Amenorrea in giovane ragazza guarita col rimedio omeopatico Atropinum
Categorie: Casi Clinici
Autori: Gennaro Muscari Tomaioli
Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista
E' una bella ragazza di 24 anni, di aspetto e modi un po' mascolini, con capelli corti e neri. L'abbigliamento è un po' "dark", apparentemente trasandato e di qualche taglia superiore al necessario, ma si nota che è ricercato, con una certa attenzione ai dettagli. Il motivo della visita è un'amenorrea che perdura da 3 anni, preceduta - intorno ai 20 anni - da un periodo di anoressia che si alternava con bulimia e vomito indotto. Sospetto che ci sia ancora un problema di nutrizione e chiedo quanto pesa: "49-50 Kg, mai pesato meno" (per 1m e 68 di altezza).
Mi fa presente che ha già fatto una cura "alternativa" l'anno prima, cioè della fitoterapia che ha fatto ricomparire il flusso mestruale solo per alcuni mesi. Mi mette subito al corrente che fuma spesso marijuana e da almeno 10 anni. Soffre spesso di vaginiti e cistiti - "comunque di problemi in quella zona" - dice.
Riguardo al passato non emerge nulla di rilevante; infatti - dice - "avuto solo una verruca sotto il piede qualche anno fa, che poi mi sono fatta togliere da una di qho uelle fattucchiere che, lei non mi crederà, me l'ha fatta sparire addirittura senza vedermi, ha solo voluto sapere da un'amica di mia madre il punto esatto del piede e poi non ha neanche voluto una lira!".
Dopo essermi fatto lasciare il nome della "fattucchiera" - non si sa mai! - le chiedo di parlarmi dei suoi desideri e delle sue avversioni alimentari:
"Mi piacciono i dolci, le patate fritte, la maionese, i superalcoolici, il limone - fin da piccola - tanto che lo mangiavo spremuto sul pane! Invece non ho mai sopportato la birra e non mangio tanto volentieri la carne".
Riguardo all'apparato digerente:
"Ho stitichezza ogni tanto per 4-5 giorni e allora devo prendere dei lassativi a base di erbe o mi faccio un piccolo clistere; e poi ho spesso gonfiori intestinali e qualche volta anche dolori. Ho spesso la bocca secca, soprattutto il palato e da alcuni mesi ho una specie di calletto sulla lingua, come un nodulino".
Riguardo alla temperatura mi dice che è piuttosto freddolosa, senza modalità rilevanti e che l'inverno precedente ha avuto dei geloni, sia alle mani che ai piedi.
Osservo le dita e le chiedo spiegazione dell'infiammazione intorno alle unghie:
"Mi mangiavo le unghie e ora più che altro le pellicine. a volte mi sembra quasi di sentire l'impulso di mordermi, di farmi male". Le chiedo del sonno e della posizione preferita: "Per addormentarmi devo mettermi sul fianco sinistro; anche sul destro mi giro ma poi so che devo tornare sul sinistro per dormire. Nel sonno mi capita qualche volta di chiedere aiuto e poi sogno spesso di fuggire da qualcuno che mi corre dietro".
Riguardo alla situazione familiare:
"Vivo con i miei, con cui però non vado molto d'accordo: sono troppo attaccati ai soldi, troppo consumistici, i classici borghesi. Ho frequentato il liceo linguistico e qualche anno di psicologia, poi ho mollato proprio per non pesare troppo sui miei e così ho trovato lavoro come impiegata in uno studio notarile. Poi ho un fratello che ha 7 anni più di me e che vive per conto suo".
Le chiedo di parlarmi del suo carattere:
"Sono silenziosa, prima studio l'ambiente poi mi espongo parlando. Ho il pallino di voler far tutto da sola, di mettermi alla prova, per esempio è da un po' che vorrei andare a vivere a Londra. E sono un'appassionata motociclista: ho una grossa moto Enduro".
E della situazione affettiva:
"Due anni fa mi sono lasciata da un ragazzo dopo cinque anni che eravamo insieme perché mi trattava come una mamma. Il ragazzo di adesso è molto regolare, lineare, e vorrei andare a vivere con lui".
Non riesco ad ottenere altre informazioni e allora le chiedo del suo carattere da bambina:
"Da piccola ero molto buona e difendevo sempre gli amici più deboli, difendevo gli animali, per esempio sono stata molto male per un cane che mi è scappato".
Le domando cosa fa quando è di malumore o quando le è andato tutto storto e in particolare come reagisce ad una eventuale consolazione: "Preferisco stare da sola e non mi va proprio che qualcuno mi si avvicini".
Le chiedo se ha qualche problema con il sesso:
"Ora va meglio con questo ragazzo. Fino a qualche anno fa, con il ragazzo di prima, non avevo mai raggiunto l'orgasmo".
Dopo la repertorizzazione con Radar Synthesis (vedi tab. 1), prescrivo Sepia quasi d'istinto, ma con un pensiero a Platina (oltre che per il suo atteggiamento, anche per l'aggravamento della consolazione, il chiedere aiuto nel sonno, la tendenza autolesionista).
Sepia officinalis 12 LM per un mese 5 gocce I dì e 18 LM per un altro mese.
La rivedo circa tre mesi dopo.
"Qualche settimana dopo che ho iniziato la terapia mi è sembrato che stessero per arrivare le mestruazioni, perché avevo gonfiori addominali e al seno, ma poi non sono venute. I primi giorni si era regolarizzato anche l'intestino, ma è durato solo per una settimana".
Riguardo all'umore:
"Mi sento un po' meno nervosa, più tranquilla, prima mi arrabbiavo molto facilmente. Però faccio spesso sogni violenti, ho sognato che litigando con una mia amica l'ho ammazzata! E poi sogni di castelli e palazzi che mi crollato addosso. Mi è andato via quasi subito quel nodulino sulla lingua, mentre mi dà sempre più fastidio la secchezza del palato. Il resto è rimasto tutto uguale".
Chiedo conferma dei sintomi e li aggiorno aggiungendo alla repertorizzazione il sintomo sui sogni e considerando anche la secchezza del palato (vedi tab. 2).
N.B. Nella repertorizzazione utilizzo spesso il punteggio zero con quei sintomi che non ritengo caratteristici, peculiari e importanti ai fini della repertorizzazione stessa, ma che comunque possono essere utili per la completezza delle informazioni o per confermare il rimedio scelto. Inoltre trovo necessario talvolta unire due sintomi simili (con una lettera accanto al valore del sintomo) come fossero una sola rubrica, per non raddoppiare l'importanza del sintomo contandolo due volte. A questo punto mi rendo conto che il rimedio potrebbe essere Belladonna e prendendo in considerazione anche Atropinum - "satellite" di Belladonna - mi lascio tentare da questo piccolo rimedio che non ho mai prescritto prima (vedi commenti sotto): Atropinum purum 12LM e 18 (1 mese con 12 e 1 mese con la 18).
Qualche settimana dopo Caterina mi telefona per una forte colite con diarrea, senza cause apparenti, per la quale le consiglio semplicemente di mangiare riso, bere limonate, centrifugati di carote e di portare pazienza!
Naturalmente le raccomando di interrompere l'assunzione del rimedio per un po' di giorni, finché non cessano i sintomi. Due mesi dopo torna in visita e mi annuncia raggiante: "Finalmente le mestruazioni sono tornate, quasi un mese fa. Ora sto veramente meglio: mi sembra di essere tornata me stessa. Sono piena di energia. Anche l'intestino va meglio". Le chiedo della secchezza del palato: "è vero, me ne ero dimenticata, non è più secco!". E ciliegina sulla torta, prima di uscire mi dice: "Una cosa curiosa: ho notato che da quando sono tornate le mestruazioni uso meno la moto, uso di più la macchina.."
Quest'ultimo particolare mi ha veramente colpito. Lo si potrebbe interpretare in varie maniere: una ritrovata femminilità (una grossa moto è da "maschiaccio"), un ridimensionamento del suo esibizionismo o un non "doversi più mettere alla prova?". Mah. Fermiamoci qui e accontentiamoci del riequilibrio raggiunto ormai consolidato in circa due anni di follow-up, nei quali ha assunto Atropinum 24 LM saltuariamente per banali motivi. Francamente, mi aspettavo di dover passare in un secondo tempo a Belladonna, che dovrebbe seguire bene Atropinum o completarne l'azione, ma finora non è stato necessario.
COMMENTO
1) Antropinum purum (o Antropinum sulphuratum) ha 272 sintomi in comune con Belladonna (su 427 di suoi), perciò lo si può considerare un rimedio vicino e simile a Belladonna; quindi se la paziente mostra dei sintomi di Belladonna insieme a sintomi Atropinum, molto meno sperimentato e molto meno rappresentato sul repertorio, potremmo essere autorizzati a provare il rimedio più piccolo.
2) La somministrazione di un rimedio similare come Sepia che evidentemente non era proprio lontano da lei - è come se avesse fatto emergere dei sintomi - i sogni violenti - che mi hanno segnalato dei rimedi ancor più simili alla paziente, cioè Belladonna e Atropinum, tra cui probabilmente il simillimum. E questo fenomeno, piuttosto frequente e citato anche da vari maestri, lo considero uno degli aspetti più preziosi e affascinanti della pratica omeopatica.
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