Allium sativum, un caso clinico omeopatico (con Repertorio finale)
Categorie: Casi Clinici
Autori: Massimo Mangialavori
Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista
I visita
Gennaro è un ex-imprenditore di 65 anni: simpatico, con un buon senso dell'humor e dai modi garbati, mi sembra la classica persona che ci tiene ad apparire "corretta". Elegante e curato nel suo aspetto, usa un buon profumo. Ho inoltre l'impressione che non abbia particolari aspettative nei confronti di una terapia omeopatica, nonostante questo sembra desideroso di fare del suo meglio per collaborare da "bravo paziente". Viene da solo in visita, accompagnato solo da una nutrita documentazione di tutti i suoi ricoveri, interventi, esami recenti e passati. Tutto questo materiale è tenuto con cura e presentato in modo ordinato, ma senza darmi l'impressione di tenerlo troppo in considerazione e senza nascondere un certo disappunto quando, verso la fine della visita, gli chiederò di poterlo consultare. Gastroresecato, diabetico ed enfisematoso, ha inoltre perso un figlio da pochi mesi, ma mi confesserà questo lutto solo dopo diversi incontri.
Esordisce spontaneamente:
"Ho dei seri problemi a mangiare e non so più cosa fare adesso. Mi hanno dato diverse diete, ma senza risultato. Se dovessi mangiare quello che mi hanno suggerito all'ospedale non potrei vivere: sia perché quel cibo non mi piace, sia perché non lo digerisco e poi ... me lo sento sempre su e giù nello stomaco e poi è un problema mettere d'accordo la dietista del centro diabetologico con il chirurgo ed il gastroenterologo. Dovrei avere più stomaci, come una mucca ... cosi li faccio tutti contenti . Ma io adesso non ne ho nemmeno uno intero, perché hanno pensato bene di togliermelo diversi anni fa ed ora che ci posso fare? Sto perdendo peso in continuazione e non so come andare avanti. Se continuo cosi dovrò passare all'insulina in breve tempo e non ne ho proprio voglia".
Domando quando cominciarono i suoi disturbi:
"I miei disturbi sono iniziati 20 anni fa circa ... con un malessere generale, poi un dolore nell'addome e mi ricoverai d'urgenza con una diagnosi di ulcera gastrica perforata, atrofia gastrica diffusa e metaplasia. Mi dissero che c'era una displasia mostruosa ... poi anche un'ernia jatale, ed ero molto anemico ... molto più pallido di ora. Ma non ho mai perso le forze, né la voglia di lavorare."
Domando se ricorda di avere accusato anche in precedenza disturbi digestivi:
"Ho sempre avuto problemi di digestione sin da piccolo. Da dopo che abbi la tubercolosi non mi sono mai più ripreso del tutto. Mi bastava un niente per fare indigestione e mi restava tutto sullo stomaco. Me ne accorgevo per il terribile sapore che avevo in bocca, mi svegliavo la mattina con un senso di putrido e non potevo mangiare niente. Ho consumato qualche tonnellata di mentine e altre cose per profumare l'alito perché è sempre stato un grosso problema per me ."
M'informo su come funziona adesso la sua digestione:
"Ancora adesso faccio indigestione molto facilmente ... e la nausea è una mia costante, ma mi hanno detto che è del tutto normale con il moncone di stomaco che mi ritrovo ."
Chiedo se ricorda qualcosa sulle caratteristiche del dolore prima del ricovero:
"Avevo dolori forti ... a volte un bruciore, ma la sensazione più brutta era un senso di spinta ."
Lo invito ad essere più preciso:
"Come se qualcosa dovesse uscirmi fuori. Spesso eruttavo o cercavo di andare di corpo ... non so come spiegare ... non è semplice, ma era come se avessi qualcosa dentro che non riuscivo a buttare fuori e ci provavo da tutte le parti ."
Continua cambiando argomento, quasi fosse infastidito dalle mie richieste di maggiori informazioni:
"Se non stavo attento prendevo la bronchite con niente, ma non ne ho mai più avute dopo che mi operarono per l'ulcera"
Chiedo se anche in merito a questo ricorda qualcosa di più remoto:
"Da ragazzino feci delle polmoniti ogni Primavera ed avevo raffreddori da fieno, iniziai che avevo 13 anni con una terribile emorragia nasale e poi continuai per anni. Mia madre si spaventò molto perché pensava che fosse la ricomparsa della vecchia TBC ... allora il primo problema fu la tosse con tanto sangue. Poi ho sofferto per anni di asma: in Primavera o in inverno se facevo lavori in mezzo alla polvere"
M'informo sulla situazione attuale in merito a questi disturbi:
"La sopporto meglio ora, ma sento pesantezza di petto ... una sensazione di oppressione spesso accompagnata da tosse. Adesso ho un enfisema e moltissimo catarro ... purtroppo anche questo ha un saporaccio ."
Domando se nota che qualcosa sia cambiato dopo l'operazione:
"Dopo l'intervento sono stato bene con i polmoni ... ma ci sono momenti che mi prende la nausea appena comincio a mangiare, solo per il sapore che ho in bocca a causa del catarro ... Spesso dopo mangiato, se insisto, mi viene poi un mal di testa che non resisto. Sento come due cose che si piantano qui: prima nello stomaco e poi nella testa"
Chiedo qualcosa sul suo appetito:
"Prima di operarmi mangiavo moltissimo ... mi ci hanno abituato perché sono sempre stato molto magro da piccolo, solo crescendo sono diventato rotondo, ma da dopo l'intervento mi sono sgonfiato di nuovo"
M'informo circa le sue abitudini alimentari di allora:
"Mi piacevano molto gli spaghetti ed il pane ...il nostro pane quotidiano, quello di Nostro Signore, adesso, purtroppo, solo un mozzico di pane mi dà l'impressione di stare meglio"
Domando qualcosa sulle sue funzioni intestinali:
"Non sono mai stato bravo ad andare in bagno ... mi sembra che le mie feci siano di sughero, galleggiano e non sono compatte ... come se sbriciolassi dei tappi nella tazza. Poi hanno un odore molto forte e mi sembravo grasse ... lasciano una strana striscia colata sulla tazza ... Di solito sono molto dure subito ... e poi molli e pastose ."
Chiedo se ricorda problemi intestinali anche in passato:
"Certo che mi ricordo, da piccolo e non solo, ho sofferto spesso di vermi intestinali ... ne ho avuti tanti e non mi passavano mai ... ma non per questo perdevo di peso, anzi!"
Domando se ricorda altre patologie di rilievo:
"Calcoli renali a 16 anni ... ricordo dei dolori atroci al rene destro ... poi si è ripetuto dall'altra parte dopo un anno e fui ricoverato. Già che ero in ospedale mi operarono anche di ernia inguinale, ce l'avevo da tutti e due i lati"
Gennaro sembra un po' infastidito dalle mie richieste di precisazioni. Ho come l'impressione che consideri più che sufficiente la semplice menzione di una patologia diagnosticata con tanto di esami di laboratorio. D'altro canto però mi sembra che non disdegni il fatto che mi interessi dei suoi problemi forse in modo un po' diverso da quello che ha avuto modo di sperimentare fino ad ora con altri colleghi.
Domando qualcosa sul sonno:
"Dormo male e faccio troppi sogni. Nei periodi che sono molto nervoso sogno spesso di volare e sono gli unici bei sogni che faccio. Gli altri li dimentico completamente." Dice quasi soddisfatto.
Domando che impressione gli faccia il dimenticare gli altri sogni:
"È la mia salvezza, io ho questo meccanismo molto efficiente, dimentico tutto quello che non mi piace. Lo cancello, come fa Lei con le cose che non servono più nel Suo computer. Via! Facevo dei bei voli e volavo sulle campagne piene di frutta ed alberi e mi svegliavo sereno. Spesso vedevo dall'alto qualcosa che non mi andava e più di una volta ho pensato di essere un rapace ... una specie di gufo o comunque un uccello notturno. Perché vedevo spesso dei serpenti nei miei sogni"
Chiedo che impressione gli facevano questi serpenti:
"Da un lato avevo l'impressione che fossero una preda, ma me ne tenevo bene alla larga. I serpenti non erano sogni piacevoli ... ne ho sognati tanti e sempre piuttosto minacciosi"
M'informo delle reazioni che gli suscitano i serpenti nella vita reale:
"Nella vita reale mi ripugnano ... nel sonno sentivo tantissima paura, ad essere onesto, a volte erano tanti erano davvero troppi ... da tutte le parti"
Detto questo mi sembra che Gennaro non abbia alcuna intenzione di continuare con questo argomento.
Dopo una pausa chiedo qualcosa del suo rapporto con il lavoro:
"Sono molto attento sul mio lavoro ... è il segreto del mio successo. Io mi sono fatto da solo e sono ancora un tipo all'antica. Quelli come me stanno sparendo ... ormai le ditte non sono più qualcosa di familiare"
Chiedo precisazioni:
"Ai miei tempi le cose funzionavano perché c'era uno, o alcuni uomini, che erano delle figure portanti. Adesso, forse giustamente, non é più cosi. La baracca deve andare avanti comunque e tutti non devono essere indispensabili. Ma poi, guarda caso, fanno i corsi con gli psicologi all'interno delle ditte per aiutare la gente a non sentirsi un numero. Io non ho mai avuto bisogno di queste cose: ho sempre rispettato chi faceva il suo mestiere. Sono un vecchio socialista, di quelli veri ed i miei operai mi hanno sempre rispettato perché sono partito come uno di loro e ce l'ho fatta, da solo. Non voglio mai fare brutta figura verso il cliente, se c'è da fare qualcosa io la faccio sempre prima e mai dopo. Se posso prima ancora che me la chiedano".
M'informo circa possibili passatempi. Dopo una pausa di incertezza mi dice:
"La mia passione ... è una cosa segreta perché un po' me ne vergogno. Gioco con i trenini e faccio dei plastici che hanno vinto parecchi concorsi. Poi per distrarmi lavoro anche nell'orto ... ma quello lo faccio perché non mangio la verdura del mercato ... ormai non sa più di niente. Ogni sera mi metto li ... almeno una mezz'ora e lavoro al mio plastico. Lo faccio da 40 anni ed ho cominciato che non avevo nemmeno il posto in casa.
Mia moglie mi sgridava perché allora non c'erano molti soldi ed i miei risparmi li spendevo in trenini. Andavo fino in Svizzera per comperare dei pezzi che non trovavo qui in /talia. Poi mi piace la Natura. Gli animali ed i boschi con i loro animali, ma nei boschi. La cosa più importante della mia vita è l'amicizia, per me è un valore sacro. Ma questo non significa che parli spesso e troppo di me ai miei amici. I veri amici per me sono quelli che sanno apprezzare il tuo silenzio e che capiscono quando ci devono essere, anche dopo 20 anni che non li senti".
Decido di fare un'osservazione un po' provocatoria e gli domando se pensa di avere una generale difficoltà a buttare fuori:
"E' una mia generale tendenza quella di avere difficoltà ad espellere ... se è questo che vuole dire, io non sono uno che butta fuori facilmente. Ho difficoltà ad urinare come pure ad andare di corpo ed anche a digerire e non respiro nemmeno bene. E' proprio cosi ... quando dico al mio medico che mi sento gonfio non mi sento mai capito ... è proprio questo che volevo dire, ma non mi era mai venuta un'immagine cosi chiara in testa. Adesso ho anche diversi disturbi prostatici, ma alla mia età mi hanno detto che non c'è nulla da fare e che mi dovrò operare tra qualche anno"
Domando qualcosa di più preciso in merito alle sua attuali abitudini alimentari e sulle sue possibili preferenze:
"Le cose che mangio più volentieri sono il pane con l'olio e le fette biscottate con il burro. La pasta non riesco più a digerirla, come tutti i farinacei che non sono lievitati. Bevo dei litri di Coca Cola al giorno perché mi aiuta moltissimo la digestione. La dietista dice che non dovrei con la mia glicemia, ma se bevo quella senza zucchero non digerisco cosi bene ... e poi quella li non è buona come l'altra"
«Allium sativum, un rimedio che ritengo molto significativo nel gruppo dei farmaci che classifico come "simili alle Liliflorae".»
ANALISI DEL CASO E PRESCRIZIONE
L'analisi del caso di Gennaro mi ha portato a considerare Allium sativum, un rimedio che ritengo molto significativo nel gruppo dei farmaci che classifico come "simili alle Liliflorae". Ci tengo a sottolineare la differenza tra la classificazione botanica di un gruppo di piante molto nutrito come è questo, e la possibile somiglianza tra alcuni rimedi che appartengono a questa famiglia botanica ed al tempo stesso presentano interessanti analogie di fondo anche sul piano omeopatico. Infatti sia analizzando gli aspetti comuni ai più conosciuti rimedi delle Liliflorae, sia analizzando quanto emerge dalla casistica clinica, possiamo identificare alcuni temi di fondo.
Ritengo che uno dei temi più importanti in questa famiglia sia un profondo "silent grief", un vero "silent grief", molto diverso da quanto viene riportato in letteratura per rimedi molti noti come Ignatia. Mi riferisco al fatto che, non solo nella mia esperienza, è comune osservare nella storia di pazienti che hanno giovato di questi rimedi una grossa sofferenza molto difficile da portare in superficie. La nostre letteratura descrive rimedi con apparenti gravi sofferenze non manifeste, dove il paziente esprime qualcosa in merito al suo dolore, lo lascia intravedere o lo menziona in modo più o meno diretto, magari senza poi essere in grado di parlarne.
Nel caso delle Liliflorae ho notato che il paziente tipo ha molta difficoltà in prima persona a farsi carico del suo dolore. Come se il suo male esistesse comunque, per sempre e con la chiara sensazione che niente possa essere fatto, nemmeno per tentare di affrontarlo. Come se una parte del paziente stesso fosse persa per sempre e non ci fosse nulla che la possa esprimere, castigandolo ad una sorta di continua costipazione del suo dolore. Questa situazione si esprime molto bene soprattutto sul piano somatico, dove la maggior parte dei sintomi si riferiscono proprio a qualcosa che "preme per uscire", ma che non trova possibilità di espressione (vedi i vari sintomi di tenesmo, senso di pienezza interna, pesantezza, pressione o pulsazioni). Spesso questo "inespresso" è sovente percepito come qualcosa di putrido, stantio, una cosa che fa male, si decompone e resta li come un cadavere senza tumulo.
Interessante notare che proprio rimedi come Allium sativum o Allium cepa presentano cosi spesso sintomi riconducibili a malattie dismetaboliche.
Nel caso di Gennaro osserviamo un altro elemento di spicco: una sua parte infantile mai assopita, non facilmente confessabile, presente in uomo molto pratico e di successo. Una parte che sembra legarlo per sempre ad una fase della vita spesso idealizzata come idilliaca, un periodo in cui nelle sue rappresentazioni probabilmente non si soffre e dove la crescita sembra inevitabilmente significante di dolori non elaborabili.
Su un piano superficiale, a livello comportamentale, spesso si osserva in questi pazienti la necessità di apparire molto curati, dedicando spesso molto tempo e spazio alla cura della propria persona.
Scendendo nel particolare vediamo cosa troviamo di interessante e più specifico per Allium Sativum.
Il repertorio riporta sintomi come:
Constriction: external, sensation of. {14> 54> 1OO} [K1]
Diabetes: mellitus. {13> 79> O} [C1]
Eating: overeating agg. {8> 23> O} [C1]
Eating: overeating agg.: ailments from. {O> 5> O} [C2s]
Emaciation. {14O> 158> O} [BRO1]
Emaciation: tuberculosis, in. {3> 1O> O} [BRO1]
Food and drinks: butter: desires. {2> 17> O} [K1]
Expectoration Taste: putrid. {11> 5O> O} [K1]
Taste: awful. {27> 69> O} [K1]
Disordered: diet, from indiscretions in. {6> 12> O} [BRO1]
URGING TO URINATE, MORBID DESIRE: CONSTANT: DISTENDED BLADDER, WITH, BUT PASSING ONLY A FEW DROPS. {O> 1> O} [K1]
Urging to urinate, morbid desire: only a few drops pass until the next stool, when it flows freely. {O> 2> O} [K1]
Considero interessanti altri sintomi come:
DREAMS: JOURNEY: RAPID TRANSIT, OF. {O> 1> O} [KR1]
DREAMS: RAPID TRANSIT FROM PLACE TO PLACE. {O> 1> O} [K1]
Nel caso specifico Gennaro non si è espresso precisamente in questi termini, ma, senza lanciarmi in probabili quanto possibili interpretazioni, la mia esperienza di altri casi mi ha permesso di osservare spesso sogni in cui il paziente in qualche modo si allontana volando, riuscendo ad evitare il confronto con qualcosa di molto spiacevole o disgustoso.
Anche il sintomo Escape, attempts to. {17> 48> O} [K1] mi sembra molto significativo e patognomonico di Allium sativum e della famiglia delle Liliflorae in genere.
L'aglio, a mio avviso, è uno di quei rimedi che confermano un mio vecchio dubbio. E' curioso osservare che piante cosi universalmente usate nella medicina popolare e cosi famose nella nostra tradizione mediterranea ed occidentale non abbiano incontrato la stessa fortuna in medicina Omeopatica di tante altre piante esotiche, diventate nel tempo anche troppo utilizzate e di conseguenza famosi policresti. Nel caso di Allium sativum possiamo solo pensare che i provings e l'uso conseguente del rimedio siano stati davvero insufficienti, infatti questo rimedio è presente nel repertorio con circa 380 sintomi contro i 3000 e rotti di Sabadilla. E non penso proprio che l'uso in farmacologia, la tossicologia e l'uso tradizionale dell'aglio abbiano da invidiare qualcosa alla meno famosa ed intrigante Sabadilla o al Giglio tigrato, allo Zafferano e alla stessa Cipolla che nel repertorio è presente con più di 1000 sintomi.
Per ovviare a questo limite mi sono permesso di annotare alla fine del caso i sintomi che ho aggiunto al repertorio per Allium sativum sulla base dei casi clinici che ho curato in questi anni con adeguato follow-up.
Vorrei infine sottolineare qualcosa che ho osservato nella mia esperienza omeopatica e che non mi sembra, peraltro, nulla di originale.
In diversi casi di Allium sativum ho notato verminosi ricorrenti e resistenti alle più comuni terapie. La medicina popolare riconosce all'aglio un'indiscutibile efficacia terapeutica, sia in medicina umana che veterinaria, in molte affezioni da parassiti intestinali. Strano che nel resecato proving del rimedio non se ne faccia menzione e che altri colleghi in passato non abbiano avuto esperienze cliniche in questo senso.
Prescrivo pertanto ALLIUM SATIVUM Q1 gocce, da assumere fino alla comparsa di una reazione. (La preparazioni "Q" sono rimedi preparati secondo la metodica trasmessa da Hahnemann, descritta nell'ultima edizione dell'Organon, solo da alcune farmacie tedesche ed austriache. Nel caso specifico ho usato il rimedio prodotto dalla farmacia Gudjons di Augsburg. In questo caso la preparazione della cinquantamillesimale non parte dalla tintura madre, ma dalla terza diluizione centesimale della pianta intera fresca. Uso da tempo questi diluizioni perché le trovo molto efficaci).
Dopo meno di 3 settimane consiglio di sospendere l'assunzione quotidiana del rimedio per la comparsa di una tosse produttiva, con molto catarro giallo e maleodorante.
Dopo qualche giorno la maggior parte dei sintomi regrediscono e Gennaro comincia a digerire meglio e comincia ad aumentare progressivamente di peso, mangiando con più gusto e senza nausea.
L'aglio, a mio avviso, è uno di quei rimedi che confermano un mio vecchio dubbio. E' curioso osservare che piante cosi universalmente usate nella medicina popolare e cosi famose nella nostra tradizione mediterranea ed occidentale non abbiano incontrato la stessa fortuna in medicina Omeopatica di tante altre piante esotiche, diventate nel tempo anche troppo utilizzate e di conseguenza famosi policresti.
II VISITA
Ci rivediamo dopo quasi 2 mesi e Gennaro riferisce spontaneamente:
"Ho acquistato un po' di appetito. Mangio di più perché la Coca-Cola è qualcosa di eccezionale e mi aiuta la digestione e di conseguenza mi viene l'appetito. Riesco a fare un pranzo normale adesso e non mangio solo pane e burro. Sto cominciando a digerire meglio i farinacei e sono anche aumentato di peso"
Domando qualcosa circa la sua stanchezza:
"Mi stanco ancora con estrema facilità , ma adesso riposo meglio la notte. Mi stanco facendo poche cose. Mi sveglio al mattino che sono più riposato, ma non ho il sonno rilassato.
Più volte ho fatto un sogno in cui mi trovavo in un party: era una bella festa piena di bambini ed io mi sentivo un po' fuori posto perché erano tutti molto più giovani di me. La cosa strana è che c'erano anche degli adulti che però sembravano travestiti da bambini ... La festa era per il padrone di casa che avrà avuto 8-9 anni ... ed io dovevo mangiare qualcosa e bevendo Coca-Cola ho avuto una giornata meravigliosa ... Alla fine era una bella festa e mi sono divertito, ma svegliandomi provavo un senso di amarezza ... perché non era la mia festa"
Detto questo vuole cambiare subito discorso.
"Sono sempre piuttosto stitico"
Chiedo precisazioni:
"Forse perché mangio troppe poche verdure ... io vivevo di frutta e verdura, ma ... adesso non mi attirano più ... Ero cosi goloso di frutta, come un bambino ... un bambino dei miei tempi. Adesso i bambini mangiano altri dolci"
Insisto per avere maggiori precisazioni:
"La frutta per me era quella che dava il senso al pranzo ... quasi quasi mangiavo il resto per il piacere di arrivare in fondo e finire con la frutta. Ma da dopo l'intervento ... è cambiato tutto: ho iniziato ad funzionare solo con burro, yogurt ... il burro sul pane è il mio massimo ... ma in quest'ultimo periodo ne ho sentito meno l'esigenza.
Ricorda che non riuscivo più a mangiare la pasta? Mi faceva una specie di blocco all'intestino che adesso sto notando di meno, la tollero meglio ed ho ripreso, quindi, a mangiarla"
Domando come gli sembra di digerirla:
"Devo sempre spingere come un pazzo per buttarla fuori ... rispetto a prima sento lo stimolo adesso, ma non ci riesco poi ... è come se fosse troppo per me ... non mi so spiegare meglio"
Chiedo di provarci:
"Ma le mie feci sono composte diversamente adesso, perché non galleggiano più sull'acqua ..."
M'informo sul suo umore in questo periodo:
"Mi sentivo più calmo prima. Non è che stia male, ma io mi sono sempre irritato con estrema facilità ... e negli ultimi anni me lo ero quasi dimenticato"
Chiedo precisazioni:
"Mi ero arreso, come se fosse inutile continuare a combattere. Ci sono troppe cose che non si possono cambiare nel mondo e diventando vecchio ogni giorno perdi qualcosa, qualcosa se ne va"
Domando se può spiegarmi meglio:
"Ogni giorno una parte di te se va e non ritorna più ..."
Insisto:
"Quando ci pensavo ero cattivo in quel momento ... non si deve essere cosi"
Mi sembra evidente che Gennaro abbia grosse difficoltà ad aprirsi:
"Alla fine mi arrabbiavo sempre per qualcosa che non aveva niente a che fare con quello che davvero mi rendeva infelice"
Chiedo a Gennaro di farmi un esempio:
"Per esempio se per la strada dovevo avere la precedenza e non me la davano ... Mi mandava in bestia e se io ero a piedi ... adesso che sono vecchio ... camminando mi dava ancora più fastidio per il gesto che mi avevano fatto. Poi quando mi calmo mi chiedo perché devo arrivare a quel punto e perché mi devo arrabbiare per cose che alla fine non sono mai il vero problema. Magari se sono appiedato rischio anche che qualcuno mi dà una sberla".
Chiedo quale pensa che sia il vero problema:
"E' difficile dire quale è il vero problema ... se lo sapessi non ci soffrirei cosi tanto"
A questo punto Gennaro fa di tutto per cambiare discorso:
"Ma dall'ultima volta sono cambiato ... in positivo.
Avevo inappetenza ed un bruciore ed un peso soprattutto: un senso di peso alla bocca dello stomaco che mi premeva sempre ... come se dovesse uscire fuori qualcosa. Lo sentivo in un punto molto preciso, potevo indicarlo con la punta del mio dito e per questo motivo il medico diceva che era chiaramente il segno di un'ulcera. Dopo la Sua cura ... ogni tanto prendo 2-3 di quelle gocce e dopo mezz'ora mi sento meglio e più rilassato ... sentivo quelle fitte di testa ed andando a posto lo stomaco anche il dolore di testa va molto meglio"
Chiedo spiegazioni in merito al mal di testa:
"Avevo come dei chiodi che mi spingevano alle tempie ed ora non li sento più"
Continua poi spontaneamente:
"Mi è rimasto solo un po' di bruciore nell'urinare, ma non sempre. Ci sono settimane in cui sto bene e poi ..."
Domando quando e dove accusa il bruciore:
"Solo mentre urino. Lo sento nel pene ... forse più in fondo a volte ... il getto è storto ed accorciato. Ma adesso mi alzo raramente di notte per urinare ... Di giorno sento sempre una spinta e poi ... vado ad urinare, ma faccio meno fatica di quanto non facessi prima ... Mi sono reso conto che è un problema che ho in testa. Se ci faccio meno attenzione e se mi rendo conto che è un falso sentire ... poi continuo a fare quello che devo e mi passa"
Domando qualcosa circa il suo passatempo:
"Sto un po' meglio di umore ed ho ripreso a giocare a bocce. Avevo questa passione fin da piccolo, ma poi smisi perché adesso è diventato un gioco solo per vecchi e non mi ci trovo"
Chiedo a Gennaro se gli va di raccontarmi qualcosa di più su questa passione di cui non mi aveva fatto menzione in precedenza:
"Io sono rimasto una persona semplice e non ho il minimo problema a rivedere i miei vecchi amici... anzi mi fa molto piacere stare con loro. Anche se qualcuno di loro ogni tanto sembra essere un po' in imbarazzo. Avevo fatto l'errore di invitarli a casa mia a giocare, e mi sono reso conto che li metteva in difficoltà vedermi nella mia casa, sapendo che loro non avevano fatto tanto strada come me. Allora avevo ripreso ad andare a giocare al circolo ... ma sono tutti vecchi ... è un ambiente un po' deprimente. Comunque mi sto bilanciando"
Domando in che modo:
"Sto passando le consegne al mio nipotino che non è più tanto piccolo e tra poco sarà completamente in grado di gestire il mio plastico da solo"
Domando cosa intenda per bilanciando:
"Mi bilancio perché faccio questo e gioco anche con i miei vecchi amici. Ad essere onesto mi abbatteva il fatto che avevo perso molto in coordinazione. Adesso sono più coordinato, ma c'é è la stanchezza ... se gioco alla domenica mattina che sono riposato riesco a coordinarmi meglio. Penso che influisca molto lo stress della settimana"
Consiglio a Gennaro di attendere qualche giorno ancora per darci maggiore tempo per valutare la sua reazione alla terapia. A distanza di quasi 40 giorni dalla seconda consultazione riprendono gli stessi vecchi sintomi, ma in tono minore. Decido di proseguire con la Q3 che sospendo dopo meno di 2 settimane per la comparsa di una forte cefalea.
III VISITA
Rivedo Gennaro dopo più di 4 mesi su sua richiesta. Riporta spontaneamente:
"Va molto molto meglio ... se ho qualche disturbo le Sue gocce miracolose mi fanno bene e mi aiutano la digestione, anche se ho pesantezza di testa e mi danno giovamento per diverse cose. Nello stato generale delle cose sono migliorato di un 70%. Se non digerisco bene prendo 2-3 gocce e poi sto bene.
Non devo più bere la Coca-Cola ed ho un'alimentazione praticamente normale ora. Ho ridotto di mia iniziativa gli antidiabetici orali ed ho fatto i controlli in ospedale. Sono rimasti di ghiaccio vedendo la mia glicemia di adesso.
Mi hanno consigliato di ridurre gli antidiabetici ed io gli ho detto che li avevo già ridotti. Allora non sapevano più cosa dirmi e cosa darmi. Gli ho detto che sto facendo una cura omeopatica e mi hanno detto che allora il mio era un disturbo psicosomatico".
Domando quale è stata la sua reazione:
"Gli volevo dare un cazzotto materiale ... a quello scemo li che mi voleva rovinare ancora con l'insulina. Gli ho ricordato che me l'avevano detto loro che il mio problema ERA INCURABILE. Ma la loro testa è un problema incurabile".
Chiedo di essere più chiaro:
"Ad essere onesto lo era anche la mia ... Sono convinto, ora, che se ti sei fissato che non puoi guarire, che non è possibile fare niente per il tuo malanno ... non puoi guarire ... è una questione di disposizione mentale. Non voglio dire che viene tutto e solo dalla testa, ma se sei convinto che sai malato ... allora sei e resti malato".
A questo punto, dopo una lunga pausa in cui Gennaro sembra molto imbarazzato, mi confessa:
"Forse avrei dovuto parlagliene prima ... Sono molto in imbarazzo perché non vorrei che Lei pensasse che non mi fido di Lei o che voglia nasconderLe qualcosa ... Ma forse il primo a cui voglio nascondere e non solo qualcosa ... sono proprio io. Sono uno stupido ... non posso credere che il mio umore influisca cosi tanto sul mio stato e poi fare finta che non sia successo niente. Ho perso un figlio di leucemia ... anni fa. Da li sono crollato.
Ho fatto tanto per restare vivo. Ho combattuto tutta la vita per venirne fuori ... ho fatto anche il sanatorio ed ho lottato per costruire qualcosa per me e soprattutto per la mia famiglia. Ho aiutato in silenzio tanti amici, anche quando avevo pochi soldi per me ... Poi perché mi è successo questo? È stato come togliermi la terra sotto ai piedi ... Avevo una famiglia meravigliosa ... anche se mia moglie era spesso malata di depressioni, ho fatto di tutto per non fare mancare niente a nessuno. Poi il mio unico figlio ci ha lasciato cosi.
Adesso mia nuora vive con noi, come una figlia ed i miei due nipoti sono davvero parte integrante della famiglia.
Ho anche fatto quello che ho potuto per fare capire a mia nuora che avremmo accettato anche un altro uomo, per il suo bene e per il bene dei bambini. Ma lei non ha voluto ... All'inizio in modo molto egoistico ero senza dubbio contento, ma poi piano piano sono forse arrivato ad odiarla un po' per questo".
Chiedo spiegazioni:
"Io facevo di tutto per dimenticare e lei me lo ricordava ogni giorno, con la sua mezza presenza che mio figlio non c'era più ... Lei era capace di portar si dentro un lutto con dignità ed io no. Io che ero il padre non ci sono riuscito ... e non sono nemmeno riuscito a dirglielo ... Anzi giocavo con mio nipote e non ero capace di parlare del papà che non c'era più ... Nemmeno a lei l'ho detto ed ho capito solo adesso quante volte ha fatto in modo di chiedermi se c'era qualcosa di altro che mi affliggeva".
Domando cose ne pensa adesso di come si sente:
"Sa cosa penso ... che sono un egoista ... che non c'è perdono per questo ."
Chiedo spiegazioni:
"Dio non può perdonare chi pensa di avere perso una parte di sé invece del proprio figlio ... penso a questo tutti i giorni e tutti i giorni faccio quello che posso per non pensarci ... è una bella spaccatura"
Il follow up di Gennaro è al momento superiore ai due anni. Fino ad oggi solo occasionalmente è stato necessario ripetere il rimedio nella diluizione Q3 solo per banali difficoltà digestive intercorse durante le epidemie influenzali. Gennaro è aumentato di peso e la sua glicemia si mantiene stabile su valori accettabili che non richiedono alcuna terapia antidiabetica. La funzionalità respiratoria è buona, persiste una tendenza ad ammalarsi di patologie delle vie respiratorie superiori con i primi abbassamenti di temperatura invernali.
Ho l'impressione che Gennaro sia stato in grado di fare un suo percorso in merito al lutto del figlio, sostenuto in buona parte dalla sua fede, senza mai darmi l'impressione di cedere a particolari fanatismi, in particolare non l'ho più sentito esprimersi in termini di sue parti che sente di avere irrimediabilmente perso.
I rapporti con la famiglia, la nuora ed i nipoti sono sempre molto buoni.
Allium Sativum - Breve Repertorio
1. MIND; ACTIVITY; desire for (36) ***
2. MIND; DREAMS; animals, of; snakes (34) *
3. MIND; DREAMS; animals, of; snakes; flying (1) *
4. MIND; DREAMS; flying (3O) *
5. MIND; FEAR; depression (8) **
6. MIND; IRRITABILITY (493) *
7. MIND; IRRITABILITY; indignation, with (2) *
8. MIND; IRRITABILITY; injustice, from (1) *
9. MIND; IRRITABILITY; trifles, from (7O) **
10. HEAD PAIN; GENERAL; anger, from (28) *
11. HEAD PAIN; GENERAL; excitement of the emotions, after (59) **
12. HEAD PAIN; GENERAL; gastric (92) **
13. HEAD PAIN; GENERAL; irritability, from (3) *
14. HEAD PAIN; STITCHING; Temples (183) **
15. STOMACH; INDIGESTION; old people, in (24) *
16. STOMACH; INDIGESTION; operations, after gastric (1) **
17. STOMACH; INDIGESTION; small amount of food, amel (4) **
18. STOMACH; PAIN; General; anger, after (6) **
19. RECTUM; FLATUS; offensive (148) **
20. RECTUM; WORM, WORMS; recurrent; adults, in (1) **
21. STOOL; FLOATING in water (9) **
22. STOOL; HARD; first; pasty, then (6) **
23. STOOL; HARD; first; soft, then (27) **
24. BACK; STIFFNESS (264) *
25. BACK; STIFFNESS; Cervical region (222) *
26. BACK; STIFFNESS; Cervical region; headache, during (43) **
27. BACK; STIFFNESS; Cervical region; extending; head, to (3) *
28. BACK; TENSION; Cervical region (1O1) **
29. BACK; TENSION; Cervical region; headache, with (8) **
30. GENERALITIES; FOOD and drinks; bread; desires; butter, and (18) **
31. GENERALITIES; FOOD and drinks; coca-cola, amel (2) **
32. GENERALITIES; FOOD and drinks; coca-cola, desire for (8) *
33. GENERALITIES; FOOD and drinks; garlic; desires (9) **
34. GENERALITIES; FOOD and drinks; pasta; agg (2) **
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