avviare controffensive mediatiche durissime. Perché questo clima da caccia alle streghe? E perché solo in Italia?"

"I nostri farmaci - conclude il presidente di Omeoimprese - sottostanno alle regole dell'Agenzia Italiana del Farmaco, come avviene per i generici, i radioterapici, gli emoderivati e qualunque altra classe farmaceutica. E' vero che la scienza non è democratica, come ricorda con un noto e stimato divulgatore scientifico, ma è bene ricordare altrettanto in maniera indiscutibile e non democratica che il medicinale omeopatico è un farmaco".